Oggi si conclude la settimana di mobilitazione per il clima con l’evento clou: il terzo Global Climate Strike che coinvolgerà i giovani – ma si spera anche tutti gli altri – in tutto il Pianeta per chiedere azioni effettive sulla riduzione delle emissioni di CO2
Tante le iniziative in tutto il mondo per invocare azioni decisive e immediate per la riduzione delle emissioni di CO2: la settimana di mobilitazione per il clima si conclude quindi con le manifestazioni, gioiose ma decise, di milioni di giovani in tutto il mondo.
L’impatto mediatico di Greta Thunberg ha avuto un ruolo decisivo tanto che le becere ironie e gli attacchi che le sono arrivate dalla Rete testimoniano che gli “ignoranti climatici” i sostenitori delle fonti energetiche fossili hanno subito il colpo.
Diciamo subito che ci infastidiscono le posizioni di chi continua a negare il problema appigliandosi al fatto che la ragazzina svedese ha alle spalle enormi interessi economici: le lobby del petrolio, che di risorse finanziarie ne hanno investite a dismisura in questi anni per disinformare e coprire disastri climatici, stanno facendo il loro lavoro ma, ne siamo convinti, la genuinità e la sincerità di chi manifesta spazzerà via questa melma di fake news che, ancora e purtroppo, attira il consenso di tanti cittadini.
Tante in ogni caso le iniziative in questa settimana di mobilitazione per il clima. Ieri, a Milano, Legambiente Lombardia è scesa direttamente in piazza – piazza del Duomo a Milano – per richiamare l’attenzione sull’impatto che hanno le fonti fossili di energia sul cambiamento climatico.
Attraverso un flashmob, a cui ha partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala, l’associazione ambientalista ha inscenato un tiro alla fune tra barili di petrolio e pannelli solari, coinvolgendo i passanti nella lotta simbolica tra un sistema energetico inquinante e ormai superato e le fonti rinnovabili, rappresentanti un modello di autosufficienza energetica che può portare ad una drastica riduzione delle emissioni.
L’iniziativa è stata anche l’occasione da parte di Legambiente Lombardia per consegnare al sindaco della città metropolitana una lettera aperta.
“Milano è una città faro, in Italia e in Europa, per le politiche urbane, l’amministrazione ha lavorato per diventare apripista in scelte coraggiose e progetti ambiziosi, a cui tutto il Paese oggi guarda con speranza.
Chiediamo al Comune di dare il buon esempio, con uno sforzo per censire e utilizzare le superfici di cui può disporre l’amministrazione e le società partecipate, per procedere da subito con investimenti nel settore dell’energia solare, comunicando questo sforzo e i suoi risultati a cittadini e condomini, affinché tutti siano informati delle opportunità che in questo momento (e sempre più in futuro) il mercato genera, per produrre energia pulita risparmiando.
Già oggi il fotovoltaico consente di rifornirsi di energia a costi competitivi: è incomprensibile che l’ente pubblico paghi energia fossile quando potrebbe produrne da sé, semplicemente utilizzando meglio il sole“.
Nella settimana di mobilitazione per il clima si devono mettere in luce i sussidi alle aziende che inquinano
Cui prodest? A chi conviene? Le manifestazioni studentesche nascondono interessi miliardari alle loro spalle e sono ingenue marionette nelle mani di finanzieri assetati di denaro? Non ci sembra proprio, almeno a leggere la distribuzione dei sussidi finanziari distribuiti in Italia…
“Sono circa 18,8 i miliardi di euro che, secondo le nostre stime, sono arrivati in un anno in Italia al settore delle fonti fossili, tra sussidi diretti e indiretti al consumo o alla produzione di idrocarburi” illustra Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia “Oltre 14,3 miliardi di euro all’anno di sussidi alle fonti fossili sono eliminabili in parte subito e del tutto entro il 2025, mentre 4,5 miliardi di euro possono essere rimodulati, nello stesso settore o in altri, ma in modo da spingere l’innovazione e ridurre le emissioni. È una questione di volontà politica e se non lo si fa è perché evidentemente si vuole continuare a proteggere una rendita di cui beneficiano alcune imprese“.
Infine, conclude Legambiente con una nota polemica sullo sciopero del trasporto pubblico milanese il giorno delle manifestazioni per il clima, “è una situazione che non si può davvero sentire“.
La Meggetto rincara la dose: “Si tratta di una agitazione vistosamente inopportuna. Non sottovalutiamo le motivazioni dei sindacati, ma bloccare il trasporto pubblico impedendo a migliaia di studenti e lavoratori di raggiungere le manifestazioni del Friday For Future è un messaggio incomprensibile. I lavoratori del trasporto pubblico per noi sono preziosi alleati nella lotta all’aumento delle emissioni, in particolare nelle città.
Creare divisioni tra i lavoratori dei trasporti pubblici e l’universo di giovani e sigle che venerdì intendono partecipare alle manifestazioni per il clima è un modo per isolare le ragioni dei lavoratori rispetto alla società, per questo chiediamo alle sigle che hanno indetto l’agitazione di evitare una sovrapposizione decisamente inopportuna, e ad ATM di dimostrarsi all’altezza della situazione, facendo ogni sforzo per assicurare la continuità del servizio negli orari interessati dall’inizio e dalla fine dei cortei“.