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Economia circolare per l’industria del mobile

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rewood - saib - pannelli legno

Grazie a un processo di economia circolare – Rewood – il legno di scarto si trasforma in pannelli dalle superfici raffinate per realizzare mobili, cucine, arredo da ufficio o destinati al contract. Texture mimetiche e tattili ottenute con lavorazioni innovative

Saib, azienda con sede a Caorso (Pc) che produce pannelli ecosostenibili in legno truciolare grezzo e nobilitato, ha presentato all’ultima edizione di Architect@Work Milano le sue novità di prodotto dalle elevate qualità estetiche, destinate alle aziende di arredo e all’interior design.

Saib è un’azienda sostenibile ante litteram. Fin dalle sue origini che risalgono al 1962, i fondatori Eva Bosi e Giorgio Rinaldi si sono orientati verso un processo virtuoso di riutilizzo degli scarti di lavorazione del legno vergine.

Nel 1994 avviene la conversione da uso di legno vergine a uso di legno a fine vita introducendo Rewood, un processo di economia circolare che si basa sul recupero e il riuso al 100% del legno a fine vita.

Ogni anno Saib ricicla e recupera 500.000 tonnellate di scarti di legno a fine vita contribuendo così alla riduzione dello smaltimento del legno in discarica o negli inceneritori.

Il legno di scarto proviene dalla raccolta differenziata delle aziende municipalizzate italiane ed europee.

Grazie al nostro recupero ogni anno non vengono abbattuti circa 750.000 alberi, pari a più del triplo degli alberi presenti nei parchi, nei viali, nelle strade comunali di una metropoli come Milano” tengono a sottolineare i titolari.

Oggi l’azienda ha uno stabilimento di 600.000 mq con due linee di produzione in continuo e quattro linee di nobilitato di ultima generazione. I costanti investimenti in tecnologia e ricerca consentono di trovare soluzioni estetiche innovative per finiture e decori arrivando alla creazione di superfici dalle texture più creative effetto legno, pietra, tessuto, pelle in esposizione nel nuovo showroom Spazio 5/A a Caorso.

I prodotti sono certificati Fsc License code Fsc-C019776 e nel 2018 hanno ottenuto la prestigiosa certificazione leed sustainable high quality material. La collezione di pannelli nobilitati si compone di pannelli standard (Mfc), pannelli antibatterici, pannelli poro a registro, pannelli postformabili.

Clara Conti, Amministratore Delegato di Saib, che fa parte della terza generazione alla guida dell’azienda, spiega: “Il legno che utilizziamo proviene tutto dalla raccolta differenziata, dunque è composto da pallet, cassette della frutta, materiali legnosi da imballo, assi per l’edilizia e mobili. La selezione a monte viene fatta dai fornitori, noi facciamo una selezione durante il processo di lavorazione e recupero. I nostri pannelli nobilitati sono destinato soprattutto all’industria del mobile e dell’interior design“.

Il marchio Rewood è stato depositato qualche anno fa, a evidenziare la valenza di eco-sostenibilità del proprio processo produttivo. Con questo sistema l’azienda ha messo in atto un concreto processo virtuoso di riciclo attraverso una tecnologia avanzata che si conferma come la migliore alleata della natura.

E i numeri parlano da soli. Ogni giorno infatti Saib riceve 150 automezzi di legno proveniente da raccolta differenziata.

Ma il processo di riciclo non riguarda solo il legno: in un anno, oltre alle 500.000 tonnellate di legno recuperato, vengono riciclate 8.500 tonnellate di ferro, 50.000 kg di plastica, 16.000 tonnellate di ghiaietto e inerti, 900 tonnellate di allumino, 360 tonnellate di vetro.

Senza dimenticare la carta: si recupera la stessa quantità di carta utilizzata per stampare il numero di copie vendute in un anno da Repubblica e Corriere Della Sera. Tutti questi materiali riciclati vengono poi inviati alle varie filiere di riciclo e smaltimento.

Abbiamo chiesto inoltre a Clara Conti come il settore design/arredamento sta recependo la necessità di orientarsi verso la sostenibilità.

Per molti anni il tema della sostenibilità e il fatto di avere processi produttivi ecosostenibili non ha influito sulle scelte dei player del settore arredamento.

Naturalmente c’erano alcuni marchi che puntavano sul concetto di ecosostenibilità ma per il posizionamento del prodotto o la ridotta capacità produttiva rimanevano un fenomeno di nicchia (come per esempio Valcucine).

Negli ultimi tempi l’atteggiamento sta profondamente cambiando, grazie alla maggiore consapevolezza che iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, come per esempio l’attività di Greta Thunberg, riescono a stimolare.

E le aziende stanno rispondendo a una domanda sempre più attenta dei consumatori, come nel settore moda in cui nascono nuove linee green come le borse di Prada realizzate in plastica riciclata.

Poiché il settore dell’arredamento ha profonde connessioni e analogie con quanto avviene nel fashion riteniamo che nei prossimi anni una conversione ecosostenibile sia inevitabile per le aziende del settore arredamento. Intendo dire che probabilmente i consumatori finali puniranno le aziende che non si approvvigioneranno lungo una filiera virtuosa.

Nel caso specifico della vostra azienda, i clienti fanno una scelta, oltre che estetica, anche di sostenibilità. La sostenibilità della vostra produzione è percepita come un valore aggiunto?

La sensibilità sta profondamente cambiando. Ci sorprende la rapidità di questo cambiamento e la vastità. Sono certa che sempre più le produzioni sostenibili saranno non solo un valore aggiunto ma una necessità.

Aziende come Saib che sono state pioniere nell’ambito della sostenibilità rappresentano un esempio concreto di come si possa investire e sviluppare un’attività produttiva nel rispetto dell’ambiente con grandi risultati.

La consapevolezza che i materiali di scarto sono preziose risorse e che il loro utilizzo riduce l’impatto sulla natura concedendoci di lasciare un’impronta più leggera, concorre a una nuova concezione del produrre che si auspica possa diventare una necessità per tutti.

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