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Standard per la finanza sostenibile: Aiaf e la consultazione pubblica

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Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay

Greenplanner.it ha risposto all’appello dell’Aiaf, associazione italiana per l’analisi finanziaria, inviando i propri commenti a supporto del position paper Financial Analysis and Esg integration. Ecco il succo

L’Aiaf, associazione italiana per l’analisi finanziaria, la cui mission riguarda la definizione di standard metodologici per l’analisi finanziaria e la diffusione di conoscenza e cultura dei principi dell’analisi finanziaria, all’interno delle sue attività dedicate alla Sostenibiltà ha redatto il position paper Financial Analysis and Esg integration.

Il position paper è stato poi sottoposto a pubblica consultazione, così da raccogliere pareri e commenti da parte degli operatori e delle parti interessate ai temi di Sostenibilità.

All’interno di una realtà fortemente in crescita e in cui gli standard e gli schemi di rendicontazione stanno proliferando in modo sostenuto, inizia a sentirsi in modo sempre più forte la necessità di fare ordine e di lavorare nella direzione di un percorso di integrazione dei fattori Esg, anche per orientare gli stakeholder nella lettura e nella comparazione delle informazioni a oggi disponibili nei documenti di rendicontazione.

Aiaf, nella pubblicazione del suo position paper, fa riferimento in modo esplicito al lavoro svolto dalla World Federation Exchange (Wfe) insieme alle United Nations Sustainable Stock Exchange (Un Sse) sulle metriche e gli indicatori Esg per migliorare la qualità della disclosure, ovvero, la qualità della rappresentazione e della comunicazione di informazioni non finanziarie per le aziende quotate.

Tale lavoro, pubblicato nel 2015, è stato sottoposto a revisione e ad aggiornamento nel 2018. Aiaf, in qualità di standard setter per le analisi finanziarie, considera il ruolo dell’analista finanziario cruciale nel processo di valutazione degli investimenti.

La sua capacità di cogliere l’importanza e il significato dell’informativa Esg, diventa oggi una conditio sine qua non per svolgere al meglio il suo ruolo e contribuire così al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Partendo dal lavoro fatto dal Wfe, Aiaf ha elaborato 30 indicatori, ovvero 10 per ognuna delle sezioni oggetto di rendicontazione Esg, indicati nella figura sotto riportata (fonte: paper Aiaf).

figura 1 - position paper aiaf

L’elenco, che ambisce a diventare un punto di riferimento, individua gli indicatori Esg giudicati più rilevanti e soddisfacenti in termini di capacità di comunicazione e comprensione della performance di Sostenibilità dell’azienda.

Inoltre, grazie al loro carattere universale, possono essere adottati da un grande numero di aziende, rendendo più facile il confronto tra le diverse realtà e la definizione di trend di settore.

L’importanza degli indicatori Esg per una finanza sostenibile

Adottando formalmente un sistema di indicatori, infatti, l’azienda si impegna a costruire misurazioni quali-quantitative e a procedere alla rilevazione dell’effettivo valore dei parametri nel tempo; in questo modo, può avere il polso della situazione sull’efficacia delle azioni intraprese per il raggiungimento dei propri obiettivi di Sostenibilità.

Per facilitare il lavoro di costruzione del sistema di indicatori, all’interno del paper proposto da Aiaf per ogni indicatore viene presentata una scheda di dettaglio in cui vengono illustrati i Kpi ritenuti rilevanti e le relative modalità di divulgazione, gli standard di rendicontazione internazionale di riferimento, i possibili strumenti di gestione del rischio e le modalità di prevenzione e di tutela della reputazione.

Ma quali sono i benefici attesi derivanti dalla divulgazione di report di Sostenibilità di buona qualità? Sicuramente, un miglioramento della trasparenza nei confronti degli stakeholder, così da poter attivare un processo di fiducia in grado di creare valore nel breve, medio e lungo periodo, di rafforzare la reputazione e la capacità di gestire in maniera integrata gli impatti economici, ambientali e sociali.

A questi benefici più evidenti si aggiunge una maggior attitudine all’identificazione, alla valutazione e alla gestione dei rischi, con tanto di quantificazione degli indicatori per misurare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Insomma, un modello di governance integrata che bilancia gli aspetti puramente finanziari con quelli sociali e ambientali che, tradotto in poter d’acquisto, vuol dire anche acquisire un miglior accesso al mercato dei capitali.

Il termine per la risposta alla call for per la raccolta di commenti e considerazione è stata il 28 febbraio: i prossimi passi riguarderanno l’analisi e il consolidamento delle risposte pervenute e la pubblicazione delle risultanze, con indicazione di quali note saranno integrate nel documento e quali invece resteranno semplicemente agli atti.

Chiara Guizzetti Chiara Guizzetti: laureata in economia, lavora in Adfor come referente per l’area Internal Audit e Compliance (consulenza, formazione aziendale e universitaria). Crede nel valore dell’etica, della sostenibilità e del network tra persone e imprese. Appassionata di pilates e corsa | Linkedin
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