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Sbloccare subito le risorse per creare le foreste urbane

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foreste urbane
foto di skyutoi (PxHere)

Ancora una volta le natural based solution potrebbero essere la nostra salvezza a partire dal far crescere boschi e foreste urbane. A patto che arrivino i fondi come chiede Legambiente al Governo. Intanto, le aziende non si tirano indietro: gli esempi di Eon e Faber

I vantaggi che boschi e foreste apportano a noi e all’ambiente sono diversi: oltre all’assorbimento delle emissioni di anidride carbonica e alla cattura delle polveri sottili, la creazione di nuove aree verdi garantisce la sostenibilità ambientale dei territori interessati attraverso l’utilizzo corretto delle risorse naturali, favorendo la biodiversità e lo sviluppo di ecosistemi naturali, la riduzione dell’inquinamento acustico, la mitigazione delle isole di calore e il miglioramento paesaggistico.

Per questo, Legambiente ha presentato al Governo all’interno di un pacchetto di ben 33 proposte per rilanciare l’Italia in chiave green, anche lo sblocco delle risorse per la creazione di foreste urbane.

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Gli obiettivi sono diversi: ma in ottica di Green Deal europeo Legambiente ritiene che oltre alla riqualificazione del patrimonio edilizio (Legge Bilancio 2020) vadano incentivate le foreste urbane (Decreto clima) di pari passo allo sblocco delle risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni (Legge Realacci).

Le proposte sono state scritte già nella forma di emendamento al prossimo decreto che il Governo ha annunciato di voler presentare per far ripartire l’economia, trovando anche il supporto di tante realtà private e associazioni del terzo settore.

Intanto, molte aziende si stanno muovendo in questo senso in piena ottica corporate social responsibility.

È il caso di Eon Italia che da tempo investe nella piantumazione tanto da poter festeggiare proprio in questi giorni il traguardo di di centomila alberi.

Lanciato nel 2011, il progetto Boschi Eon nel corso di questi nove anni ha visto il rimboschimento in trentaquattro aree presenti in otto regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto, Lazio, Umbria e Puglia).

Grazie alla collaborazione con AzzeroCO2, società di consulenza per la sostenibilità e l’energia fondata da Legambiente e dal Kyoto Club, e l’adesione al progetto di centomila clienti Eon, sono stati piantati 101.489 alberi su una superficie complessiva di 99,6 ettari, contribuendo all’assorbimento di 74.278 tonnellate di CO2, pari alle emissioni di anidride carbonica prodotte dai consumi energetici di 72.000 famiglie.

Anche Faber, azienda produttrice di cappe da cucina, ha avviato il progetto Faber Forest Air, con la collaborazione di Treedom, la piattaforma web che permette di piantare un albero a distanza e seguirlo online.

L’iniziativa vedrà la piantumazione di 200 nuovi alberi di cacao piantati in Camerun, permettendo di assorbire 11 tonnellate di anidride carbonica, quantità di CO2 sufficiente a riempire quasi ottantacinquemila palloni da basket, e di aiutare a proteggere il suolo e la biodiversità di questa area geografica.

Inoltre, le piante saranno affidate ai contadini locali, garantendo così un concreto beneficio sociale ed economico alle comunità della zona.

Faber coinvolgerà i suoi clienti italiani in questa iniziativa ambientale: basterà acquistare una cappa della collezione Country per diventare il custode di uno degli alberi e poterne monitorare la crescita grazie a periodici aggiornamenti disponibili sul sito di Treedom.

Le proposte Legambiente per le foreste urbane

Insomma, la possibilità di lavorare sulle Nbs  e sulla ripresa Green c’è. Come ribadisce Legambiente con le 33 proposte già citate e che qui sintetizziamo.

Semplificazioni in materia di autorizzazioni:

  1. semplificazioni per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili
  2. semplificazione degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente
  3. promozione dell’efficienza energetica attraverso sistemi geotermici
  4. semplificazioni in materia di valutazione di impatto ambientale e partecipazione dei cittadini
  5. semplificazione per l’installazione di reti a banda larga
  6. semplificazioni per l’installazione di ricarica per auto elettriche
  7. eliminazione di limiti all’utilizzo del pet riciclato per la produzione di bottiglie di plastica
  8. promozione del green public procurement
  9. utilizzo di materiali provenienti dal riciclo nelle costruzioni
  10. semplificazione degli interventi di rigenerazione urbana e ambientale
  11. demolizioni di edifici abusivi

Provvedimenti in materia di rilancio dell’economia:

  1. proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente
  2. creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie
  3. riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico
  4. interventi di adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani
  5. fondo progettazione per la riqualificazione di edifici e strutture pubbliche
  6. proroga di Industria 4.0 e prospettiva green
  7. misure a sostegno dell’economia circolare
  8. creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani
  9. rinnovo del materiale rotabile ferroviario regionale e urbano
  10. welfare mobilità per i dipendenti
  11. potenziamento dei controlli ambientali
  12. misure di contrasto alla povertà energetica
  13. regolarizzazione dei cittadini stranieri

Provvedimenti ministeriali da sbloccare:

  1. sbloccare il buono mobilità per le famiglie
  2. sbloccare le risorse per le piste ciclabili
  3. sbloccare le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio
  4. aggiornare le linee guida per l’autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili
  5. emanare i decreti e regolamenti per rendere definitivamente operativo il codice del terzo settore
  6. sbloccare le risorse per la creazione di foreste urbane
  7. completare l’anagrafe della situazione statica e energetica dell’edilizia scolastica
  8. accelerare gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico
  9. sbloccare le risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni

(ha collaborato Sara Pavone)

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