Il laboratorio artigianale Nivule + Pesci Rossi crea abiti riutilizzando i tessuti delle grandi industrie e vintage. Lavorazioni sartoriali, tessuti naturali, riduzione degli sprechi e packaging riciclabile per una moda responsabile
Nivule + Pesci Rossi è una sartoria indipendente di Piacenza, fondata da Novella e Tania nel 2015 in seguito a un incontro fra artigiani della zona. Entrambe avevano già una loro attività ma hanno unito le forze per creare il brand.
I capi di questo laboratorio sartoriale sono realizzati in tessuti naturali recuperati dai fine collezione delle industrie di moda o tessuti vintage che provengono da fondi di magazzino. Grazie all’artigianalità della produzione e al taglio manuale, spiegano le fondatrici, lo spreco di tessuto è minimo.
Ogni capo è realizzato a mano pensato per la donna contemporanea, consapevole e attenta al mondo in cui vive, che indossa capi femminili e pratici.
L’attenzione alla sostenibilità si trova anche nelle capsule collection realizzate in collaborazione con illustratori e grafici italiani e con tessuti di composizione naturale, che vengono stampati in digitale a Torino, con stampa certificata Iso che ha un risparmio del 90% di acqua, 25% sulle emissioni e del 37% sull’energia.
Anche il packaging è sostenibile: totalmente riciclabile e compostabile. Per ogni spedizione effettuano compensazione delle emissioni di carbonio.
Abbiamo approfondito la loro attività a partire dalla materia prima, ovvero la scelta dei tessuti.
Il 90% dei materiali che utilizziamo sono l’ultimo livello della catena alimentare dell’industria della moda, tessuti di qualche decade fa o prodotti in eccedenza dalle grandi industrie del settore.
Molto spesso quando viene commissionato un tessuto se ne produce una quantità aggiuntiva, perché nella totalità può capitare che presenti piccoli difetti o anomalie che ne rendono impossibile l’utilizzo per le aziende che tagliano in maniera meccanica, facendo grandi materassi di tessuto.
Noi riusciamo a evitare questi difetti proprio grazie all’artigianalità della nostra produzione, ovvero tagliando a mano ogni singola parte del capo. In questo modo abbiamo la possibilità di recuperare tessuti di alta qualità dell’industria del made in Italy, o tessuti vintage, solitamente dagli anni 70 in poi, fondi di magazzino e prove colore.
Come definite il vostro stile?
Semplice, lineare, con un tocco vintage. Ci piace sentirci belle nei vestiti che indossiamo ma allo stesso tempo comode, sempre pronte per una nuova avventura.
Dove è distribuito il vostro brand? Quali difficoltà incontrate?
Il nostro canale di vendita è principalmente lo shop online su Etsy, piattaforma americana dedicata all’handmade, ma siamo presenti anche in alcuni negozi che ci ospitano, come a Piacenza, Catania, Gallarate.
Spesso partecipiamo a market e fiere spostandoci in tutto il nord Italia, anche se al momento chiaramente questa parte del nostro lavoro si è dovuta fermare.
Nella vendita online le principali difficoltà che riscontriamo sono sulla scelta della taglia, che è ovviamente un po’ più laboriosa non potendo provare di persona il capo.
Bastano in realtà pochi accorgimenti come prendere correttamente le misure e contattarci in caso di richieste particolari per individuare la taglia corretta.
Quali sono i progetti futuri di Nivule + Pesci Rossi?
Abbiamo sempre tante idee per la testa ma vi anticipiamo che il nostro prossimo progetto riguarda un trasloco in un laboratorio più grande, dove contiamo di organizzare corsi e altre attività che da tempo ci piacerebbe sperimentare.
Pensate che la pandemia cambierà qualcosa per la vostra attività e più in generale per il settore moda?
Sicuramente questa pandemia ha già iniziato a influenzare il ciclo produttivo della moda di massa, sappiamo che molte produzioni sono state bloccate, il cotone non è stato raccolto e migliaia di lavoratori non tutelati sono in difficoltà.
Si tratta di un ulteriore campanello di allarme rispetto a un sistema moda troppo dislocato e totalmente iniquo, dove pochi si arricchiscono a discapito di molti.
Essere un piccolo brand che produce a km zero si è rivelato vincente in questa situazione e ci ha confermato che il lavoro che stiamo portando avanti in questi anni è corretto, anche con lo shop online.
Uno degli aspetti positivi che abbiamo visto durante il lockdown è stato un nuovo interesse per i prodotti del nostro territorio, a km zero.
Abbiamo notato una voglia di cambiare abitudini, di godersi i piccoli piaceri, un interesse per i prodotti artigianali che raccontano una storia e provengono dal nostro territorio. Speriamo sia l’inizio di un nuovo modo di acquistare più equo e sostenibile!