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Relight ridà vita ai critical raw material

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A Pink&Green questa volta diamo la parola a chi salva dai prodotti elettronici a fine vita materiali di alto valore. Sono i critical raw material la cui lista ogni anno si allunga. Ce ne parla Bibiana Ferrari ad dell’azienda

In sede a Rho, alle porte di Milano, hanno anche un piccolo museo dove si trova un pezzo di storia dell’elettronica: pezzi storici di macchine dal valore inestimabile. I pezzi migliori stanno lì; Relight recupera, viviseziona e ridà vita a tutta la componentistica e ai materiali di cui i Raee sono composti.

È l’economia circolare applicata a televisori, radio, computer apparecchi elettronici in generale.

Dal 2001 Relight, nata giusto 2 anni prima, estende la propria attività ai “beni durevoli” e inizia a gestire un impianto proprio a Rho, in via Lainate 98/100.

Nel 2002 ottiene l’autorizzazione alla gestione dei rifiuti speciali pericolosi e si specializza nel trattamento e nella bonifica delle apparecchiature a tubo catodico (Tv e monitor).

Qui si estraggono i critical raw material sui cui la stessa Comunità Europea ha puntato occhi e leggi perché cosciente dal loro doppio valore: in natura ce ne sono poche quantità, provengono da zone geopoliticamente instabili e hanno la possibilità di essere riusati in altra componentistica.

Allora perché bruciarle?

Ecco Relight fa questo: recupera il cobalto, il gallio, la grafite, il silicio, il tungsteno… La lista è lunga per questo lasciamo la parola a Bibiana Ferrari che è l’amministratore delegato dell’azienda.

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