E’ dal 1988 che il 31 Maggio è sinonimo di lotta contro il fumo. La ricerca scientifica continua a dimostrare i danni provocati dal fumo al nostro organismo e all’ambiente che ci circonda
Quest’anno, per la Giornata mondiale contro il fumo, il tema scelto dall’Oms è “Commit to Quit”, ovvero “impegnarsi a smettere”.
Dati dell’Oms dimostrano che l’uso di tabacco è responsabile del 25% di tutti i decessi per cancro a livello globale. Ogni anno al mondo perdono la vita circa 8 milioni di persone a causa del tabacco. Ormai, purtroppo, il fumo da sigaretta è stato confermato essere il più importante motivo di morte evitabile nella nostra società.
Il danno non è solo per chi fuma, ma si espande alla comunità. Un tabagista dovrebbe pensare anche a chi gli sta intorno, perché sempre secondo l’Oms, ogni anno a causa del fumo passivo muoiono circa 1 milione di persone.
Con questi dati, ogni anno assistiamo ad un genocidio volontario, ma sopratutto evitabile.
L’Iss, Istituto superiore di sanità, ha dimostrano che in italia ci sono circa 11,5 milioni di fumatori e secondo l’Istat, il fumo è più diffuso nella fascia di età che va tra i 20 e i 44 anni. Inoltre la Lilt ha dimostrato che in Italia c’è stata negli ultimi anni una crescita di fumatrici, ad oggi le tabagiste sono circa 4.5 milioni.
Il Ministero della salute ha dimostrato che anche tra i più giovani è aumentato l’uso di sigarette, soprattutto quelle elettroniche o senza combustione. Bisogna però precisare, riporta il Ministero, che le attuali evidenze scientifiche non consentono di sostenere che questi prodotti siano a rischio ridotto per la salute.
Intossichiamo l’ambiente
Inalate o disperse nell’ambiente, le sostanze tossiche legate al fumo sono una minaccia e i danni legati al fumo iniziano a farsi sentire anche sull’ecosistema.
Per capire l’impatto sull’ambiente, usiamo la matematica. Secondo l’Airc, un fumatore medio fuma circa 12 sigarette al giorno. Abbiamo detto che in Italia ci sono 11,5 milioni di fumatori che quindi ogni giorno rilasciano nell’ambiente circa 138 milioni di mozziconi. In un anno sono più o meno 51 miliardi e spesso li troviamo per strada, dispersi in acqua o nel verde.
Con l’iniziativa Beach Litter di Legambiente si è constatato che in cento metri di spiaggia si trovano in media 77 mozziconi di sigaretta. Le sigarette, infatti, sono tra i rifiuti più diffusi nell’ambiente, dopo la plastica ovviamente.
La parte più dannosa sono i filtri, principalmente fatti di diacetato di cellulosa, un polimero lento a decomporsi. Per la decomposizione si è calcolato circa due anni, ma dipende da molti fattori, quindi potrebbe durare molto di più.
Tante sono le iniziative promotrici di un riciclo o rigenerazione dei mozziconi di sigarette, ma la criticità più complessa è la raccolta di questi rifiuti. Attualmente non è stato trovato un efficace sistema di raccolta sostenibile.
L’azione principale è dover sensibilizzare i cittadini, fumatori e non fumatori, a capire la gravosa importanza di un gesto ancora troppo sottovalutato: il lancio del mozzicone.
Occorre sradicare due vizi molto dannosi, il fumo in primis e il lancio di rifiuti, di qualsiasi tipo, per strada e in natura.
Nel 2003 la Legge antifumo per vietare il vizio nei locali al chiuso, ora qualcosa si sta muovendo per limitare il fumo anche negli spazi aperti. Come accade a Milano, dove dallo scorso Gennaio non è più consentito fumare all’aperto se non si rispettano 10 metri di distanza.
Siamo curiosi di vedere come gli enti pubblici si muoveranno su questo argomento e quanto celeri saranno le nuove disposizioni governative per dire basta al tabagismo e all’inquinamento ambientale.
(Testo redatto da Filippo Casè)