Fare trekking in Italia, programmando una vacanza a piedi, con poca attrezzatura: bastano un buon allenamento e un bagaglio equilibrato pronto a soddisfare tutte le necessità ma senza pesare sulle spalle. Una corretta postura e delle calzature comode sono indispensabili per avventurarsi in qualsiasi tipo di itinerario
Per fare trekking in Italia la prima cosa, fondamentale, da fare è acquistare un paio di scarpe giuste; il consiglio è di acquistare scarpe più grandi di una o due taglie rispetto al solito, specie se si cammina con il caldo.
Durante l’esercizio fisico, infatti, il piede può gonfiarsi molto e una calzatura più grande permette di avere più spazio, evitando la compressione del piede, anche a costo di dover mettere due paia di calze o una barchetta compensativa.
Un segreto per camminare bene e per tante ore consecutive è allacciare le scarpe inclinando la punta all’insù, facendo scorrere il più possibile i lacci, in maniera tale da tenere il tallone bloccato al retropiede dello stivale.
Una scarpa alta è più indicata di una bassa, dal momento che evita distorsioni, oltre a prevenire punture di zecche e di altri insetti. Prima di partire per un cammino, è sempre meglio inaugurare le calzature nuove con un’escursione breve, in modo da adattare la scarpa al piede ed evitare fastidi durante il viaggio.
Un piede asciutto è fondamentale per ogni tipo di percorso: scegliere stivali impermeabili anche in estate mette al sicuro da qualsiasi tipo di imprevisto, ottimizzando la propria camminata.
In Piedi è il primo concept store a Torino e in Italia dedicato alle calzature predisposte per plantari che ricalcano la linea, la forma e le dimensioni del piede scalzo secondo i principi dell’ortopodia naturale.
Il negozio è in grado di offrire un servizio a 360 gradi, realizzato su misura per ognuno, a cominciare dall’analisi biodinamica. Si tratta di un test del cammino svolto su un tapis roulant, al fine di raccogliere dati sulla pressione e sulle tempistiche di contatto dei passi.
Mediante l’utilizzo di videocamere ad alta velocità, è possibile registrare le immagini in slow-motion e analizzare poi il movimento, l’estensione, la rotazione, la pressione e il tempo di appoggio: caratteristiche essenziali per il benessere di schiena, articolazioni e piedi.
Il passo successivo è quello del Fleeting, l’esclusiva analisi di calzata ideata da In Piedi, per evitare acquisti scorretti. Durante questa fase, la scarpa viene fatta indossare al cliente per controllarne la calzabilità e coerenza, tramite il brannock e le solette standardizzate comparative.
Trekking in Italia, ecco i nostri consigli
Una volta trovata la calzatura perfetta per il vostro piede, non vi resta che iniziare a progettare il vostro trekking in Italia e partire alla scoperta dei nostri cammini consigliati.
Uno dei più completi del Piemonte è quello di Oropa, ideato nel 2012 da Alberto Conte, fondatore dell’associazione Movimento Lento e dell’omonima casa situata a Roppolo.
Il percorso è suddiviso in quattro brevi tappe di difficoltà crescente, che partendo da Santhià attraversano la Serra Morena fino alle Alpi Biellesi, per una lunghezza totale di 60 chilometri.
La difficoltà degli itinerari è crescente, in modo da rappresentare una soluzione ottimale sia per coloro che si trovano ad affrontare per la prima volta un’esperienza simile, sia per chi è abituato al trekking.
Per avventurarsi nel cammino di Oropa è necessario munirsi di una credenziale, che funziona come una sorta di passaporto del pellegrino.
Il documento garantisce delle agevolazioni, come per esempio delle tariffe speciali nelle strutture convenzionate, oltre alla possibilità di richiedere un attestato firmato dal rettore del santuario che certifica il completamento del percorso.
Per ottenere la credenziale, è sufficiente fare domanda all’associazione degli Amici della Via Francigena di Santhià, o alla casa del Movimento Lento. Viene richiesta un’offerta di almeno 3 euro, che vengono utilizzati dall’associazione di Santhià per l’acquisto dei materiali necessari per la manutenzione dell’itinerario.
La via Francisca in Lombardia
Uno degli itinerari per il trekking in Italia più interessanti è la Via Francisca, che partendo da Costanza, in Germania, attraversa la Svizzera fino ad arrivare in Italia.
Da Varese a Pavia, sono otto le tappe di diversa lunghezza e difficoltà, che si susseguono in un cammino di 135 chilometri. Gli scenari che si succedono durante il viaggio spaziano dalle pendici delle montagne alle verdi distese pianeggianti, garantendo un’esperienza mozzafiato per chiunque intraprende l’avventura.
