Al Teatro Dal Verme di Milano, Climate space – rassegna di cortometraggi voluta da Ludovico Einaudi – punta a risvegliare gli animi sugli stravolgimenti climatici. Non mancheranno i progetti da adottare
Francesco Cara, attivista climatico nel Climate Reality Project guidato dall’ex-vice presidente americano e premio Nobel per la pace Al Gore, l’aveva già annunciato: la prossima stagione riprogrammeremo una rassegna cinematografica ambientale ancora più ricca.
Ed è così che nasce Climate Space: trenta cortometraggi d’autore sulla crisi climatica (da stasera fino al 21 dicembre 2019 al Teatro Dal Verme con ingresso libero).
A dare il là a Cara è stato Ludovico Einaudi: sì proprio il pianista e compositore italiano interessato al tema del climate change, tanto da avere già composto e interpretato su una piattaforma galleggiante davanti al ghiacciaio Wahlenbergbreen, nelle Isole Svalbard in Norvegia, il brano Elegy for the Arctic.
Sotto l’egida di Einaudi i trenta cortometraggi della rassegna Climate Space tentano di spiegare cosa significhi vivere in un nuovo mondo bistrattato dagli stravolgimenti climatici sul piano emotivo e come si può superare la tensione tra crisi climatica e ambientale e modi di vita consolidati, che ne sono la causa.
Il programma dei cortometraggi in scaletta al Teatro dal Verme di Milano esplorano gli stati d’animo e le emozioni che “spesso” fa notare Cara “sono ancora confuse e contraddittorie“.
Non mancheranno i momenti contemplativi: l’immersione nella natura in tutta la sua bellezza e un sentimento di mancanza e nostalgia per un mondo puro e incontaminato.
“Ma anche empatici” continua Cara “il contatto con comunità che sono legate ad antichi modi di vita fondati sul rispetto dell’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse e il desiderio di una vita felice e in armonia con la natura“.
Il terzo momento – comunicano gli organizzatori – è quello legato alla ribellione: la denuncia della responsabilità fondamentale delle attività dell’uomo nella crisi climatica e ambientale, attività che continuano come se niente fosse, e il sentimento di fratellanza per affrontare la crisi climatica tutti insieme.
Infine, non mancheranno i momenti propositivi: sono le storie di persone e progetti di adattamento alle condizioni climatiche estreme e di rigenerazione del nuovo mondo che sarà un mondo molto più bello del’attuale.
“I cortometraggi che abbiamo scelto vengono da tutto il mondo. Alcuni” avvisa Cara “sono piccolissime produzioni, altri sono produzioni premiate nei più importanti festival ambientali del mondo“.
Tutte contribuiscono a risvegliare la nostra partecipazione attiva. Qui il calendario della rassegna. Le proiezioni saranno multiple in una stessa giornata (dalle 16:45 alle 22:15) Ingresso libero fino a esaurimento posti.