Il progetto E-Ioparto racconta il desiderio di mostrare che è possibile cambiare le nostre abitudini e muoverci verso la sostenibilità… i dettagli dell’impresa – ormai conclusa con successo – nelle parole di Miriam Orlandi
Il progetto E-Ioparto è giunto al termine: Miriam ce l’ha fatta… ecco i dettagli della sua impresa, così come ce li ha raccontati.
Ce l’ha fatta: quanti giorni è durato il viaggio e quanti chilometri ha percorso?
In totale il viaggio è durato 21 giorni, con una percorrenza di 7.600 chilometri attraverso l’Austria, la Repubblica Ceca, la Germania, la Danimarca e la Norvegia.
Cosa è successo di strano o di non previsto?
La Norvegia era fuori programma, non pensavo di andare così a Nord. Tutti mi dicevano è bellissima e quest’anno fa insolitamente caldo e c’è sempre il sole.
I primi due giorni ho viaggiato a 27°C poi di colpo freddo, vento forte e pioggia. Un mix da congelare le dita delle mani e dei piedi: la temperatura diurna era di 8°C e io non ero attrezzata perché avevo pensato all’Europa continentale e non alla Scandinavia.
Cosi quando mi sono ritrovata, con mia grande sorpresa, al circolo polare artico, la soddisfazione è stata maggiore del freddo e ho deciso di proseguire fino a Capo Nord.
Arrivata la sera ho deciso di attendere quando il tramonto si congiunge all’alba, circa le 3 di notte per godermi il momento magico in cui, all’orizzonte, una striscia sottile di luce svanisce per riapparire poco dopo.
Sono rimasta così affascinata da non aver nemmeno scattato qualche foto, convinta che non sarebbero riuscite a trasmettere la magia di quel momento.
Perché ha intrapreso questo viaggio?
Il viaggio vuole essere un E-Ioparto all’insegna del desiderio di ripartire dopo tanta sofferenza e di reclusione (sono di Brescia e siamo stati colpiti duramente) ma anche all’insegna di una ricerca della convivenza con la natura, cercando risorse importanti per l’equilibrio del nostro ambiente, come in Norvegia dove un giovane italiano ha scoperto come intrappolare le radiazioni atomiche dentro un sale, evitando così la diffusione di radioattività in caso di incidente.
Insomma… tante cose belle, non solo vento, freddo e pioggia.
Il prossimo step prima di tornare in Italia?
Non so, vediamo cosa il viaggio mi porta.
E-Ioparto, il progetto di Miriam Orlandi
Miriam Orlandi è un’osteopata che nel 2008 sceglie di partire per girare le Americhe in sella alla sua moto, una Bmw r100 gs. Il viaggio dura 23 mesi; in questo lungo periodo attraversa tutto il continente, dall’Argentina fino all’estremo nord in Alaska.
Il viaggio è per lei pieno di scoperte e conoscenze: racconta della sua esperienza nel libro IoParto (sola con la mia moto) e dopo essere stata invitata a Dubai per raccontare dei suoi viaggi, accoglie l’invito ed esplora per due mesi il deserto dell’Oman e degli Emirati Arabi Uniti.
Una donna sola in moto attraverso i paesi musulmani. In seguito compie altri viaggi, attraversa la Nuova Zelanda e l’Australia e poi ancora in Tasmania.
La sua sete di viaggiare in sella alla sua moto non è a oggi esaurita ed è per questo motivo che ha deciso di lanciare un messaggio forte in un periodo in cui il mondo è piegato dall’emergenza Covid, soprattutto per quanto concerne il turismo.
E-Ioparto esprime il desiderio di mostrare che si può incontrare un mondo ecologico, un mondo fatto di realtà green in sella a una moto elettrica. Un passo verso la sostenibilità, un cambiamento importante in un periodo storico in cui si pone molta attenzione a simili imprese ecosostenibili.
Il suo viaggio si basa sullo scambio, questo sarà il suo principale mezzo di sussistenza, come dice: “Le mie abilità di osteopata, i miei talenti di cuoca sono a disposizione di chi mi vuole ospitare o di chi mi vuole raccontare la sua realtà in equilibrio con la natura“.
Il messaggio positivo che vuole veicolare è che esiste la possibilità di condurre una vita più ecologica ma è nascosta ai più: perciò anche le aziende che si impegnano nel rispetto della natura meritano una maggior visibilità.
Il suo progetto sta ottenendo grande considerazione a tutto tondo, anche catturando l’attenzione di grandi aziende come Pirelli e Zero motorcycle.
Sempre nell’ottica dello scambio su cui è fondato il progetto E-Ioparto e grazie alla notevole attenzione che esso ha catalizzato, Miriam offre, in cambio della ricarica della moto elettrica con cui viaggerà, i suoi social, la visibilità mediatica, la curiosità di una non addetta ai lavori e dice “Lo scambio è un bel modo per crescere“.
La partenza del viaggio avrà luogo a fine luglio, con la prima tappa fissata per l’Austria e che via via la porterà verso le regioni più a nord d’Europa, fino a Capo Nord.
Il progetto E-Ioparto è in continua evoluzione anche grazie ai vari inviti che riceve da associazioni e aziende: “Si stanno già muovendo nel nord Europa molte associazioni per invitarmi e far conoscere, a più persone, cosa si sta facendo per il nostro pianeta“.