Un tuorlo d’uovo, una foglia di fico e dell’acqua distillata: ecco i consigli di Bruno Pierozzi, pittore che recupera le tecniche di altri tempi, assolutamente rispettose dell’ambiente
Il pittore Bruno Pierozzi ci apre le porte, tramite un saggio online, ai metodi della pittura del passato; con le sue parole possiamo tutti rivivere le tradizioni pittoriche e imparare dei metodi ormai quasi andati persi per ridurre l’impatto ambientale ma continuare a dare una forma alla nostra creatività.
Ogni tanto capita a tutti di cercare online alcuni spunti interessanti per cambiare le nostre abitudini e migliorare il proprio stile di vita, ma raramente si riesce a trovare idee in grado di stimolare ulteriormente la nostra creatività, spesso, infatti, i consigli che si trovano ci impongono un insieme di regole da seguire alla lettera, per la paura di inquinare.
Nel seguente articolo, invece, vi presento una serie di possibilità intriganti per fare un passo avanti verso il raggiungimento della vostra personale Sostenibilità anche nella pittura.
Innanzitutto, è importante rimarcare che quando parliamo di pittura possiamo intendere anche aspetti legati indissolubilmente alla vita di ognuno di noi, non per forza stiamo chiamando in causa lo stile di vita degli artisti.
Basti pensare alle pareti di casa nostra, il lavoro di ritinteggiature dei muri è un’attività di manutenzione ordinaria, che ci permette di dare un tocco rinnovato alla nostra casa, ma anche un’idea di maggiore pulizia e ordine. Questo aspetto lo abbiamo trattato già in altri articoli su Greenplanner.it.
Abbiamo già raccontato come negli ultimi anni si sono prodotti alcuni tipi di vernici bio. Scegliere le pitture naturali per interni aiuta a garantire la qualità dell’aria e smaltire meno rifiuti speciali derivanti da vernici e pitture tradizionali.
Questo è dovuto alla composizione di questi prodotti, in cui troviamo tre elementi principali: i leganti, i solventi e i pigmenti.
Alcuni esempi di leganti naturali possono essere la calce, oli vari, cera d’api, amido, ma anche prodotti come uova e latte. Esistono, inoltre, alcune vernici a base di resine naturali, estratte per esempio da pini e larici, che danno al prodotto finale ottime proprietà lavabili e un aspetto coprente.
I solventi possono essere acqua o idrocarburi naturali, mentre per il cosiddetto colore si possono utilizzare solventi organici o minerali, come terre naturali, spezie o anche fiori.
Questi elementi li troviamo alla base di qualsiasi tipo di vernice naturale, ma le conoscenze di miscelazione, di queste sostanze per creare composti naturali e fatti in casa come un tempo, stanno finendo via via nel dimenticatoio, a favore delle tempere industriali, prodotte in serie, che utilizzano solventi chimici e un processo inquinante per la produzione.
In questo articolo invece, ci concentriamo sulle tecniche concernenti le tempere in pittura, cercando di ricordare quelle che erano le tecniche virtuose dei nostri nonni e magari dare spunto a qualche creativo per riprendere e trasmettere a sua volta queste conoscenze, ci collochiamo, quindi, sempre nel contesto dell’economia circolare.
L’esperienza su cui ci basiamo è quella dell’artista Bruno Pierozzi, che ha pubblicato online una raccolta degli accorgimenti insegnatigli dal padre.
Nel saggio tramanda delle tecniche per ritornare a una pittura naturale, che noi definiamo rispettosa dell’ambiente, perché utilizza elementi naturali, con qualche accorgimento rispetto al passato e alcuni miglioramenti dovuti al progresso tecnologico; inoltre, gli ingredienti delle sue ricette sono vicini a noi, dal momento che si possono trovare nelle case di chiunque e quindi sono alla portata di tutti.
In particolare, è interessante la tecnica di realizzazione delle tempere al naturale. Con questo testo scopriamo come sia possibile creare l’elemento fondamentale per dipingere proprio in casa e con elementi comuni come un tuorlo d’uovo, una foglia di fico e dell’acqua distillata.
E la tempera vi garantirà le stesse prestazioni di quelle industriali. I vantaggi sono numerosi: innanzitutto si risparmia, si aiuta l’ambiente e ovviamente c’è la soddisfazione di aver creato un’opera d’arte dal nulla.
È proprio il pittore Bruno Pierozzi a svelarci tutti i segreti delle tecniche di creazione delle tempere in una sezione del saggio. In tale passaggio egli analizza quali miscugli sono possibili, utilizzando molti elementi naturali e di tutti giorni che potremmo trovare a casa nostra, come per esempio la birra, il miele, il latte la farina e tanti altri ingredienti ancora. Più avanti ci descrive le varie ricette per realizzare le tempere fatte in casa.
Ma egli non si ferma alle ricette, abbellendo la descrizione con aneddoti storici riguardanti le tempere usate da alcuni famosi artisti del passato; consigli per un migliore utilizzo delle tempere e degli altri materiali del mestiere; ma l’autore parla di molte altre possibilità, lascia il lettore libero di sperimentare a sua volta varie tecniche, sempre diverse e tutte molto semplici da realizzare.