Un giardino esotico è difficile ma possibile, ovviamente non tutte le piante e non in ogni località, ma molti splendidi esemplari tropicali si sono adattati alla perfezione anche al clima del nostro Bel Paese.
È importante avere l’accortezza di scegliere le specie più resistenti e la collocazione migliore, ma non si può improvvisare. Se da un po’ di tempo vi frulla nella testa, la voglia di dare una tocco caraibico al giardino, allora, questo articolo fa al caso vostro.
Il primo passo consiste nell’osservazione attenta della realtà che ci circonda. Basta poco per scoprire che nei giardini dei vicini, qualcuno ha già tentato l’avventura di un giardino esotico e magari è riuscito a vincere la sfida. Non sono pochi e da sottovalutare i consigli che è possibile raccogliere chiedendo ai vicini e sono (credetemi) importanti quanto i manuali, perché calati nella realtà territoriale e climatica della zona in cui vivete. Anche una visita nei garden center della zona può aiutare, specie dopo un colloquio con chi segue la manutenzione dei giardini, per sancire cosa può crescere e resistere nel lungo periodo.
Infine, è bene capire quanto si è disposti ad investire nel sogno… senza assicurazione di successo: una cosa, è comperare un esemplare di pregio del costo di svariate centinaia di euro; un’altra, optare per una pianta giovane che sarà coltivata i primi anni in contenitore e riparata nella stagione più rigida, di prezzo pari a poche decine di euro.
Chicas revoluta è l’esempio lampante di come una pianta in vaso, bella ma non appariscente, messa a dimora in piena terra possa raggiungere grandi dimensioni e tramutarsi in una vera protagonista del giardino, arredando di fatto da sola un intero spazio lasciato a prato. Originaria della Cina e del Giappone comprese le isole dell’arcipelago malese, può raggiungere un’altezza di 3 metri; le sue foglie dolcemente arcuate, pennate, sono composte da moltissime foglioline lineari terminanti a punta. Le infiorescenze si trovano al centro della pianta. Ponetela in pieno sole, in terreni ben drenati e privi di ristagni d’acqua. Resiste bene al freddo, ma per dormire sonni tranquilli, vi ricordo di proteggerla d’inverno o se in vaso, ricoverarla in veranda.
Poter sfoggiare un Banano con un casco di banane, seppur piccole, per chi ama questo albero è un miraggio. Nel nostro Paese, le piante che riescono a fruttificare sono una rarità e si trovano sempre nelle regioni più meridionali e calde, collocati in posizioni molto favorevoli. Al centro Italia, e in pianura Padana può sopravvivere alla condizione tassativa di essere coperto (in inverno) con strutture in legno leggere sulle quali tendere film plastico protettivo, ma mai fruttificare. Con le sue lunghe foglie sfrangiate a portamento quasi verticale, mosse dal vento è un albero molto decorativo, botanicamente però si parla di pianta erbacea di grandi dimensioni. Richiede terreni soleggiati, caldi, con scheletro ma fertili e ricchi di sostanza organica.
Una pianta molto comune è invece la Yucca aloifolia, nativa del Messico non teme affatto il gelo, né gli inverni prolungati, potendo così entrare a far parte a pieno titolo anche dei giardini di collina e di primissima montagna! Pianta poco appariscente, è vistosa solo nel periodo della fioritura; unica avvertenza è quella di collocarla lontano da dove giocano i bambini, perché le foglie rigide e appuntite, posso fare davvero male. Meglio allora, collocarla in un angolo. Ama terreni sabbiosi. Il fusto è eretto e le foglie possono allungarsi sino a 40 cm, coriacee, piatte hanno un margine denticolato. L’infiorescenza è molto durevole, sovrasta letteralmente la pianta con forma allungata color crema: da notare, che i fiori si aprono dal basso verso l’alto!
Una palma per tutti è la Chamaerops humilis, nota al grande pubblico con il nome di Palma di San Pietro: originaria del bacino del Mediterraneo, è l’unica vera palma italiana capace di resistere in buona parte del nostro stivale. D’inverno, come accorgimento, rincalzate il piede (punto di inserzione tra fusto e radici) con terricciato e paglia e trovatele un posto riparato dai venti forti e dominanti. Può raggiungere i 2/3 metri di altezza, mentre gli esemplari alti anche 5/6 metri appartengono alla varietà “dactylocarpa”. Le sue foglie sono riconoscibilissime, perché ogni elemento del ventaglio termina con una doppia punta e sono portate da un lungo picciolo legnoso.
Allora, se volete godere di atmosfere lontane, potete ricreare, anche nel vostro giardino, un ambiente tropicale come quelli che amate e vi attraggono tanto. Basta sistemare le piante giuste per regalare all’esterno di casa un mood particolare, capace di diventare il vostro paradiso personale, un sogno ad occhi aperti, un vero giardino esotico.