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Conoscere i Lohas per servirli al meglio

turismo sostenibile - lohas - biztravel forum

L’acronimo sta per Lifestyles of Health and Sustainability e va a identificare una categoria demografica ben chiara: ovvero di coloro che vivono in maniera sostenibile tutta la propria vita. Ecco come si muovono e in che modo farseli amici

Categorie demografiche: ne nascono ogni giorno. Alcune ideate a tavolino dagli addetti alla comunicazione. Altre spontanee come le recenti Sardine (4 ragazzi inventano e scendono in piazza: c’è da scommettere che siano attenti all’ambiente visto che uno dei quattro è pure ingegnere ambientale).

Alcuni hanno un taglio politico: Popolo viola, gli Arcobaleni. Altri vengono nominati per facilitare il riconoscere le loro abitudini. Ci sono i Millenialls, la Generazione X. E anche i Perennials – così ha chiamato gli Over 40 Gina Pell, creative director in cerca di etichette.

Green Planner da tempo è invece sulle tracce dei Lohas, acronimo un tantino ostico da pronunciare che sta per Lifestyles of Health and Sustainability. Li seguiamo perché, in teoria, rappresentano il lettore tipo di una testata giornalistica come la nostra.

E di Lohas abbiamo parlato al workshop che abbiamo organizzato al BizTravel Forum 2019 Milano di Uvet con Ada Rosa Balzan, esperta e docente di Turismo Sostenibile all’Università Cattolica, Francesco Campaniello, general manager di Avvenia – Gruppo Terna e Pierangelo Soldavini, giornalista de Il Sole 24Ore e coautore di Bike economy (Egea editore).

Così, abbiamo inquadrato meglio i Lohas, comprendendo che sono coloro che amano il Green pervasivo. Lo scorso anno in un articolo pubblicato sule Il Sole 24Ore li chiamavo i nuovi green chic capaci di muovere l’1,2% del Pil italiano.

I Lohas, però, sono più radicali. Quello che è importante capire è che non siamo più di fronte ai soliti ambientalisti seccatori. Spesso associati a una bassa propensione all’acquisto.

I Lohas sono benestanti però seguono regole il più possibile a impatto zero. E questo cambia di molto l’offerta che dobbiamo dare loro. Con i Perennials, i Lohas condividono sicuramente l’età: over 40. Un’infografica del Centro studi della Coop sulla base di diverse fonti mostra come si muovono in ambito Green i Perennials.

perennials

Tra Perennials e Lohas ci sono però delle differenze. I Lohas non amano acquistare online e rifuggono tutto ciò che non è a chilometro zero o sfuso. Leggendo una ricerca firmata Astarea i Lohas mostrano una programmazione delle strategie di acquisto. Agiscono a valle sul contenimento dell’accumulo ed eviterebbero, appunto, il digital shopping.

Elevata, invece, sarebbe la frequentazione dei gruppi di acquisto solidale. Insomma, sono i genitori di Greta, o meglio gli zii perché, sempre Astarea, dice che spesso i Lohas non hanno fatto famiglia o comunque non hanno figli.

Prodotti stagionali, vestiti a filiera sostenibile o vintage, degustazione di cibi e vini più che abbuffate. In sostanza i Lohas, mostrano interesse per la protezione dell’ambiente, sono propensi ad agire e interagire con il business socialmente responsabile e sono avvezzi ad adottare prodotti sostenibili.

Sono informati! Vivaddio leggono. Sono culturalmente ben zavorrati. Ma… pretendono di essere rispettati. Anche quando vanno in vacanza. Al workshop di BizTravel il tema del turismo sostenibile è stato al centro della discussione.

Ada Rosa Balzan, docente per l’Università Cattolica di Turismo Sostenibile consiglia a chi volesse attrarre come cliente un Lohas di “mettere bene in chiaro come e dove si evitano gli sprechi. Evitando assolutamente di fare green washing“.

Si troverà a casa propria, un Lohas, quando una struttura ricettiva “offrirà veri prodotti a km zero, stagionali, spiegati in maniera genuina“.

Come si muovono i Lohas? In maniera intermodale sicuramente. E in questo caso suggeriamo alla Pubblica Amministrazione locale di oliare al meglio la mobilità sostenibile delle proprie zone. Ai Lohas salta la pulce al naso se le cose non funzionano. No ritardi, sì pulmini elettrici. Due ruote a gogo.

La bella notizia è che dietro a queste richieste c’è la possibilità di far nascere nuovi servizi e quindi sviluppare nuovi posti di lavoro. Il caso lo presenta Pierangelo Soldavini: “A Bormio un piccolo imprenditore ha messo a punto una serie di servizi in sharing dedicati agli alberghi, sollevandoli dal dovere avere un parco bici da dare ai propri clienti. E sta crescendo in maniera interessante“.

Ricordiamo che Bormio sarà una delle località dove si terranno le Olimpiadi 2026. Prepararsi prima è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. “Il cicloturismo in Italia vale 3 miliardi di euro” avvisa Soldavini citando il dato espresso da BikeEconomy aggiungendo “che in Germania cuba 20 miliardi“.

La bici e le infrastrutture collegate portano buona economia. “A Bolzano” ricorda la Balzan1 km di pista ciclabile vale 1 milione di euro in indotto“.

Francesco Campaniello ha un altro pallino, che è proprio dei Lohas: quello dell’efficienza energetica.

La tecnologia per ridurre i consumi c’è e conviene per combattere gli sprechi che si celano ovunque soprattutto nel settore alberghiero, dove mediamente una bolletta per l’energia elettrica può superare i 60mila euro l’anno (fonte: Confcommercio). Ma un grande catena può arrivare superare i due milioni di euro. La spesa media per il gas naturale stimata per una struttura tipo si aggira, invece, sugli 11.600 euro l’anno. In media un esercizio alberghiero ha consumi energetici al metro quadro dieci volte superiori rispetto a quelli di un edificio residenziale, e questo si spiega anche per la maggiore quantità di servizi erogati (per esempio ristoranti, piscina, spa, area fitness…)“.

In ultimo, comunque… se volete saperne di più sui Lohas, ascoltate il nostro Podcast.

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