Costruito in sharing tra i volontari, l’orto La Chiocciola di Rho usa tecniche di coltivazione sinergica che di fatto è anche sinergia sociale. Ce lo raccontano i protagonisti
La terra è finita, non infinita. Meglio condividerla al meglio, proprio per rispettarla e non andare in overshoot. Lo stesso ragionamento vale per gli orti. Certo, c’è chi ama farlo per conto proprio, ma vuoi mettere condividere questa esperienza con altri?
In questi anni in Italia sono nati in sharing molti orti. Magnifiche esperienze. Come il giardino condiviso La Chiocciola di Rho. “Fino a pochi anni fa era un pezzo di terra incolto e inutilizzato, di proprietà del Comune di Rho – ci spiega Nicolò Franguelli, dall’associazione Passi e Crinali che assieme a Valentina Ugo lavorano per lo sviluppo del giardino.
Nicolò ci racconta qui tutta la storia dell’orto condiviso di Rho costruito in modo sinergico due volte: per tecnica di coltivazione, ma anche per sinergia sociale.
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Il progetto, che ha restituito quest’area verde in mano ai cittadini, è nato nel 2016 grazie alla volontà dell’amministrazione comunale di Rho e al lavoro svolto dall’associazione Passi e Crinali.
Dal momento in cui è nato il giardino condiviso, gran parte degli sforzi dell’associazione si sono concentrati nel coinvolgimento di volontari appartenenti alla comunità locale, cercando di raggiungere tutti coloro che fossero interessati a prendersi cura di uno spazio verde all’interno della propria città.
Il lavoro di questi anni ha portato alla realizzazione di vari progetti. Chi oggi visita il giardino La Chiocciola resta spesso incuriosito dalla strana forma dell’orto. È un orto sinergico, con prose rialzate che formano una chiocciola.
La coltivazione sinergica prevede che la terra non venga lavorata e che non si utilizzino concimi e fertilizzanti. L’orto resta coperto da uno strato di pacciamatura organica (paglia o foglie) che lo mantengono umido e ostacolano la crescita delle erbe infestanti.
Tali accorgimenti permettono di mantenere il suolo fertile, rispettando i microrganismi e i piccoli animaletti che lo abitano. Gli ortaggi sono coltivati mescolati con fiori e piante aromatiche, seguendo i principi delle consociazioni.
In questo modo esse si aiutano a vicenda nella crescita. Per esempio, alcune piante rilasciano nutrienti nel suolo, mentre altre allontanano i parassiti o attraggono gli insetti utili.
L’attività dell’orto La Chiocciola
Oltre a occuparsi dell’orto i volontari gestiscono un frutteto misto, con diverse varietà di frutta e in particolare meli e peri di varietà tradizionali e un campo agricolo. Nel campo agricolo sono stati coltivati frumento, mais e piselli in rotazione. Inoltre, il giardino ospita anche tre arnie.
Tra le attività principali che vengono svolte ci sono quelle didattiche e di sensibilizzazione, rivolte ai bambini delle scuole elementari e medie. Gli educatori di Passi e Crinali organizzano per loro lavoretti nell’orto e nel campo agricolo o attività educative con gli asini dell’associazione. I bambini che vengono al giardino sono sempre molto contenti di potere stare all’aria aperta e delle attività che gli vengono proposte.
Nel tempo il giardino condiviso ha ospitato anche attività ricreative rivolte agli anziani della vicina casa di riposo e corsi di orticoltura destinati alla cittadinanza.
Ora più che mai vogliamo che l’orto La Chiocciola rappresenti un punto di incontro per tutti coloro che sono alla ricerca di un piccolo spazio di natura al centro della città e che vogliono mettersi in gioco con attività agricole e di giardinaggio.
Le esperienze dei volontari dell’orto La Chiocciola di Rho
I progetti in cantiere per il futuro sono molti e per questo ci sarà sempre posto per nuovi volontari. Ecco allora passiamo la parola ai volontari.
Inizia Sofia. “Ero appena tornata dall’Erasmus in Inghilterra quando per la prima volta sono entrata nel giardino condiviso La Chiocciola. Ero dentro da dieci minuti soltanto, eppure le mie mani erano già sporche di terra e l’atmosfera di pace che regnava mi aveva già conquistata. Ho iniziato così a passare tutti i mercoledì mattina con carriole, semi e annaffiatoi, ma anche e soprattutto in compagnia di altri volontari che come me non vedevano l’ora di quella parentesi agreste in mezzo ad una vita cittadina.
Sono passati tre anni ormai da quando l’ho conosciuto, ma lo spirito di condivisione ed entusiasmo degli albori dell’orto La Chiocciola è rimasto lo stesso. In compenso, nel corso del tempo il numero dei volontari è aumentato, come anche le aree di terreno coltivato e le attività svolte all’interno del giardino. Coltivare ortaggi, condividere il piacere della terra, creare eventi aperti alla cittadinanza: il giardino condiviso di Rho è tutto questo e molto altro. Ricordo ancora l’emozione del mio primo raccolto e della soddisfazione nell’estrarre quel primo ravanello. E pensare che i ravanelli non mi sono mai piaciuti“.
