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Professionisti green per la moda del futuro

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Fashion Graduate Italia

Si è conclusa il 30 ottobre al Base di Milano la terza edizione di Fashion Graduate Italia, l’evento dedicato alle professioni della moda.

Un ricco programma di workshop, incontri, attività e sfilate che coinvolge le più importanti scuole e accademie riunendole in una piattaforma del sistema formativo del settore.

Quest’anno il tema centrale è stato la sostenibilità, intesa come opportunità professionale e di sviluppo dell’intero sistema moda italiano. I green jobs nel fashion si stanno imponendo come dimostrano i nuovi orientamenti della formazione.

L’evento cardine della manifestazione è stata infatti Sustainable Visions, la sfilata collettiva dei neodiplomati delle 16 migliori fashion school italiane, fra cui Istituto Marangoni, IED, Accademia di Belle Arti di Brera, Domus Academy, Istituto di Moda Burgo, NABA, IUAD, Istituto Secoli, Politecnico Calzaturiero.

La sfilata è stata preceduta dalla proiezione del film River Blue di David McIlvride che documenta la degradazione ambientale causata dai processi produttivi del denim in Paesi come Cina, Bangladesh e India.

Questi sistemi produttivi inquinanti stanno uccidendo molti fiumi in quelle aree del mondo con conseguenze allarmanti per la salute dei lavoratori, degli abitanti e pesanti perdite di biodiversità.

Tra i principali imputati ci sono sostanze tossiche come il cadmio e il cromo contenute nelle tinture tessili riversate nei corsi d’acqua. Il film trasmette anche un messaggio positivo sulle possibilità offerte da tecnologie innovative e sul potere delle scelte d’acquisto di consumatori sempre più consapevoli.

La consapevolezza è il primo passo verso il miglioramento e le scuole di moda stanno contribuendo alla formazione delle giovani generazioni verso produzioni rispettose dell’ambiente a partire dalla scelta dei tessuti e dalla progettazione.

I giovani futuri stilisti che hanno partecipato alla sfilata si sono impegnati nell’utilizzo di materie prime e processi meno inquinanti con conseguente risparmio energetico e delle risorse, materiali riciclati e riuso creativo, estendendo in alcuni casi il concetto di sostenibilità anche al sociale attraverso il recupero di lavorazioni artigianali locali.

Tra gli eventi a tema sostenibilità anche un workshop dedicato all’industria conciaria, molto inquinante, organizzato dalla manifestazione fieristica Lineapelle dal titolo Riconoscere la pelle sostenibile per operare scelte responsabili. Dalle nuove tecnologie alle certificazioni, con Sabrina Frontini Direttore ICEC, Istituto per la Certificazione Conciaria.

Il Fashion Graduate Italia rappresenta un’importante occasione per i neodiplomati di incontro con il mondo delle aziende attraverso il Job Speed Date organizzato in collaborazione con Confindustria Moda.

Cristina Tajani, assessora alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio, Moda e Design, in apertura della manifestazione ha dichiarato: “Come Amministrazione abbiamo creduto e sostenuto il Fashion Graduate Italia sin dalla sua prima edizione, nella convinzione che appuntamenti di questo genere siano fondamentali per valorizzare l’intero sistema italiano della moda, affiancando alle aziende anche le principali realtà di formazione nel settore moda con l’obbiettivo condiviso di coltivare, sviluppare e valorizzare i tanti giovani talenti. Risorse indispensabili per competere sulla qualità e tramandare il grande patrimonio culturale, creativo, tecnico e industriale del Made in Italy. Puntare sulla formazione e sulla creatività dei ragazzi, siano essi nuovi stilisti o giovani maestranze, può e deve rappresentare l’elemento distintivo dello stile italiano. Un processo produttivo è replicabile ovunque in un contesto globalizzato non è certo replicabile la cultura, la tradizione e la competenza artigiana che realizza i nostri prodotti. Sono proprio queste competenze immateriali che abbiamo l’obbligo di trasmettere alle nuove generazioni e Fashion Graduate Italia rappresenta al meglio questo lavoro“.

L’Italia dunque con la sua industria della moda così importante – il suo valore è di oltre 95 miliardi di euro all’anno – deve giocare un ruolo da protagonista nell’evoluzione dei sistemi produttivi sempre più orientati alla salvaguardia dell’ambiente e della salute.

Se il Made in Italy inizia a puntare sulla sostenibilità abbinata alla qualità come leve di sviluppo e innovazione, tutto il sistema moda consoliderà la propria egemonia a livello internazionale. I giovani sembrano avere recepito questa necessità. Il tema è complesso ma i presupposti per far germogliare nuovi semi ci sono.

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