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L’energia green transita anche dalle isole 100% rinnovabili

favignana - isole green

Energia fotovoltaica, eolica, da moto ondoso, geotermica. Le isole minori sono pronte a diventare green passando dalle fonti fossili a quelle rinnovabili

Le isole sono da sempre in prima linea negli sforzi per far fronte ai cambiamenti climatici e rappresentano quindi un’opportunità, un potente catalizzatore per soluzioni innovative ed economicamente efficienti.

In questa prospettiva, sono laboratori unici e possono svolgere un ruolo fondamentale nell’individuazione di progetti mirati a soluzioni di efficientamento e risparmio energetico, nella riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera, per attivare interventi rispettosi dell’ambiente e che salvaguardino il paesaggio.

Gli ultimi due anni sono cruciali in tal senso, infatti prima l’isola di Salina e ora anche Favignana e Pantelleria sono tra le isole pilota dell’UE per la transizione verso l’energia pulita e sostenibile.

Energia fotovoltaica, eolica, da moto ondoso, geotermica. Le isole minori sono quindi pronte a diventare green passando dalle fonti fossili a quelle rinnovabili.

Si apre un nuovo modo di produrre energia, un mondo decisamente green, che riguarda le oltre 2.000 isole abitate nell’Unione Europea.

In questi siti si fa ancora oggi riferimento al petrolio e ai suoi derivati, malgrado le potenzialità per essere autonome energeticamente grazie all’energia solare, eolica e da moto ondoso.

Grazie all’adozione di rinnovabili combinate con soluzioni di energy storage e di efficienza energetica, oltre che sistemi di smart lighting e avviando una politica di sostegno e uso della mobilità elettrica potrebbero trasformarsi in isole green.

Un obiettivo possibile e per 26 di esse si trasformerà in realtà grazie all’iniziativa europea Clean Energy for EU Islands.

In questo ambizioso progetto di Isola Pilota dell’UE, oltre ai comuni dell’isola di Salina (Leni, Malfa e Santa Marina), sono coinvolti l’Enea, il Dipartimento Energia dell’Assessorato regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Marevivo e l’Associazione Albergatori Salina Isola Verde.

Destinazione green energy per le isole europee

Salina, Favignana e Pantelleria tre isole italiane baciate dal sole e dall’abbondanza di vento, fanno anche parte delle 20 isole minori abitate e non interconnesse con la rete elettrica.

Dal rapporto Isole sostenibili di Legambiente emerge che qualcosa è stato fatto. Il fotovoltaico è la fonte rinnovabile più diffusa sulle isole, mentre l’eolico, nonostante le condizioni favorevoli, è presente soltanto a Pantelleria con 2 micro generatori.

Sempre in termini di green energy, Pantelleria è la più importante per capacità installata, con poco più di 20 mq di solare termico, circa 500 kW di solare fotovoltaico e circa 30 kW di eolico. A Lipari, sul Monte S. Angelo, è in funzione la centrale fotovoltaica più grande delle isole minori.

Ma la strada verso l’autosufficienza energetica è lunga…

Nel resto del mondo si va verso l’obiettivo 100% rinnovabile. Lo sono 36 isole in tutto il mondo, dal Pacifico all’Atlantico, dai Mari del Nord all’Australia e i risultati sono stati raggiunti valorizzando le risorse naturali locali e stimolando le economie del territorio, coinvolgendo le comunità locali.

Ce la stanno facendo realtà molto piccole, come gli atolli polinesiani di Funafuti e Vaitupu, con poco più di 7.000 abitanti in due, che hanno una capacità rispettivamente di 500 (tutti con impianti su tetti) e 46 kW di fotovoltaico ma il cui governo di Tuvalu intende arrivare al 100% entro il 2020.

C’è già chi è riuscito: l’isolotto di King Island, in Australia, è stato il primo sistema insulare ibrido (fotovoltaico, eolico e accumulo) a raggiungere il 100% di copertura rinnovabile sulla scala del MW.

Per stare quindi al passo, con il resto del mondo e raggiungerlo, i piani nazionali europei di intervento in campo energetico, per il primo periodo (2021-2030), dovranno dedicare particolare attenzione agli obiettivi 2030, relativi alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, all’energia rinnovabile, all’efficienza energetica e all’interconnessione elettrica.

La transizione energetica pulita, può aiutare le isole non solo a diventare più autosufficienti  e prospere, ma anche a creare nuove opportunità di lavoro per gli abitanti.

Il decalogo delle rinnovabili è contenuto in un Manifesto

Il tema delle rinnovabili interessa anche il Manifesto Euro-Med per lo Sviluppo sostenibile (cambiamento climatico, economia circolare e sicurezza alimentare), lanciato nello splendidi scenario dell’isola di Ponza, dalla Rete italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo, in collaborazione con la Fondazione Prima, l’Unione per il Mediterraneo – UpM, il Comune di Ponza e la Comunità dell’arcipelago pontino.

Il manifesto si propone di fornire il decalogo strategico per la creazione e gestione di un nuovo laboratorio di ricerca di alta formazione sulla sostenibilità, anche in campo energetico.

Si inserisce in modo esplicito, nel contesto generale della Blue Economy, con l’esigenza di promuovere un modello di mobilità sostenibile nel bacino del Mediterraneo, di sviluppare in tra senso idee progettuali innovative per il trasporto delle merci e dei passeggeri, lo sviluppo e l’integrazione delle energie rinnovabili nella regione mediterranea, sostenendo quei progetti che contribuiscono a realizzare una rete unica mediterranea del gas e dell’elettricità e che promuovono, per il mare, tutte le fonti di energia rinnovabile, sostenibile e pulita.

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