Il Consiglio metropolitano della città di Milano, a fine aprile, ha approvato il piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) che mette a sistema le politiche per la mobilità e l’insieme degli interventi sulle infrastrutture
I Pums – Piani Urbani di Mobilità Sostenibile – sono stati previsti già dal 2007/2009 dai documenti di indirizzo della politica della Commissione europea in tema di mobilità e la loro predisposizione (ora obbligatoria per le Città metropolitane) è stata sancita a livello nazionale dal Dm 397 del 04/08/2017.
La redazione di questi piani introduce un cambiamento prospettico della politica nei confronti della mobilità urbana, che passa da principi fondati sulle politiche di offerta,
che mettevano al centro il traffico, le infrastrutture e i servizi, a politiche che si focalizzano sulla gestione della domanda, mettendo al centro le persone e tenendo conto della sostenibilità del sistema della mobilità e dei trasporti, soprattutto per contenerne gli impatti sull’ambiente.
Un documento ambizioso – come lo definisce Beatrice Uguccioni, consigliera delegata alla mobilità della città metropolitana di Milano – che nei prossimi dieci anni potrebbe rivoluzionare la mobilità urbana nell’area metropolitana milanese.
La stesura del Pums è frutto di un percorso articolato e partecipato che ha visto coinvolti portatori di interesse locali, il mondo dell’associazionismo, le amministrazioni locali, le istituzioni pubbliche, i mobility manager di imprese e università.
Come si sa, il traffico veicolare rappresenta nella Città metropolitana di Milano una delle principali fonti di inquinamento atmosferico, legato alla produzione di polveri sottili, ossidi di azoto, mono e bi-ossido di carbonio e gas serra, aggravato dalle condizioni meteorologiche, che impedisce la normale dispersione degli inquinanti nell’aria.
Le situazioni peggiori, che emergono dai dati delle centraline fisse e mobili della rete di
rilevamento di Arpa Lombardia, si registrano dove più forte è l’infrastrutturazione, cioè nell’area centrale e lungo le direttrici verso nord della città metropolitana.
Da queste condizioni è nato il documento condiviso che dovrà, nei prossimi anni, potenziare il trasporto pubblico locale ma anche potenziare forme di mobilità nuove, come il car sharing e la rete delle piste e delle corsie ciclabili.
Per questo, il Pums prevede una specifica sezione, il Biciplan, che definisce strategie a azioni concrete per promuovere l’uso della bicicletta in città.
In generale, gli obiettivi strategici che il Pums vuole raggiungere sono molti: prolungare le linee del trasporto pubblico, soddisfare la domanda di ambiti territoriali oggi non adeguatamente raggiunti dal servizio pubblico e migliorare l’interscambio tra diverse modalità (pubblica/privata/condivisa/a basso impatto) e, infine, estendere l’ambito di applicazione del sistema tariffario integrato.
Per saperne di più consigliamo di consultare il sito web della Città metropolitana di Milano dove è possibile trovare l’intera storia della definizione del Pums e l’ultima versione dettagliata del piano, appena approvata.