Grazie alla società benefit Piantando e al progetto Nativi è possibile supportare un progetto di piantumazione di alberi autoctoni. Come? Regalando una piantina
Eucalipto e Pini sono piante scelte spesso per l’alto rendimento che assicurano nelle foreste. Queste piante però, presentano anche un fogliame e una corteccia particolarmente asciutti, (essendo piante avide di acqua) e come purtroppo è accaduto in passato, creano uno spaventoso effetto domino, nella propagazione degli incendi.
Nel 2017 nella Patagonia cilena sono bruciati qualcosa come seicentomila ettari di boschi. Una vera e propria ecatombe di alberi dovuta a speculazione terriera.
Quel che resta alla comunità nativa del posto, a seguito di questi disastri ambientali non è altro che un paesaggio sconfortante, desolato e sterile.
In collaborazione con Fundación Reforestemos, movimento cittadino senza alcun scopo di lucro, Piantando – una giovane società benefit e Bcorp pending – si sta impegnando in prima linea nel progetto di riforestazione con alberi nativi che sono andati distrutti da incendi o dalla mano dell’uomo.
Il cambio di rotta che da tempo andiamo a reclamare anche per queste terre è la mission di Piantando, con quartier generale a Milano che abbraccia, incoraggia e sposa progetti a ricaduta sociale ed ecologica in tutto il mondo.
Questa è anche la storia d’amore incondizionato per la Natura di Chiara Riente e Andrea Evangelista, sbocciata o meglio germogliata, a partire da un seme di avocado che lo stesso Andrea portò con se al rientro da un viaggio proprio in Cile.
Sul loro sito è possibile appassionarsi a progetti di valore e sostenere concretamente acquistando piantine grasse, a scelta tra: albero di Giada, Catus & Haworthia in vasetti di ceramica fatti a mano dai ceramisti di Castelli – un borghetto in provincia di Teramo – le loro iniziative per un Terra più verde e viva, diventando così “ambassador di un nuovo modo di vivere green“.
Nativi, è anche il titolo del video racconto (da poco online, sul canale youtube di Piantando), che fa comprendere bene quanto sia importante sostenere la biodiversità, diffondere il messaggio di rinascita arborea in Patagonia, ma anche di concretezza e solida volontà di piantare solo e soltanto gli alberi nativi, che da sempre sono parte vitale del fragile ecosistema cileno.
“Oggi tagliare un albero nativo in Cile è reato” questo un primo grande traguardo nel cambio di mentalità ma non è sufficiente.
Come non lo è piantarli e lasciare queste nuove piantine al loro destino; noi giardinieri lo sappiamo bene… hanno bisogno del nostro aiuto per crescere forti e sane, delle nostre cure, di acqua e attenzioni per i primi anni di vita.
Tutto questo, nel progetto cileno è nelle mani esperte di ingegneri forestali e agronomi del luogo, ma anche dei tanti volontari…cittadini che vogliono sporcarsi le mani.
Sappiate infine che a ogni piantina è abbinato un codice che la collega a una iniziativa specifica: nel caso del progetto agroforestale cileno ogni piantina corrisponde a un nuovo albero nativo messo a dimora.