Dalle sponde del lago di Lugano e dai ruscelli del parco dell’Argentera, ai boschi del parco del Ticino, passando per il Sacro Monte e il vecchio tracciato ferroviario che collegava Castiglione Olona a Cairate, la via è capace di regalare emozioni uniche.
Ma non sono solamente le bellezze naturali a caratterizzare gli itinerari: nel corso delle tappe è possibile visitare numerosi palazzi ed edifici storici, come per esempio il monastero di Torba e quello di Cairate, l’abbazia di Morimondo, villa Recalcati o la canonica di Bernate Ticino.
Diversi sono anche i musei che si incrociano lungo il cammino, tra i quali citiamo quello della Cultura Rurale Prealpina nel borgo di Brinzio e il cotonificio di Solbiate Olona.
Il cammino delle Pievi, nel nord-est italiano
Fra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, si articola il cammino delle Pievi, che attraversa la provincia di Udine, fino a toccare quella di Belluno. Storicamente, la pieve era una circoscrizione territoriale religiosa e civile, che faceva capo a una chiesa, a cui erano riservate le funzioni liturgiche più importanti per la comunità locale.
Oggi, il cammino offre l’opportunità di rivivere questi antichi luoghi sacri, grazie a venti tappe che toccano le pievi principali della Carnia, dislocate lungo i vari percorsi. Gli itinerari si snodano su sentieri alpini di bassa montagna, con una lunghezza media di 14 chilometri per tappa, per un dislivello totale di 9.834 metri.
Le pievi storiche si concentrano nella prima parte dell’anello, tra Imponzo e Forni di Sotto. Nel resto dell’itinerario si attraversano invece sentieri in quota completamente immersi nel verde, per un massimo coinvolgimento nella natura e nei paesaggi della regione.
In Liguria, la Via della Costa collega Ponte S. Ludovico a Sarzana, attraversando la regione per tutta la sua lunghezza. Sono 12 le tappe che si succedono per un totale di 348 chilometri da percorrere fra gli scenari paesaggistici tipici della costiera ligure.
Da Sanremo fino a Volastra, passando per Genova e Sestri Levante, lungo gli itinerari è possibile imbattersi in una freccia gialla che indica contemporaneamente due destinazioni: Roma e Santiago de Compostela. Da questo cammino è infatti possibile collegarsi al grande itinerario di pellegrinaggio che unisce le due importanti città simbolo della cristianità.
Per richiedere una credenziale che testimonia il completamento del percorso, è necessario fare domanda all’associazione Iubilantes o alla Confraternita di Santiago.
Trekking in Italia, luno la via germanica
Alle pendici del Brennero, si apre il tratto italiano della via Romea Germanica, che attraversa il Trentino-Alto Adige, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e l’Umbria, per concludersi a Roma.
Il cammino, che nell’antichità veniva percorso dai popoli germanici e da quelli del centro e nord Europa per raggiungere la tomba degli apostoli Pietro e Paolo, è oggi suddiviso in 94 tappe, quasi la metà delle quali si snodano nel nostro Paese.
Con una lunghezza complessiva di 2.200 chilometri, dislocati fra gli scenari paesaggistici più vari, la via rappresenta un’alternativa che si adatta alle esigenze di qualsiasi viandante.
Per coloro interessati ad ottenere il Testimonium, documento valido per conseguire il certificato di fine pellegrinaggio, è possibile richiedere una credenziale all’associazione Via Romea Germanica.
In essa vengono riportati sia il luogo e la data di partenza, che quelle di arrivo, i timbri delle località incontrate e delle strutture di ospitalità, a dimostrazione del percorso compiuto.
Itinerari nel sud Italia
Fra le Marche, l’Umbria, il Lazio e l’Abruzzo prende piede il cammino delle Terre Mutate, che si addentra nell’Appennino attraverso 14 tappe per una lunghezza totale di oltre 250 chilometri.
L’itinerario è composto da sentieri escursionistici di varia difficoltà, che si sviluppano fino a raggiungere le aree protette del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso e Monti della Laga.
La via si pone inoltre come percorso solidale in quelle terre sconvolte dai terremoti del 2009 e del 2016-2017: un’opportunità per scoprire le storie, i protagonisti e i progetti di rinascita delle comunità locali che resistono, combattendo per ricostruire il proprio futuro.
