Viva i volontari ma soprattutto quelli che hanno a cuore l’ambiente, mettendo le mani nella terra. Riqualificazione e lotta al degrado in due progetti tra Milano e Trieste
Oggi, sabato 5 dicembre è, oltre a essere la Giornata Mondiale del Suolo, anche la Giornata Internazionale del Volontariato e noi la dedichiamo a tutti i volontari che hanno a che fare con il suolo e con l’ambiente.
Sono tanti e sparsi in tutta Italia. Molti di loro lavorano per le istituzioni no profit, che Istat ha provato a censire arrivando a esprimere anche un dato: le iniziative no profit attive in Italia sono 350.492, che impiegano 844.775 attivisti (dato al 2017, ahimè) ai quali vanno aggiunti tanti altri volontari che forniscono, più o meno costantemente, il proprio supporto.
Quel che è certo, però, è che questo dato, anno su anno, è in crescita. Di conseguenza, aumenta la rilevanza delle istituzioni non profit rispetto al complesso del sistema produttivo italiano, passando dal 5,8% del 2001 all’8,0% del 2017 per numero di unità, e dal 4,8% del 2001 al 7,0% del 2017 per numero di dipendenti.
Quindi lunga vita al no profit e lunga vita ai volontari. In questo articolo e per festeggiare le due giornate – volontariato e suolo – vi proponiamo alcune belle storie di chi fa il volontario nel mondo dell’ambiente e si dedica alla terra, soprattutto agli orti.
ZeroImpatto-oltreBio a Milano
A Milano anche se in questi giorni piove a dirotto e anzi minaccia neve, i volontari di Rete Agricola (che hanno dato vita a una Csa – che sta per Comunità a supporto dell’agricoltura) oggi saranno nel campo a raccogliere gli ortaggi di stagione.
È Carmen Ammerata a chiamarli a raccolta con una mail: “Nonostante la previsione di piogge per questo fine settimana, confermiamo l’allestimento del mercatino e la nostra presenza in campo“.
La settimana scorsa i volontari hanno raccolto circa 80 chili di patate e i bambini si sono impegnati per mettere in cassetta i cavoletti di Bruxelles.
Ammerata è la proprietaria dell’Azienda Agricola La Vitalba. È lei che insieme a CasciNet, Impresa di promozione Sociale, ha dato forma all’accordo di Rete Agricola per la nascita della prima Comunità a Supporto dell’Agricoltura della città di Milano.
“Lavoriamo sui terreni del Comune Milano già convertiti al biologico nel giugno del 2019 – spiega Ammerata, dopo aver scelto una serie di azioni ambientali, produttive e sociali che – ci proiettano verso un nuovo approccio alla valutazione della sostenibilità aziendale che si chiamerà ZeroImpatto-oltreBio che si impone dei vincoli assai più stringenti e trasparenti dell’attuale certificazione e valutazione biologica della qualità della produzione. Utilizziamo tecniche di microlavorazione dei suoli, di chelazione naturale, pratiche che si definiscono di agricoltura rigenerativa“.
“Ben oltre l’applicazione dei protocolli dell’agricoltura biologica – aggiunge Ammerata spiegando ancora – l’agricoltura rigenerativa è un processo che riteniamo fondamentale nelle iniziative di agricoltura urbana che è il futuro delle città affinché si inneschi un meccanismo virtuoso che interrompa l’attuale deriva ambientale, sociale, economica“.
Se la principale obiezione che si rivolge a un’agricoltura urbana consistente è la qualità di aria, terra e acqua, Ammerata dettaglia: “Abbiamo iniziato a dimostrare con grande soddisfazione che le tecniche di agricoltura rigenerativa sono una reale, tangibile risposta. L’agricoltura di qualità è assolutamente possibile in città“.
Gli approfondimenti in questa direzione possono risultare tediosi. Ma ai volontari il gruppo dice: venite a scoprirli sul campo!
PonzianAltruista a Trieste
L’Associazione di Volontariato TriesteAltruista che promuove con efficacia il volontariato flessibile, è riuscita a trasformare insieme agli abitanti del rione e a una rete di realtà del terzo settore l’area verde cittadina di via Orlandini dall’essere un’area abbandonata a un giardino con tanto di aiuole fiorite.
In collaborazione con Habitat, Microarea, Comune di Trieste, Ausuits, Ater Trieste, Coop. Soc. La Quercia, Kallipolis e Ics, sta tenendo a battesimo proprio oggi PonzianAltruista.
Il progetto replica quello avvenuto esattamente 11 anni fa nel Parco dell’Ex Ospedale Psichiatrico a San Giovanni: anche allora al centro della riqualificazione c’era la messa a dimore di cespuglui di rose.
“Chissà – si domandano in Triestealtruista – se questo evento potrà rappresentare l’inizio della creazione di una rete di roseti nei nostri giardini comunali?“.
A questa operazione si aggiunge l’area verde di via Orlandini, sempre in Trieste, che si sta arricchendo di due orti rialzati che creeranno nuove opportunità di condivisione: la gestione sarà affidata alle due scuole del rione di Ponziana e agli abitanti che volontariamente si impegneranno a seguire e curare le specie di piante e di erbe aromatiche che verranno seminate.
Iniziative a Casatenovo-Lecco
Il Parco Galileo di Casatenovo è un progetto nato dalla collaborazione di diverse cooperative e associazioni all’interno del bando di Fondazione Cariplo Comunità Resilienti.
Con i fondi previsti è stato avviato un orto e un parco sociale, allo scopo di aumentare le occasioni di incontro e le relazione fra le parti del territorio attraverso l’orticultura e uno stile di vita il più possibile legato alla natura.
È Paolo Cagliani a raccontarci cosa sta succedendo da quelle parti: “Innanzitutto teniamo a specificare che all’interno di Parco Galileo sono presenti due aree orto: una, più grande, coltivata da un collaboratore di Demetra e da inserimenti gestiti dalla cooperativa Solaris, e una, più piccola, gestita da Simbio“.
Collaborare per fra crescere tutto ciò che è natura è la parola d’ordine, ma anche fare cultura. Qui è nato anche CineGalileo, una rassegna di cinema all’aperto, con la proiezione sotto le stelle di tre documentari e un cartone animato.
“È stata un’iniziativa culturale molto apprezzata – commenta Cagliani – che ha permesso alle persone di stare insieme in totale sicurezza, e che prevediamo di riproporre in futuro“.
Un’altra attività organizzata quest’anno è stata l’asinata, una mattinata aperta a grandi e piccini durante la quale i partecipanti hanno potuto conoscere e relazionarsi (in presenza di educatori abilitati) con i tre asini del socio Marco.
“Per il futuro – anticipa il nostro interlocutore – vorremmo che il Parco Galileo diventasse un luogo di riferimento per sempre più persone e realtà del territorio, per coinvolgerle in iniziative e attività volte a rafforzare la resilienza della comunità locale e sensibilizzare in merito alle tematiche ambientali che ci stanno a cuore“.
L’appello ai volontari della zone è se questa filosofia vi piace e volete partecipare scrivete a parcogalileo@simbio.life.