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Tendinite da movimenti ripetitivi: chi deve fare attenzione

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tendinite da movimenti ripetitivi
Foto di Karolina Grabowska da Pexels

La tendinite da movimenti ripetitivi è un disturbo che interessa un ampio numero di persone, perché ha origine da innumerevoli situazioni differenti. Ecco quali sono le categorie a rischio e cosa fare per rimettersi subito in forma, tornando presto (ma con moderazione!) a svolgere le attività che l’hanno provocata

Cos’hanno in comune il gomito del tennista e quello del golfista, il ginocchio del saltatore e quello del runner, la spalla del lanciatore e quella del nuotatore?

Ognuna di queste articolazioni, sebbene impegnata in movimenti sostanzialmente differenti, è spesso messa sotto sforzo dalla prolungata ripetizione dei medesimi gesti.

A lungo andare, sfregamento, usura e irritazione possono dar luogo a una vera e propria tendinite, una condizione dolorosa caratterizzata dall’infiammazione della porzione di tessuto fibroso ed elastico – il tendine, appunto – che collega qualsiasi muscolo alla porzione di ossa sul quale si innesta.

E così, in men che non si dica, quelli che sembravano solo nomi innocenti di articolazioni diventano modi per definire le condizioni dolorose che hanno origine in una tendinite: al gomito per tennisti e golfisti, al ginocchio per saltatori e runner, alla spalla per i lanciatori e i nuotatori.

D’altra parte, non bisogna pensare che siano solo gli sportivi a soffrire di questo disturbo: sono infatti una categoria altamente a rischio anche, per esempio, i musicisti, che costretti alla ripetizione di determinati passaggi durante lo studio sul proprio strumento, anche per ore e ore, sono tra i più esposti alla tendinite che colpisce i tendini del polso.

Ne sono un classico esempio i pianisti, che lavorano moltissimo con le mani sotto sforzo; lo stesso vale per i violinisti, che sostengono lo strumento in una determinata posizione, con il conseguente carico su spalle e schiena; un discorso simile si può fare anche per chitarristi e strumentisti a fiato, che devono muovere le dita velocemente e ininterrottamente.

In questo caso, infatti, la tendinite è provocata da microtraumi derivati da sforzi intensi, ripetuti numerose volte o in modo troppo veloce per il livello di allenamento muscolare raggiunto.

È bene inoltre ricordare che, oltre a sportivi e musicisti (che si tratti di professionisti o di studenti o amatori), sono moltissime le categorie di lavoratori che sono particolarmente sensibili allo sviluppo di una tendinite.

Più a rischio sono coloro che svolgono un lavoro che costringe a movimenti ripetitivi e che compiono gli stessi gesti ogni giorno. Solo per fare alcuni esempi, devono prestare particolare attenzione:

  • commessi e commesse dei supermercati, qualora lavorino in cassa: oltre ai rischi posturali insiti nell’adozione di una posizione seduta per molte ore, senza la possibilità di sgranchirsi le gambe né cambiare posizione, queste persone sono soggette all’infiammazione dei tendini della spalla e del gomito
  • parrucchieri ed estetisti, specialmente quando coprono turni lunghi e impegnativi
  • cuochi e lavoratori in cucina, che maneggiano padelle e utensili pesanti, ripetendo molte volte gesti simili, per di più vicino al calore dei fornelli
  • operai specializzati, in particolare quelli che lavorano in catena di montaggio, dove ogni gesto deve essere calibrato al millimetro e ripetuto per tempi lunghissimi a velocità sostenuta

Inoltre, ultimamente è tornato alla ribalta un disturbo spesso sottovalutato, che ha poco a che vedere con i lavoratori ma che sicuramente è causato da uno sforzo altrettanto intenso e prolungato.

Si tratta della tendinite di de Quervain, che prende il nome dal chirurgo Fritz de Quervain (1868-1940), un medico svizzero specializzato nelle malattie della tiroide, ma a cui si deve il riconoscimento e lo studio dell’infiammazione della guaina che riveste i due tendini predisposti al controllo del movimento del pollice.

La tendinite di de Quervain è piuttosto subdola, perché pare colpire in particolare le neomamme e i neopapà: si sviluppa, infatti, quando si sottopone la mano al sollevamento di carichi pesanti, che in questo sono rappresentati dai bambini.

Quando i piccoli crescono e continuano ad essere presi in braccio, infatti, può accadere che i genitori risentano di un forte dolore nel momento in cui usano il pollice e il polso. Attenzione: da questo disturbo non sono esclusi nemmeno nonni e baby-sitter!

Particolare attenzione, infine, dovrebbe essere prestata da tutti coloro che fanno intenso uso del PC o del computer per la scrittura: l’uso intenso della tastiera, infatti, soprattutto se accompagnata da una postura non propriamente corretta, può indurre i tendini a sviluppare fastidiose forme di irritazione, che possono degenerare in vere e proprie tendiniti. Rientrano in questa categoria gli scrittori e i giornalisti, i lavoratori in campo digitale e gli studenti.

Cosa fare, dunque, se si sviluppa una tendinite da movimenti ripetitivi? Nel momento in cui si avverte un forte dolore a un’articolazione – che sia il polso, il ginocchio, la spalla o il gomito – occorre verificare se il dolore aumenta a seguito di pressione esercitata nell’area interessata: in questo caso è bene mettersi a riposo e contattare un medico.

Generalmente, la terapia prevede riposo, antinfiammatori per contrastare la tendinite e antidolorifici per alleviare il dolore. Il riposo resta il rimedio più efficace per tornare in forma, quindi è necessario muovere il meno possibile l’area interessata dalla sensazione dolorosa. A volte, possono essere utili anche impacchi freddi e fisioterapia mirata.

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