Oggi, 14 novembre, si celebra la Giornata mondiale del diabete, una malattia che, nel mondo, affligge 415 milioni di persone (1 adulto su 11) con un trend in aumento che vedrà gli interessati arrivare a 642 milioni nel 2040
In Italia – secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) – si stima che le persone con il diabete siano circa 4 milioni. Ma, purtroppo, nel nostro Paese, circa il 3% delle persone tra i 35 ed i 69 anni ha il diabete ma non lo sa. Inoltre le persone con prediabete (una condizione che può portare al diabete nell’arco di 5 anni) sono altri 6 milioni.
In pratica, un italiano su 6 si trova a fare i conti con il diabete e con lui la sua famiglia, obiettivo della campagna di sensibilizzazione della Giornata mondiale del diabete di quest’anno – che ha come claim Proteggi la famiglia.
Nella Giornata mondiale del diabete, quindi, il Ministero della Salute vuole sensibilizzare le persone a effettuare una diagnosi precoce e, nel caso la verifica sia positiva, invita ad aderire alle terapie, che restano l’unico e fondamentale strumento per prevenire o ritardare il vero problema del diabete, cioè le possibili complicanze croniche, che hanno un impatto socio-sanitario per il malato e la sua famiglia.
Giornata mondiale del diabete: ma quali sono i sintomi?
I sintomi tipici del diabete sono la necessità di urinare spesso, una sete eccessiva, una fame costante, la vista offuscata, la mancanza di energia e una stanchezza estrema, l’intorpidimento e il formicolio nelle mani e nei piedi, una lenta guarigione delle ferite e infezioni ricorrenti.
In assenza dei segni tipici di malattia, è bene controllare la glicemia in almeno 2 diverse occasioni, verificando se:
- la glicemia a digiuno è maggiore o uguale a 126 milligrammi per decilitro (per digiuno si intenda almeno 8 ore di astensione dal cibo)
- la glicemia è maggiore o uguale a 200 milligrammi per decilitro 2 ore dopo carico orale di glucosio (eseguito con 75 grammi)
In presenza di sintomi tipici della malattia, la diagnosi di diabete è definita con il riscontro anche in una sola occasione di glicemia casuale maggiore o uguale a 200 milligrammi per decilitro, indipendentemente dall’assunzione di cibo.
Raccomandazioni per le persone con diabete mellito tipo 2
Il Ministero della Salute, in questo caso, suggerisce di adottare una corretta alimentazione e praticare attività fisica.
Mantenere un peso appropriato, evitare fumo e alcol contribuiscono a prevenire l’insorgenza e le complicanze del diabete mellito di tipo 2 e aiutano gestire la patologia, a volte con risultati più duraturi e vantaggiosi rispetto alla sola terapia farmacologica.
Ecco le raccomandazioni tratte da Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione:
- le attività fisiche aerobiche e di forza sono importanti sia per la prevenzione che per il trattamento della malattia diabetica e la loro combinazione aumenta i benefici
- l’attività fisica dovrebbe essere svolta possibilmente ogni giorno cercando di evitare due giorni consecutivi di inattività
- camminare per almeno 30 minuti al giorno (individualmente o in gruppi) riduce il rischio di sviluppare il diabete nelle persone affette da sindrome metabolica
- è importante, interrompere regolarmente (per esempio, ogni 20-30 minuti) il tempo trascorso in posizione seduta e/o reclinata
- i pazienti adulti con un buon controllo glicemico possono praticare in sicurezza molte attività, compresi vari tipi di sport previa idonea valutazione
- per i pazienti anziani è necessario consigliare esercizi adattati, per tipologia e intensità, a particolari condizioni e limiti oggettivi
Prevenzione delle complicanze del diabete di tipo 1
Il diabete tipo 1 non può essere prevenuto, poiché sono ancora poco chiari i fattori di rischio che interagiscono con la predisposizione genetica e che scatenano la reazione autoimmunitaria.
È comunque possibile prevenire, posticipare l’insorgenza o ridurre la gravità delle complicanze, mantenendo quanto più possibile stabili nel tempo i valori glicemici.
Per fare ciò, è importante che la persona con diabete di tipo 1 sia consapevole della propria condizione, sia in grado di gestirla nella vita quotidiana e segua uno stile di vita sano.
Ecco alcune regole da seguire per la prevenzione delle complicanze del diabete di tipo 1:
- iniettare regolarmente e correttamente l’insulina
- seguire una dieta corretta
- fare attività fisica regolare, ma con le dovute precauzioni
- eseguire regolarmente i controlli necessari al monitoraggio della malattia
- non fumare
- fare ogni anno la vaccinazione antinfluenzale
In occasione della Giornata mondiale del diabete ecco alcuni consigli nutrizionali
La Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO ha offerto 10 consigli per la nutrizione dedicati a chi ogni giorno convive con questa patologia.
La prima regola importante per chi è affetto da diabete è evitare alimenti molto ricchi di zuccheri come zucchero bianco e di canna, marmellata, miele, crema di nocciole e similari, dolci di ogni tipo, frutta sciroppata o candita, mostarda di frutta, bevande zuccherine (cola, acqua tonica, tè freddo…) a eccezione di quelle dolcificate con stevia, aspartame o saccarina, salse (tipo ketchup), succhi di frutta, perché contengono zucchero anche se riportano la dicitura senza zuccheri aggiunti.
Ecco allora 10 consigli nutrizionali per chi convive con questa patologia:
- ridurre il consumo di zuccheri semplici
- ridurre il consumo di grassi saturi
- incrementare il consumo di fibra: consumare quotidianamente 2 porzioni di frutta (massimo 300 g), almeno 3 di verdura e preferire alimenti non raffinati
- non saltare mai i pasti (colazione, pranzo e cena) e prevedere degli spuntini, evitando periodi di digiuno prolungato
- consumare pasti completi (carboidrati + proteine + verdura + frutta) a pranzo e cena
- suddividere equamente, nei 3 pasti principali, la quota totale di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, fette biscottate)
- prediligere come condimento l’olio extravergine di oliva ed evitare burro, lardo e margarine
- evitare gli insaccati
- se non si hanno controindicazioni, limitare il vino a un calice durante i pasti principali
- evitare i superalcolici