Nel giardino di una persona romantica non può mancare un bel pergolato rivestito di gelsomino sotto il quale sedersi a chiacchierare con gli amici e i cari. Dovete sapere che ci sono gelsomini che possono vivere all’aperto in molte regioni del nostro stivale, eccezion fatta per quelle dove il termometro rimane a lungo parecchi gradi sotto lo zero, ma c’è confusione nella nomenclatura. In questo articolo, vi svelo tutte le parentele vere o presunte che si celano dietro a questa pianta.
Nelle regioni più fresche di solito si coltiva il falso gelsomino (Trachelospermum o Rhyncospermum jasminoides) o il gelsomino di San Giuseppe (J. Nudiflorum) che è privo di profumo e produce fiori giallo carico prima dell’emissione delle foglie. Il Trachelospermum assomiglia moltissimo a quello “ufficiale”, sia nel fiore che nel profumo, ma quest’ultimo chiamato volgarmente “rincospermo” fa parte della famiglia delle Apocinacee, la stessa dell’Oleandro. In quelle con inverni miti, è possibile coltivare con buoni risultati il Jasminum officinale, il J. azoricum e il J. Sambac.
Se il giardino/terrazzo è troppo piccolo per ospitare una pergola, non scoraggiatevi, perché il vero gelsomino può benissimo essere sfruttato per rivestire una recinzione, creando in questo modo un divisorio insolito e inebriante. Il mio consiglio è quello di farlo crescere (su di un arco, ma vanno benissimo anche delle colonne) assieme ad una rosa rampicante…otterrete uno sposalizio accattivante e sentimentale. Possiamo addirittura guidare il gelsomino lungo il tronco di un albero e se piantato alla base di un punto luce come un lampioncino, crea un’atmosfera da “mille e una notte”.
Il J. Officinale è il più rustico in assoluto e presenta fiori bianchi riuniti in gruppi terminali molto profumati; ideale per il giardino al mare, dovete sapere che è nativo dell’Iran, della Cina e delle Indie. Una cosa curiosa riguarda il Jasminum azoricum, che seppur originario dell’isola di Madera deve il suo nome al fatto che i portoghesi lo introdussero copiosamente prima nelle Azzorre e una volta giunto in Europa, i botanici del tempo pensavano provenisse da tale arcipelago. Sappiate che sviluppa un grosso cespuglio ed è anche molto vitale: qualora il gelo secchi la parte aerea, state pur certi che la primavera successiva rigetterà vigorosamente.
I gelsomini crescono bene in un terreno sciolto, ricco di humus e sabbia ma tollerano anche quelli argillosi, purchè ben drenati. Non sopportano proprio i terreni con ph acido. Richiedono pochissime cure e in autunno è possibile sfoltire i cespugli che sono diventati troppo fitti. Queste sono le settimane indicate per prelevare talee, dai germogli laterali, lasciando un pezzetto del ramo portante.
Buon taleaggio a tutti!