In Campania, uno dei cammini meglio organizzati è quello di San Nilo, che dal Basso Cilento fino ad arrivare a Palinuro, ripercorre il percorso spirituale del Santo, per una lunghezza totale di 100 chilometri. L’itinerario parte dal comune di Torraca e prosegue per sette tappe che attraversano i borghi immersi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Si tratta di una delle più importanti riserve naturali del Paese, l’unica in Italia a fregiarsi di quattro riconoscimenti Unesco. Il percorso è accessibile a tutti ed è caratterizzato dall’alternarsi di salite e discese, che si susseguono fra i paesaggi tipici della macchia mediterranea.
Un altro cammino mistico è quello di San Francesco di Paola, che si addentra nella provincia di Cosenza per una lunghezza di 112 chilometri da percorrere nella natura inviolata della Calabria.
Ogni tappa regala scenari mozzafiato: si parte da San Marco Argentano, da cui è possibile ammirare il panorama della valle del fiume Crati, immersa fra i castagneti e i frutteti della zona e si ripercorre la costa tirrenica, fino ad arrivare al santuario di Paterno Calabro, eretto dal Santo.
Nel corso dell’itinerario si attraversano diversi borghi e non mancano i B&B o i rifugi di montagna per riposare. Il completamento di ogni tappa è sancito da un timbro che si appone sulla credenziale: al termine del cammino, il pellegrino riceve il Testimonium, una pergamena timbrata dai frati dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.
La Puglia è invece la base per la Via Peuceta e la Via Ellenica, che si snodano per oltre 150 chilometri fino alla Basilicata, in quello che è conosciuto come il cammino Materano. Si tratta di un itinerario che attraversa il Salento fino alla Lucania, portandovi alla scoperta del ricchissimo patrimonio culturale di quelle terre antiche.
Le tappe variano a seconda della città di partenza: è possibile infatti iniziare il percorso dalla basilica di San Nicola di Bari oppure dalla colonna della Via Appia di Brindisi. Il punto di arrivo è la cattedrale della Madonna della Bruna di Matera, immersa fra i sassi millenari del capoluogo lucano.
Prima di mettersi in viaggio, è bene richiedere la credenziale che permette di accedere alle strutture ricettive e ristorative a prezzi agevolati, oltre che di ricevere il Testimonium che attesta il completamento del percorso.
In Molise c’è un altro cammino dedicato a un Santo: quello di San Timoteo. La particolarità dell’itinerario riguarda il fatto che può essere intrapreso seguendo tre rotte diverse: quella centrale, quella nord e quella sud.
La lunghezza delle tappe e i borghi attraversati variano a seconda del percorso scelto, mentre restano uguali i punti di arrivo e quelli di partenza, fissati rispettivamente a Venafro e Termoli, dove vengono conservate le sacre reliquie di Timoteo.
Il tragitto centrale si snoda per undici tappe e 188 chilometri attraverso Isernia e Campobasso, quello nord conta dodici tappe distribuite su 234 chilometri tra la Valle del Volturno e l’Alto Molise, mentre quello sud prevede una lunghezza di 216 chilometri da percorrere in dodici tappe nel Matese e nelle zone colpite dal terremoto del 2002.
Itinerari selvaggi immersi nella natura delle isole
Se invece siete alla ricerca di un’esperienza incontaminata e selvaggia, il nostro consiglio è di partire alla scoperta della Grande Traversata del Supramonte, in Sardegna.
Il Supramonte è un complesso montuoso di altopiani carbonatici situati nella parte centro-orientale della Sardegna, che occupa gran parte del territorio fra Oliena, Orgosolo, Urzulei, Baunei e Dorgali.
L’altezza media degli altopiani è di circa 900 m s.l.m e l’azione erosiva creata dal fiume a contatto con le rocce calcaree ha dato vita, nel corso di millenni, a gole e voragini molto profonde, che rendono il percorso impegnativo.
L’itinerario è composto da quattro tappe non segnate, distribuite su 50 chilometri, per un dislivello totale di 1700 metri. Si tratta di un cammino impervio e difficoltoso, capace di regalare emozioni forti e immagini di una bellezza indelebile.
Scenari simili sono quelli offerti dalla Sicilia, dove il tempo sembra essersi fermato fra il sole e gli aranci del Mediterraneo. L’Antica Traversale Sicula è composta di 38 tappe suddivise su 638 chilometri totali, secondo un itinerario che unisce 8 province, 55 comuni, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale e 7 riserve naturali.
Si tratta di un percorso che ripercorre l’isola da occidente a oriente, collegando i siti archeologici di Mozia e Kamarina attraverso un cammino culturale tra antiche ferrovie dismesse, riserve naturali e siti patrimonio dell’Unesco.