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Nel Pleistocene c’erano gli elefanti del Nord Europa

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elefanti nel nord europa
foto di Jans Lehmann

Uno studio recente in uno dei siti archeologici più importanti d’Europa ha rinvenuto la presenza degli elefanti nel nord Europa – in Germania – all’epoca del Pleistocene. Uno scheletro quasi completo ci dà un’idea precisa delle dimensioni e della specie

Ci fu un tempo in cui vivevano gli elefanti nel nord Europa. Le diverse ere geologiche hanno determinato profondi cambiamenti degli habitat e degli equilibri, così come delle condizioni idonee alla vita di ogni specie nelle diverse aree geografiche, come dimostra uno studio recente.

È stato infatti ritrovato uno scheletro quasi completo di elefante preistorico, nel sito archeologico di Schöningen, nella Bassa Sassonia (Germania).

I resti, rinvenuti dai ricercatori dell’Università di Tübingen e del Dipartimento di Scienze dell’antichità de La Sapienza di Roma, risalgono a 300.000 anni fa, all’era del Pleistocene.

I ricercatori non hanno dubbi: non si tratta di un mammut, ma di un Palaeoxodon antiquus, un tipo di elefante dalle zanne dritte.

Questa importante scoperta permette di ricostruire lo scenario del nord Europa di quel tempo in cui nonostante il clima, secondo gli studiosi molto simile a quello attuale, vivevano animali come i cavalli ma anche creature esotiche come leoni, tigri dai denti a sciabola e, appunto, elefanti.

Lo scheletro dell’elefante rinvenuto potrebbe essere di una femmina anziana, alta più di 3 metri, con un peso di sette tonnellate e zanne lunghe oltre due metri, morta di vecchiaia a pochi metri da un antico lago.

I resti ben conservati hanno permesso agli archeologi di identificare entrambe le zanne, la mandibola, le vertebre, le costole, tre degli arti e tutte le ossa ioidi. Nelle vicinanze dello scheletro sono stati trovati strumenti litici utilizzati probabilmente per tagliare la carcassa, schegge di selce e impronte fossilizzate di un gruppo di elefanti.

Un branco di elefanti giovani e adulti, deve essere passato di qui – spiega Flavio Altamura della Sapienza, responsabile dell’analisi e dell’interpretazione delle tracce – I pesanti animali camminavano lungo la riva dell’antico lago e le loro zampe sono affondate nel fango e nella torba, lasciando delle depressioni circolari con un diametro massimo di 60 cm. Grazie all’eccezionale stato di conservazione del materiale organico nel sito di Schöningen, abbiamo addirittura rinvenuto nelle impronte alcuni frammenti di legno schiacciati dal peso degli elefanti“.

I risultati di questo studio, pubblicato su Archäologie in Deutschland, sono molto importanti per ricostruire l’habitat, la fauna e i comportamenti degli umani in epoca preistorica, oltre agli spostamenti e alle migrazioni delle specie che hanno popolato le diverse aree geografiche e climatiche del mondo.

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