L’entusiasmo di Milena non è meno: “Ho conosciuto il giardino condiviso per caso, tramite un’amica. Mi sono subito entusiasmata. Per me ciò significava fare qualcosa che riassumesse tutte le attività che avevo fatto fino allora: yoga, palestra, camminate, tutto era racchiuso lì.
Erroneamente all’inizio avevo pensato che fosse un orto qualsiasi; una cosa per pensionati che hanno tempo da vendere. Solo frequentandolo, con grande stupore, ho scoperto che c’erano persone di tutte le età e specialmente giovani. Meraviglioso: un ottimo connubio tra l’esperienza degli anziani e le idee innovative dei giovani. Da quando vi partecipo, circa due anni, le attività di miglioramento già in corso e sotto la guida dei nostri coordinatori, sono continuate. Inoltre, tra i progetti da realizzare, nell’immediato futuro c’è quello di realizzare un bel laghetto. La cosa bella di questo giardino è: sapere che tutte le piante, frutti, aromi, fiori, crescono senza agenti chimici e tutto in modo naturale, compreso tanto amore e dedizione da parte di tutti noi“.
“Purtroppo, non riusciamo a frequentare il giardino quanto vorremmo – dicono Marina e Alessandro – ma ogni volta la potenza della natura ci lascia a bocca aperta; ricordo che la primavera scorsa è stato bellissimo tornare dopo un paio di mesi e trovare tutto cambiato… Avevamo lasciato un campo colpito dal rigido freddo invernale e l’abbiamo ritrovato verdissimo e profumatissimo. Soprattutto, è stato bello trovare qualcuno che condivide con noi quest’amore per le piante e capisce quanto sia bello lavorare con la terra“.
Entrambi hanno conosciuto il giardino condiviso di Rho un paio di anni fa.
“Alessandro un giorno ci è passato davanti in motorino – racconta Marina – e per fortuna si è accorto di una spirale di erbe aromatiche e verdure, costruzione tipica dell’agricoltura biodinamica, pratica che ci è sempre stata molto a cuore. Curiosissimi, siamo tornati qualche giorno dopo e siamo stati accolti da subito con grande entusiasmo da tutti. Abbiamo imparato molto, sia come utilizzare gli attrezzi che nozioni varie di botanica”
Wanna il giardino dice di averlo visto nascere sotto gli occhi.
“Era brutto campo abbandonato pieno di erbacce e sterpaglie, improvvisamente cintato, pulito. Ci passavo davanti per andare a fare la camminata nel parco lì vicino e l’ho visto trasformarsi; prima la chiocciola per le coltivazioni sinergiche delle verdure, non il solito orto rettangolare ma uno a forma di chiocciola, curioso, mi sono detta, poi poco per volta i fiori, un inizio di frutteto, altri orti e i volontari che ci lavoravano con ardore, sentivo ridere, scherzare, li vedevo raccolti attorno al tavolo sotto la robinia per una merenda in compagnia“.
Così un giorno Wanna ha deciso che voleva essere una di loro: “sono entrata, erano seduti attorno al tavolo dopo aver lavorato tutta la mattina, mi hanno accolta con calore e simpatia e poco dopo già appartenevo al giardino. Anch’io in quel gruppo di persone accomunate dalla passione per la natura, il gusto di coltivare cose genuine, veder crescere il proprio raccolto, mettere le mani nella terra. E così il giardino condiviso La Chiocciola è diventato anche il mio giardino, il piacere di piantare nuovi alberi per un frutteto sempre più ricco, nuovi fiori, coltivare le verdure, avere un campo per la coltura dei semi antichi per non perdere le vecchie tradizioni, imparare qualche cosa ogni giorno.
E poi ricevere i bambini delle scuole primarie, la loro gioia nell’essere all’aria aperta, scoprire la natura, piantare una piccola piantina o seme e tornare qualche mese dopo per la raccolta, andandosene felici col loro tesoro. O accogliere gli anziani della vicina casa di riposo, magari spingendo qualche carrozzella, vederli contenti per questa giornata all’aperto, fuori dalla solita routine, seminare la loro piantina in un vasetto, o raccogliere qualche fiore da portare alla madonnina della chiesetta, sentirsi utili.
Ecco questo è il giardino condiviso di Rho, il posto dove passano il tempo gli amanti della natura, lontano dal caos, godendo delle piccole che la natura ci dà: la soddisfazione di veder spuntare un nuovo fiore, o un frutto, o di raccogliere le verdure coltivate, rigorosamente biologiche, che saranno equamente divise e gustate. Questo, il mio giardino“.
Il giardino condiviso e orto La Chiocciola incuriosisce: “Continuavo a passarci davanti chiedendomi cosa fosse – racconta Emanuela che con Paolo ci lavora ormai costantemente – Un giorno come altri, vidi un ragazzo all’interno e curiosa come sono, ne ho approfittato per informazioni. Scoprii che era il figlio di cari amici di vecchia data. Io essendo una donna con un sacco di tempo libero ma poca terra a disposizione, partecipai al progetto facendo anche da promotore con amici. Lo sharing della terra è una vera e propria contaminazione“.