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Not in my backyard, un progetto di internalizzazione dell’orto Botanico di Parma

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not in my backyard - orto botanico università di parma

Studiare le piante non presenti nella propria nazione: l’Università di Parma apre il suo Orto Botanico agli studenti stranieri con il progetto di internazionalizzazione e terza missione Not in my backyard

L’Orto botanico dell’Università di Parma ha deciso di aprire le sue porte anche a studenti stranieri attraverso il progetto Not in my backyard – non nel mio cortile – co-finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR.

L’Università di Parma metterà a disposizione di studenti provenienti da Paesi non europei, appassionati di natura e scienza 6 borse di studio e tirocinio; l’importante è che abbiano competenze comunicative o di traduzione linguistica, oppure conoscenze tecniche informatiche, per condurre l’ampia gamma di attività che mirano a rilanciare e internazionalizzare l’Orto botanico.

Tra le attività previste per gli studenti: traduzione di erbari e degli itinerari museali; organizzazione di iniziative e workshop per le scuole e per un pubblico più ampio; georeferenziazione e creazione di applicazioni digitali; realizzazione di materiale promozionale; implementazione e traduzione dei testi del sito web e delle pagine sui social media.

Gli studenti provenienti dall’estero avranno l’opportunità di far parte di un gruppo internazionale di giovani creativi che aiuteranno lo staff dell’Orto botanico, mettendo le loro nuove idee in pratica e coinvolgendo la comunità locale nella conoscenza della biodiversità.

Potranno inoltre seguire i corsi di studio dei Dipartimenti di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali – DUSIC, di Scienze degli Alimenti e del Farmaco – SAF, di Scienze Economiche e Aziendali – SEA, di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale – SCVSA. Avranno infine l’opportunità di seguire i corsi di lingua italiana offerti dall’Ateneo.

Per gli studenti dell’Università il progetto Not in my backyard mette invece a disposizione ulteriori 6 borse di studio per permettere loro di recarsi in Paesi non europei per studiare le best practice in materia.

Il progetto partirà ufficialmente il 1° febbraio 2020 con l’arrivo degli studenti, che dovranno obbligatoriamente essere iscritti a Università già partner dell’Ateneo e che potranno candidarsi entro il 15 novembre 2019.

Il primo bando, previsto per le borse in entrata, è consultabile online. Il secondo bando, destinato agli studenti dell’Università di Parma, sarà pubblicato a breve sul sito di Ateneo.

Per Fabrizio Storti, Pro Rettore alla Terza Missione “le 12 borse di studio consentiranno di realizzare importanti attività di internazionalizzazione e acquisizione di buone pratiche adottate in prestigiose strutture nel mondo. Il progetto include anche attività di ricerca in ambito economico, per la messa a punto di strategie di promozione e autosostentamento finanziario della struttura, e in ambito botanico, farmacologico e naturalistico in genere, anche mediante la partecipazione dei cittadini“.

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