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Acquisti online di elettrodomestici: norme ambientali non sempre rispettate

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acquisti online di elettrodomestici
crediti fotografici: Daniela Hartmann (alles-schlumpf) Brave New World - Un mundo feliz - Schöne neue Welt -photopin (licenza)

Il trend degli acquisti online di elettrodomestici – dagli smartphone agli orologi fitness, dagli asciugacapelli alle lavatrici – è in forte crescita anche in Italia; il fenomeno mette però in luce come molti marketplace non seguano le norme ambientali di recupero e smaltimento dei Raee

Sono stati presentati a Bruxelles i risultati di una ricerca Eucolight, condotta a livello europeo, nel corso del workshop Prevenire l’evasione degli obblighi di responsabilità estesa del produttore sulle piattaforme di vendita online, organizzato dall’associazione europea dei sistemi di conformità per i Raee di illuminazione Eucolight.

In particolare, nella ricerca, si evidenzia il fenomeno del free-riding nella vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche attraverso le piattaforme online; in questo caso con free-rinding si intende la pratica di alcuni operatori che non si registrano negli appositi Registri Aee (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) nazionali, non dichiarano il loro immesso sul mercato e non aderiscono ad alcun sistema di gestione dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici (Raee).

L’evento – che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di alcuni Stati Membri UE e della Commissione Europea, nonché dei delegati europei di due tra i principali marketplace a livello globale – rappresenta la seconda tappa di un percorso iniziato un anno fa.

Percorso che è proseguito attraverso un intenso dialogo con i diversi stakeholder interessati, incluse le stesse piattaforme e che ha coinvolto anche la Commissione Europea, impegnata in progetti normativi che affronteranno la tematica, anche se con tempistiche non a brevissimo termine.

Per questo motivo, nel frattempo, diverse amministrazioni nazionali si sono attivate per affrontare il problema – anticipando auspicabili linee guida a livello UE – attraverso progetti o veri e propri testi normativi (per esempio in Spagna, Germania, Repubblica Ceca e Regno Unito).

Gli stessi marketplace si sono presentati all’appuntamento illustrando la loro posizione e proponendo soluzioni che tuttavia hanno lasciato ancora numerosi punti aperti: a partire dall’individuazione di un soggetto responsabile sul territorio nazionale, fino all’applicazione di eco-contributi che garantiscano condizioni di mercato eque e trasparenti rispetto a chi utilizza canali fisici di vendita.

Acquisti online di elettrodomestici, alcune evidenze

Lo studio è stato condotto da Eucolight su sette diverse tipologie di prodotti (lampadine a Led, asciugacapelli, lavatrici, avvitatori elettrici, orologi fitness, tablet e PC, monitor) venduti attraverso i marketplace in dieci Stati Membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia.

I dati raccolti evidenziano che 81 offerte sulle prime 100 proposte dalla piattaforma sono riferibili a cosiddetti free-rider. Si tratta di venditori non iscritti al Registro nazionale dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche né a un consorzio Raee, che quindi non dichiarano le quantità immesse sul mercato né partecipano al finanziamento del sistema di gestione dei rifiuti (Raee) originati dai loro prodotti.

Questo di fatto determina un danno economico al sistema di gestione dei Raee, a spese dei produttori onesti e dei consumatori tutti e un indebito vantaggio competitivo per soggetti che, non sostenendo i costi di riciclo dei loro rifiuti, possono applicare prezzi più bassi o aumentare i propri margini.

Il dato più evidente riguarda i prodotti di piccole dimensioni, come le lampadine a Led, con un tasso di non conformità compresa tra il 78 e il 100%. A livello italiano, gli orologi fitness sono in testa alla classifica dei prodotti non conformi con il 92% di produttori non iscritti a registro, seguiti da PC e tablet che raggiungono l’86%.

Positiva la volontà delle principali piattaforme di vendita online a trovare una soluzione al problema, come sottolinea Fabrizio D’Amico, Direttore Generale del consorzio Ecolamp, socio fondatore di Eucolightritengo positivo che i rappresentanti di alcune tra le principali piattaforme del commercio elettronico abbiano accettato l’invito a partecipare e siano state parte attiva del dibattito. Il mercato italiano è sicuramente interessato dal problema ed è bene quindi che si attivi anche nell’individuazione delle soluzioni, che siano semplici ma al contempo garantiscano condizioni eque di mercato, come sostenuto da più parti“.

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