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Professione chimico, ruolo chiave per l’evoluzione tecnologica e ambientale

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Professione chimico: operare professionalmente in questo settore è fondamentale per le nuove sfide legate all’evoluzione tecnologica, ambientale, economica e sociale

Una professione fondamentale per l’evoluzione e la crescita del nostro Paese in settori strategici – pensiamo soltanto a quanto bene può fare la chimica verde per ridurre gli impatti ambientali nell’industria – quali l’energia, la salute, la sostenibilità e la sicurezza nella vita quotidiana.

La professione di chimico è stata istituita in Italia nel lontano 1928 e posta sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia. Proprio in occasione dei 90 anni di questa professione, la Legge n.3 del 11 gennaio 2018, ha annoverato il chimico tra le professioni sanitarie ponendola sotto la vigilanza del Ministero della Salute. Tutto ciò ha permesso di veder riconosciuta dal legislatore la valenza del chimico e il valore sociale di questo professionista nell’ambito della salute e dell’ambiente. A livello numerico” racconta il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, Nausicaa Orlandila Federazione rappresenta più di 10.000 iscritti tra chimici e fisici e nello specifico, tra i professionisti chimici sono presenti circa il 38% di donne e 62% di uomini. A livello di numeri possiamo individuare tre fasce di età: gli under 40 che rappresentano il 15% degli iscritti, gli over 60 rappresentano il 25% e le fasce di età da 40 a 59 anni rappresentanti circa il 60%“.

Il discorso sulla professione chimico e sulle sue enormi potenzialità a livello Paese è stato ampiamente dibattuto nel corso della tavola rotonda Nessun futuro senza chimica. Creare una sinergia positiva tra chimica, società e industria all’interno dell’evento salernitano Chemistry meets Industry and Society.

Il quadro di questa professione è molto ampio e stimolante per i giovani laureati: oggi, infatti, i chimici oltre a operare nel mondo universitario come docenti e ricercatori, nelle scuole secondarie, nei laboratori industriali di ricerca e produzione, nel mondo imprenditoriale e dell’industria e come liberi professionisti, sono presenti anche all’interno di diversi Enti.

Aziende ospedaliere, laboratori di sanità pubblica, Arpa, ASL, ISPRA, ENEA, INAIL, CNR, IZS, SPISAL; ma anche all’interno dei corpi speciali dello Stato, come per esempio forze armate, dogane e la polizia scientifica, e infine di strutture ministeriali.

Professione chimico: ruolo fondamentale per l’evoluzione del mercato e la sostenibilità delle imprese

La professione di chimico è fondamentale per le nuove sfide legate all’evoluzione tecnologica, ambientale, economica e sociale. Perché è una figura professionale di cui il mercato in continua evoluzione avrà sempre più bisogno e le cui competenze e conoscenze saranno sempre più preziose, dall’ambiente alla salute e sicurezza sul lavoro, dalla prevenzione alla gestione del rischio nell’ambito sanitario, dall’alimentazione alla cosmetica e farmaceutica, dall’ambito forense alla conservazione del patrimonio artistico culturale.

L’aspetto della sostenibilità deve infatti fare i conti con la realtà. Ovvero, prendendo come esempio l’ambito delle energie rinnovabili, è necessario tenere conto di fattori quali la capacità produttiva di un territorio, la densità della popolazione e i consumi pro-capite di energia, il reale aumento di crescita di consumo energetico nei paesi in via di sviluppo, gli impatti ambientali correlati all’applicazione di energie rinnovabili su larga scala, e molto altro.

Ci vuole quindi n approccio scientifico e multidisciplinare per trovare la ricetta più opportuna in funzione del processo produttivo che si vuole rendere sostenibile.

Non possiamo poi parlare di sviluppo sostenibile senza tenere conto del concetto di accountability, cioè il rendere conto all’esterno di quanto fatto e dei risultati raggiunti.

Questi temi sono entrambi importanti per le imprese che hanno fissato degli obiettivi di sostenibilità e che possono vedere nei nostri professionisti un valido supporto per implementare e raggiungere le attività necessarie.

Sostenibilità, elemento imprescindibile del codice deontologico dei chimici

I chimici sono tra le figure professionali emergenti dei prossimi cinque anni; in particolare, saranno ricercati dalle imprese per cogliere al meglio le opportunità offerte dall’economia circolare e per riorientare i processi produttivi in termini energetici, ambientali, di gestione e valorizzazione dei rifiuti e della sostenibilità.

Il codice deontologico è stato approvato dalla FNCF nella sua ultima versione l’11 ottobre 2018. È adottato a livello nazionale ed esemplifica le regole di etica professionale che gli iscritti all’Albo dei Chimici e dei Fisici sono tenuti a conoscere e a osservare le norme e i principi posti a garanzia del cittadino, della collettività, delle imprese, oltre che a tutelare l’etica e il decoro della professione.

Tra i suoi principi generali, troviamo che il professionista, adempiendo consapevolmente a una funzione sociale di pubblica utilità, si adopera anche al fine di un corretto sviluppo delle scienze e al miglioramento della qualità della vita della popolazione.

Pertanto il professionista, agendo con senso di responsabilità, scienza e coscienza, si adopera per la tutela dell’ambiente e contro ogni spreco o insostenibile sfruttamento delle risorse naturali.

È fondamentale lavorare insieme per obiettivi comuni che abbiano come fine il miglioramento della qualità della vita, la salute, la tutela dell’ambiente e la sostenibilità. I tempi sono maturi per ripensare in modo nuovo l’economia e i modelli di business, una nuova maniera di immaginare prodotti e processi di produzione virtuosi, poco impattanti, equi, innovativi e a alto valore sociale e territoriale. Questa è una sfida a cui i professionisti non vogliono mancare” conclude la presidente Orlandi.

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