Il prototipo di compostiera studiato da Enea può essere allacciato alla rete elettrica per tenere sotto controllo la temperatura del digestato. E così gli scarti dei nostri pasti diventano compost per le nostre piante
Se il compost ce lo facciamo a casa è meglio. Lo sa bene chi vive in campagna e non si fa sfuggire questa bellissima abitudine: gli scarti vegetali si custodiscono gelosamente in giardino o nell’orto, per trasformarli nel miglior fertilizzante al mondo.
Ma in città la pratica è ben poco usata. E l’umido, ormai conosciuto anche come Forsu (Frazione organica rifiuto Solido Urbano) viene ritirato dall’Utility locale con un oneroso, seppur virtuoso, sistema di raccolta.
Per stimolare il riuso casalingo di questo scarto familiare, Enea ha brevettato una compostiera per trasformare i rifiuti organici domestici in compost. Un vero e proprio elettrodomestico, da tenere accanto al frigorifero.
Essendo una compostiera domestica stagna, non consente la fuoriuscita di cattivi odori dovuti a rimescolamenti e/o emissione di aria, ed è direttamente allacciata alla rete elettrica.
Collegare la compostiera alla corrente consente il controllo della temperatura “ed è anche possibile velocizzare il processo nei periodi freddi” spiega Daniele Fiorino del dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea.
La compostiera è fornita di 3 camere poste in verticale separate da pannelli estraibili che permettono il trasferimento del materiale per caduta. Al suo interno è dotata di un sistema di movimentazione del materiale, di un sistema di fornitura di aria fresca che sfrutta il calore contenuto nei gas esausti prodotti dalla reazione di degradazione della sostanza organica e di un bio-filtro che assicura l’abbattimento della carica odorigena dei gas prodotti.
La quantità di rifiuto che può essere trattato dal prototipo realizzato è di circa 5 kg/giorno, ma è in corso la realizzazione di prototipi più piccoli, per un uso strettamente familiare.
“La compostiera è un formidabile strumento casalingo di economia circolare, perché trasforma uno scarto in risorsa (compost), permette un risparmio di emissioni di CO2 equivalente nella filiera integrata di gestione dei rifiuti urbani e garantisce una totale indipendenza nella gestione dei propri rifiuti organici permettendo così alle singole utenze di ridurre il costo della tariffa. Dopo la fase di test stiamo migliorando il design dell’oggetto in modo che possa integrarsi gradevolmente con l’ambiente domestico circostante” conclude la collega Maria Velardi.
La compostiera ha ottenuto un Trl alto, pari a un Livello di Maturità Tecnologica 7 (su 9) che corrisponde a un prototipo sperimentato in ambiente operativo. Quindi, è pronto a essere lanciato sul mercato.
Previsto anche un pannello fotovoltaico integrato nella struttura che alimenta il sistema di aerazione, con una piccola resistenza elettrica per il pre-riscaldamento del materiale in ingresso.