Abbiamo 4 buoni motivi dare valore a questa giornata di Primavera: oltre al primo giorno della stagione primaverile è anche la data in cui si festeggiano la giornata delle foreste, quella del profumo e quella della poesia
Oggi 21 marzo abbiamo 4 buoni motivi per festeggiare: è Primavera (in realtà quest’anno la primavera è iniziata ieri), ma è anche la giornata dedicata alle foreste, alla poesia e al profumo.
Ottimi spunti per mettere a dimora qualche seme di fiore o di pianta (o prenotarne una aderendo al servizio di ZeroCo2 o Treedom); prendere in mano un buon libro o approfondire la storia dei profumi con l’Accademia del Profumo.
Oggi è il primo giorno di Primavera
ll termine viene dal latino vēr che a sua volta derivato dal sanscrito vas e significa splendere.
E da sempre si fa coincidere con il 21 marzo. Ma quest’anno dobbiamo dirlo, la Primavera è arrivata in anticipo. E non solo perché le piante e i fiori stanno sbocciano da un pezzo, ma perché l’equinozio è avvenuto ieri 20 marzo.
Quest’anno l’equinozio di Primavera è infatti in anticipo di qualche ora rispetto allo scorso anno, perché il 2020 è un anno bisestile.
La giornata delle foreste
È dedicata alla relazione fra boschi e biodiversità la Giornata Internazionale delle Foreste 2020, che si tiene in tutto il mondo sabato 21 marzo.
“Troppo preziose per perderle“, recita lo slogan scelto per questa edizione dalle Nazioni Unite, che hanno istituito questa Giornata Mondiale nel 2012.
Ed è la stessa Fao, l’organizzazione dell’Onu per il cibo e l’agricoltura, a ricordarci che le foreste sono l’habitat dell’80% della biodiversità terrestre e ospitano più di 60mila specie di piante.
Più di un miliardo e mezzo di persone dipendono poi direttamente dalle foreste per cibo, riparo, produzione di energia da biomasse e reddito.
Gestire le foreste in modo sostenibile e ripristinarle quando necessario, è quindi fondamentale per le persone, la biodiversità e il clima e una delle sfide globali più grandi è ridurre l’impronta ambientale di una serie di commodity.
La grande produzione agricola monoculturale è, infatti, la principale causa diretta di deforestazione e degrado delle foreste nei Paesi tropicali: la promozione di filiere sostenibili e trasparenti – mission da sempre di Fsc – e il coinvolgimento di istituzioni, produttori, intermediari e cittadini, consente di contrastare la deforestazione e la conseguente perdita di biodiversità.
L’ultimo rapporto dell’Ipcc, il Comitato scientifico sui cambiamenti climatici istituito dalle Nazioni Unite, spiega che la fornitura pro capite globale di oli e carne è più che raddoppiata dal 1961 a oggi, con importanti impatti su foreste, emissioni e climate change.
Un recente report di Idh – The Sustainable Trade Initiative (coalizione olandese che mette insieme governi, società civile e Ong per promuovere pratiche sostenibili) sottolinea l’urgenza di agire per ridurre l’impronta ambientale di 8 principali commodity (olio di palma, soia, manzo, cacao, caffè, gomma, polpa di legno e carta, legname tropicale) in 12 mercati europei e in 7 Paesi produttori.
Il rapporto di Idh evidenzia infatti come gli hotspot della deforestazione si stiano spostando: se nel 2002 il Brasile e l’Indonesia rappresentavano il 71% della perdita di foresta tropicale primaria, nel 2018 questo dato si è ridotto a meno della metà del totale, mentre Colombia, Costa d’Avorio, Ghana e Repubblica Democratica del Congo sono diventate ora i Paesi dove si registrano i maggiori record negativi; sei dei primi dieci Paesi tropicali che hanno registrato il maggiore tasso di perdita di foreste tra il 2017 e il 2018 sono africani.
Sempre più questa situazione è direttamente collegata alla produzione di materie prime: a tagli illegali, piantagioni create a scapito di foreste naturali e pratiche slash and burn (una tipologia di attività agricola che prevede il taglio e la combustione di piante in una foresta o bosco per creare terreni coltivabili), si è sommato negli ultimi anni l’aumento di richiesta di prodotti come cacao e palma da olio, facendo crescere la pressione esercitata sulle foreste.
Una quota significativa della domanda globale di materie prime agroforestali viene dai Paesi europei, particolarmente attraverso le grandi industrie di trasformazione.
I dati dimostrano che, in media, le emissioni da deforestazione prodotte da queste importazioni rappresentano il 50% delle emissioni agricole nazionali nei 12 Paesi europei presi in esame (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Uk).
L’approvvigionamento di commodity da filiere sostenibili potrebbe però far risparmiare quasi mezzo miliardo di tonnellate di CO2 nel prossimo decennio.
In questo senso, un segnale positivo arriva dal settore forestale e dalla produzione di legname tropicale sostenibile, che interessa oggi 30 milioni di ettari: attualmente il 25-32% dei principali prodotti legnosi tropicali importati nell’Ue è accompagnato da certificazione di filiera sostenibile.
“Foreste e biodiversità – spiega Diego Florian, direttore di Fsc Italia – sono davvero preziosi per il nostro futuro: ecco perché dobbiamo impegnarci a livello locale, nazionale e internazionale per proteggere e valorizzare questo immenso patrimonio. Come? Gestendo le foreste in modo sostenibile; ripristinando aree degradate o soggette a deforestazione, salvaguardando i servizi essenziali che riceviamo da alberi e boschi“.
Per quanto riguarda l’Italia, le tre maggiori materie di importazione sono palma da olio (1,3 milioni di tonnellate/anno), polpa di cellulosa (3,3 milioni) e soia (3,5 milioni). Il legno tropicale, nel quinquennio 2011-2016, si attesta sulle 224mila tonnellate/anno (-5.8%).
La giornata del profumo dal 2017
Si deve all’Accademia del Profumo l’idea di dedicare il 21 marzo, primo giorno di Primavera e simbolo del risveglio della natura e delle sue meraviglie, quale Giornata del Profumo.
L’obiettivo è di coinvolgere e informare il pubblico sullo straordinario patrimonio culturale, artistico e scientifico racchiuso in ogni fragranza e di promuovere le figure professionali, gli artisti e le aziende che contribuiscono alla realizzazione di ogni creazione contenuta in un flacone.
Per l’edizione 2020, il ricco palinsesto di eventi profumati, programmato con la collaborazione di profumerie, librerie, orti botanici, musei, istituzioni e luoghi d’interesse su tutto il territorio italiano, è stato riorganizzato in modalità virtuale.
“In questa difficile situazione, senza paure e allarmismi ma con consapevolezza e responsabilità – commenta la presidente di Accademia del Profumo, Ambra Martone – trasformiamo la celebrazione della Giornata del Profumo in digitale. Insieme a tutta la filiera del settore vogliamo trasmettere un messaggio di positività, incoraggiamento e vicinanza di spirito e intenti. Questo delicato momento, può trasformarsi in un’occasione per ricordarci che il profumo è un elemento essenziale dell’essere e del benessere. Fa parte della vita di ognuno di noi e di noi racconta molto, potendo interpretare e trasmettere sensazioni, emozioni e memorie. È nelle nostre case ogni giorno“.
La giornata della poesia
Ultimo ma non ultimo, oggi si festeggia anche la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dalla trentesima Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999. 24 ore per riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica, della comunicazione e della pace.
La celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia rappresenta “l’incontro tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni – spiega Giovanni Puglisi, già Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco – Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come a un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria e artistica“.