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Pasti fast food, ma senza plastica

pubblicato il: - ultima modifica: 25 Gennaio 2021
fast food - no posate plastica
Foto di Jasmin Sessler da Pixabay

Una ricerca di Deloitte mostra che in questo 2020 terribile per il settore della ristorazione, il food delivery si è affermato tra le abitudini dei cittadini e ha registrato una crescita del 31% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa modalità di consumo pone sfide importanti, soprattutto in tema ambientale

Per fortuna qualcosa si muove: gli italiani non vogliono più mangiare con la plastica. Se n’è accorta Deliveroo che nell’anno appena trascorso ha registrato quasi l’88% degli ordini senza posate di plastica, (+5% rispetto al 2019).

Oltre a dare la possibilità ai nostri clienti di non ricevere le posate in plastica – racconta Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italia – consumatori e ristoratori sono stati protagonisti delle campagne sul riciclo e la riduzione dei rifiuti promosse nei mesi scorsi a Milano, in collaborazione con Amsa, e a Brescia con Aprica. È un impegno che vogliamo portare avanti anche nel 2021, per fare di Deliveroo una presenza sempre più positiva per le comunità e nei territori nei quali operiamo“.

Deliveroo è stata la prima piattaforma di food delivery in Italia a introdurre, nel giugno 2017, l’opzione no posate. Questa funzione dà la possibilità ai clienti di non richiedere, al momento dell’ordine, forchette, cucchiai e coltelli usa e getta.

Un’iniziativa che fin da subito ha riscosso un grande successo tra gli utenti della piattaforma leader dell’online food delivery e che rientra nell’ambito di un impegno più ampio a favore del riciclo e della riduzione della quantità di rifiuti.

Anche McDonald’s ha significativamente ridotto il ricorso alla plastica, risparmiando sul territorio italiano – secondo quanto certifica la ricerca condotta dall’Istituto Althesys – 988 tonnellate di plastica dal 2018 a oggi (il dato, va detto, non tiene conto della flessione delle vendite avvenuta nel 2020 a causa della chiusura dei ristoranti durante le diverse fasi dell’emergenza sanitaria, e stima per il 2020 gli stessi volumi di vendita del 2019).

Solo con le cannucce per le bibite, oggi in carta e distribuite solo su richiesta, l’azienda ha risparmiato 105 tonnellate di plastica in Italia.

Ma quali sono state le città più sensibili alla riduzione della plastica? Deliveroo, confrontando gli ordini effettuati senza ricevere le posate usa e getta rispetto al volume totale degli ordini, mostra come siano le città di provincia a distinguersi nella Top10 delle città più green del 2020.

In classifica troviamo infatti centri di piccole e medie dimensioni come Bassano del Grappa e San Donà di Piave in Veneto, Casalpusterlengo in Lombardia, Guidonia nel Lazio, Piombino e Cecina in Toscana, Città di Castello in Umbria, Chieri in Piemonte, Enna in Sicilia e Gioia Tauro in Calabria.

Bene il taglio della plastica, ma anche meglio se si organizza una raccolta differenziata più efficiente, chiedendo la collaborazione dei clienti affinché tutto sia raccolto adeguatamente.

McDonald’s  sta lavorando in questo senso cone le multiutility locali: a partire dal Gruppo Hera che a Ferrara ha raggiunto il riciclo del 92% dei rifiuti.

Invitiamo però McDonald’s a fare qualche sforzo in più sulla comunicazione verso quei clienti che optano per il take away: troppo spesso si trovano sacchetti e contenitori brandizzati buttati per strada.

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