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Linee guida sui pesticidi dal Parlamento Europeo, Pac permettendo

pubblicato il: - ultima modifica: 6 Agosto 2020
api e pesticidi

Il risultato è ancora modesto, ma si è giunti a definire una sorta di indicatore nell’uso dei pesticidi da diffondere tra gli Stati Membri. Un primo passo verso la giusta direzione, ma la battaglia non è affatto vinta: troppe le lobby che remano contro

Ronzano ancora le api sul Parlamento Europeo. E finché lo fanno possiamo dire che c’è salvezza. La plenaria di Strasburgo di questa settimana ha fatto sì che si arrivi a definire una sorta di indicatore da adottare da tutti gli Stati Membri sull’uso dei pesticidi, che sono ancora causa della moria anche nel nostro Paese degli alveari.

La riduzione dell’uso dei pesticidi, assieme a maggiori fondi per la ricerca e per il monitoraggio sul tema piace ad alcuni gruppi parlamentari, spaventa altri.

Marco Dreosto, friulano eurodeputato della Lega e all’interno del gruppo Identità e Democrazia riconosce che i pesticidi sono un grosso problema, “ma” afferma sollecitato sul tema “io insisto che bisogna porre particolare attenzione alla formazione. Abbiamo bisogno di accortezze sulle modalità tempi e luoghi di erogazione dei pesticidi e la formazione degli addetti ai lavori è fondamentale. Uno dei problemi è stato la metodologia di approccio ai prodotti somministrazione inadeguata“.

Eleonora Evi, eurodeputata del Movimento 5 Stelle sempre più vicina ai Verdi europei cui con gli altri colleghi pentastellati plaude ad alcuni passaggi cui la Plenaria è giunta sul tema: “Il Parlamento Europeo ha dato una lezione a tutti quegli Stati membri che, vittime delle lobby delle multinazionali, non fanno nulla per ridurre l’uso dei pesticidi in agricoltura e nell’ambiente in cui viviamo. Questo ha un costo ambientale enorme e minaccia il ruolo fondamentale che hanno le api e tutte le altre specie impollinatrici per la riproduzione delle piante, la protezione della biodiversità e l’agricoltura. Siamo contenti che gli emendamenti presentati da Fratelli d’Italia che volevano indebolire la risoluzione siano stati bocciati dall’aula. Per noi questo è un primo passo verso la giusta direzione, ma la battaglia non è affatto vinta“.

Acceleriamo la strada sugli sviluppi genetici, ma non Ogm, per rendere le colture sempre più resistenti agli attacchi“: secondo Paolo De Castro, Pd e Gruppo Socialisti e Democratici, per il futuro dell’agricoltura (lui è da sempre membro della commissione Pac) la strada è questa. “Solo con la ricerca” continua “possiamo mettere in campo un’agricoltura migliore“.

Ci vogliono finanziamenti, però, e la nuova Pac sembra sulla strada dei tagli.

Non bastasse il tema della salute e della biodiversità, i dati economici ribadiscono l’importanza della salvaguardia degli impollinatori che incide in agricoltura per una cifra pari a 15 miliardi di euro. Bisogna salvare le api e noi stessi.

infografica impollinatori e uso dei pesticidi
infografica a cura del Parlamento Europeo

Però, per Herbert Dorfamann, europarlamentare di Forza Italia, Gruppo Popolare: “c’è un aspetto che non va sottovalutato, ovvero che la pressione crescente dei cittadini verso prodotti agricoli sempre più sostenibile e bio spesso non si ritrova quando gli stessi cittadini vanno nei supermercati ad acquistare prodotti a basso costo. La cosa è incompatibile e incide sul cambio di rotta che gli agricoltori dovrebbero fare“.

E la Evi conclude: “Ci auguriamo adesso che la Commissione europea dia seguito all’European Green Deal con un impegno concreto verso un’agricoltura sostenibile e che dica addio all’uso indiscriminato di pesticidi. Bisogna dare seguito alle indicazioni presenti nel provvedimento del Parlamento europeo: tutti gli Stati membri devono approvare quanto prima un piano nazionale di riduzione dei pesticidi e serve inoltre un obiettivo vincolante di riduzione a livello europeo. L’Europa cambia se promuove la rotazione delle colture, regolamenta le pratiche agricole intensive, aumenta i fondi destinati alla ricerca sugli impollinatori e assicura un’adeguata formazione agli agricoltori su come promuovere e proteggere la biodiversità e gli impollinatori. Con questo voto siamo sulla buona strada“.

Sul tema della rotazione dell’agricoltura si spende anche Gianna Gancia, eurodeputata della Lega, circoscrizione Nord ovest: “parlare di rotazione sui campi agli agricoltori vuol dire spaventarli, ma sappiamo bene che altrimenti la terra diventa sterile“.

I problemi sono sotto gli occhi di tutti: senza api, senza una terra fertile, ci si incammina verso il buio più assoluto. Se poi aggiungiamo la crisi climatica torniamo al medioevo. Anche economico.

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