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Salute e inquinamento: consigli per non stare male

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Foto da GettyImages

Polmoni, cuore e cervello ci vanno di mezzo se ci esponiamo troppo all’inquinamento. Ecco alcuni consigli di come comportarci

Inquinamento, buona cosa è combatterlo, non produrlo e comunque difenderci dall’esposizione. Soprattutto in epoca di pandemia che ha messo a dura prova la nostra salute.

Lo consigliano da sempre i medici, spesso però, rimanendo sul generico Eppure, l’inquinamento ha ricadute non solo sui polmoni: anche cuore, reni, cervello ed emotività sono in pericolo.

Il medico di base Christian Raddato è sceso in campo accanto a Mio dottore, piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner, per fornire alcuni consigli molto pratici.

Come quello di “cercare di ritagliarsi nella settimana delle pause in cui potersi spostare verso zone molto verdi e a bassa concentrazione di inquinamento“. Consigliato soprattutto anche ai runner: purtroppo troppo spesso li si vede correre tra il traffico. E la cosa può essere due volte pericolosa.

Raddato avvisa anche che è buona cosa “areare casa in diversi momenti della giornata, prediligendo quelli a minor densità di smog“. E qui il pensiero corre anche a quando si acquista casa: attenzione a quanto è esposta allo smog.

Evitare di sostare a piedi a ridosso di strade particolarmente trafficate per troppo tempo o guidare nel traffico a finestrini abbassati” continua il medico di base e “non pranzare a ridosso del passaggio delle automobili“: il consiglio cade a fagiolo proprio in quest’epoca di pandemia con i ristoranti che hanno potuto portare i tavoli sui marciapiedi. Buona cosa è creare una zona verde di separazione tra i tavoli e la strada.

Raddato invita anche a evitare ulteriori esposizioni ad aria malsana (per esempio il fumo di sigaretta). Sia dentro che fuori casa.

Questo perché l’inquinamento non si vede, ma si sente. In particolare, a livello dell’organismo, spiega l’esperto: “La maggior parte degli individui sa che l’inquinamento dell’aria causa problemi ai polmoni, poiché le particelle inquinanti che respiriamo agiscono da elemento irritante, andando ad accumularsi nei bronchi e negli alveoli dove, a breve o a lungo termine, possono produrre effetti sulla salute. Tuttavia, questo non è l’unico distretto interessato, anzi, più le particelle sono piccole, più è facile che arrivino in profondità e che dal polmone raggiungano l’apparato cardiocircolatorio, causando reazioni ancora più serie“.

Infatti, gli agenti dannosi rischiano di seguire lo stesso percorso dell’ossigeno e penetrare nella circolazione sanguigna, toccando il sistema cardiovascolare e generando infiammazioni, coagulazione del sangue, restringimento delle arterie e stress per il cuore, più predisposto così a patologie come gli ictus.

Non solo, aumentano anche le possibilità di sviluppare demenze, malattie renali e diabete. Inoltre, benché come concausa, anche il cervello potrebbe risentirne.

Le particelle inquinanti, infatti, creano danni vascolari, in quanto, trasportate dal sangue, riescono a raggiungere ogni spazio irrorato dai vasi sanguigni.

La lesione delle pareti vascolari predispone agli ictus, a piccole ischemie, e al Tia (attacco ischemico transitorio) e l’accumulo di sostanze tossiche a livello neuronale favorisce cambiamenti neurodegenerativi, compromette la salute delle cellule e determina una maggior probabilità di decadimento cognitivo.

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