Home Imprese Sostenibili L’irresistibile voglia di Green dell’e-commerce

L’irresistibile voglia di Green dell’e-commerce

e-commerce green
Foto di Pete Linforth da Pixabay

Anche se non è semplice definire in modo univoco i costi ambientali dell’e-commerce, aumentano sempre di più i siti e i portali che mettono al centro dei propri modelli di business la sostenibilità e il rispetto di criteri etici rigorosi. L’esperienza di Pensoinverde, Vezua, Ysabella ed Econviene

Oltre che per la pandemia da Covid, il 2020 sarà ricordato da molti come l’anno degli acquisti online. Le condizioni in effetti c’erano già tutte, smartphone e pc sempre più diffusi, un’infrastruttura tecnologica che, seppure con notevoli divari e lentezze, si stava espandendo a tutto il territorio nazionale, l’attenzione crescente ai modelli di business online e la disponibilità a provare nuovi stili di consumo.

Poi sono arrivati i lockdown, i distanziamenti e le limitazioni alla libertà di movimento che, se da un lato hanno portato a un drastico calo delle spese online per spettacoli, turismo e trasporti, hanno invece portato a un’impennata (+36%) dell’ecommerce nei settori del food, dell’abbigliamento, dell’informatica e dell’elettronica, dell’editoria e dell’arredamento.

Tutti beni che, una volta acquistati, vengono poi consegnati a domicilio, con un incremento del passaggio di furgoni e altri veicoli. In letteratura non c’è ancora un consenso sugli impatti delle consegne a domicilio in termini di inquinamento, i fattori sono infatti molto numerosi e rendono difficile stabilire in maniera netta se le consegne effettuate con un furgone inquinino di più di una schiera di auto che si muovono alla ricerca di un parcheggio da cui poi arrivare al negozio.

D’altra parte, è ormai certo che l’ecommerce consumi molti più imballaggi rispetto al commercio fisico (fino a tre volte di più), producendo scarti più difficili da smaltire (l’online usa normalmente pacchetti in multimateriale, più complicati da gestire rispetto alle tradizionali buste delo shopping fisico).

È quindi chiaro che, accanto alla legittima soddisfazione di chi, a fronte del blocco delle attività commerciali in presenza, è riuscito a reagire alle difficoltà trasferendo parte del proprio business online, siano suonati diversi campanelli di allarme sugli impatti ambientali dell’e-commerce.

Anche da questo punto di vista, per fortuna, erano già diffuse sensibilità e attitudini che hanno poi trovato il modo di adattarsi alle specificità della rete. Nell’ultimo anno si è perciò assistito al fiorire di siti e piattaforme che hanno scelto di essere sostenibili o per la gamma dei prodotti venduti o per le modalità con cui operavano (e spesso entrambe le cose).

Opera su entrambi i fronti Pensoinverde, piattaforma che vende solo prodotti con certificazioni internazionali che attestano il rispetto dei principi di sostenibilità ambientale e sociale (si va dalle borracce alle lampadine a Led e alle cuffie bluetooth).

Le emissioni di ogni acquisto effettuato sulla piattaforma vengono poi compensate piantumando un albero nell’ambito del progetto One Tree Planted, che supporta la riforestazione in Brasile.

Vezua segue una filosofia simile. Il portale vende prodotti Green, e a breve darà la possibilità di prenotare alberghi, ristoranti, trasporti urbani ed eventi selezionati sulla base di criteri etici e ambientali. Anche Vezua compensa le proprie emissioni, in questo caso però parte delle entrate viene usata per acquistare terreni su cui poi piantumare alberi e arbusti.

Ysabella è invece un sito di e-commerce specializzato in cosmesi naturale e biologica. Anche questo settore è sempre più attento agli impatti sull’ambiente e la salute, e oltre a una selezione molto accurata dei prodotti Ysabella punta su imballaggi minimi e a zero plastica, oltre che su un servizio di consegne a zero emissioni (laddove possibile con bici o veicoli full electric).

Anche online la sostenibilità va declinata in tutte le sue dimensioni, e quella sociale non può essere trascurata. Nato con l’obiettivo di aiutare il commercio locale a risollevarsi dalla crisi legata alla pandemia di Covid-19, Econviene è un market place che applica i principi dell’economia circolare e degli sprechi zero ai prodotti di salute e bellezza.

I commercianti associati possono infatti caricare gratuitamente i loro prodotti in scadenza o quelli con lievi imperfezioni, e se hanno scorte che giacciono in magazzino possono usare il sito per segnalarlo alla comunità degli utenti.

(testo redatto da Simone Gandelli)

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