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Sap investe sulla sostenibilità

La sostenibilità è sempre più un fattore di competitività importante per le aziende; lo ha compreso bene Sap che supporta le aziende sue clienti in questo percorso virtuoso. Anche attraverso il suo esempio diretto. I risultati di uno studio realizzato con Qualtrics

Fin dal 2009, racconta Emmanuel Raptopoulos, amministratore delegato di Sap Italia a Green Planner, la società, ha inserito la sostenibilità ambientale fra i suoi obiettivi strategici a lungo termine.

Nel portare avanti questo impegno ha da subito coinvolto i propri dipendenti, sia per l’assunzione di comportamenti in linea con l’obiettivo sia per la proposizione di nuovi progetti o iniziative volte alla tutela dell’ambiente.

In Italia abbiamo fin da subito fatto nostro questo approccio e lavorato su più fronti. Per esempio a livello organizzativo abbiamo nominato un Sustainability Champion, responsabile per la gestione ambientale secondo lo standard Iso14001, che fa parte di un network globale che coinvolge in 55 paesi 200 responsabili attivi nella promozione della sostenibilità e rappresentanti del sistema di gestione dell’ambiente (environmental management system – Ems).

I nostri uffici di Vimercate sono stati tra i primi in Italia a essere certificati Leed Platinum, il sistema dell’ente americano Green Building Council che valuta i progetti in base a precisi criteri di eco-sostenibilità, e utilizziamo energia verde certificata.

Nel 2019 abbiamo introdotto anche in Italia l’iniziativa globale Oltre la plastica monouso che ha comportato la sostituzione di tutti i bicchieri e le palette di plastica con bicchieri e palette compostabili, oltre a potenziare i dispenser di acqua per promuovere utilizzo delle borracce e quindi rimuovere le bottiglie di plastica, consentendoci di ridurre nel 2020 più del 90% della produzione di rifiuti plastici.

A ogni dipendente è stata consegnata una tazza termica in acciaio multiuso, da poter riempire alle nuove macchine distributrici di bevande calde, che hanno sostituito alcune delle tradizionali macchinette del caffè, abbattendo così la produzione di rifiuti.

In questo piano abbiamo coinvolto anche le società di catering con cui collaboriamo abitualmente comunicando che tutti gli eventi gestiti direttamente da Sap internamente o esternamente alle proprie sedi avrebbero dovuto essere single-use plastic free” continua Raptopoulos.

Emmanuel Raptopoulos, amministratore delegato di Sap Italia

Da anni Sap lavora per sensibilizzare i dipendenti a diminuire il loro impatto ambientale attraverso campagne di comunicazione interna o la creazione di spazi tecnologicamente avanzati per poter coinvolgere.

La società ha anche presentato un nuovo portfolio di applicazioni di business specifiche per la sostenibilità che offrono livelli di trasparenza eccezionali e funzionalità per la misurazione su tutta la supply chain.

Il portfolio include la soluzione Sap Responsible Design and Production per garantire che i progettisti di prodotto possano fare scelte sostenibili, dal design iniziale del prodotto fino alla produzione; la soluzione Sap Product Footprint Management per monitorare la sostenibilità attraverso il ciclo di vita del prodotto; la soluzione Sap Sustainability Control Tower per soddisfare le esigenze di trasparenza delle aziende rispetto alle loro prestazioni ambientali, sociali e di governance (Esg) grazie a un livello più elevato di granularità e affidabilità dei dati.

Verso nuovi traguardi sensibili

Sempre Emmanuel Raptopoulos aggiunge che ci sono due aree su cui Sap sta investendo sensibilmente.

“La prima riguarda la transizione verso la mobilità elettrica, promuovendo presso i dipendenti l’uso di macchine aziendali o il car sharing. In queste settimane abbiamo ultimato l’integrazione con la nostra piattaforma Sap e-mobililty per la gestione della ricarica delle auto elettriche dei dipendenti situate presso i nostri uffici.

Questa soluzione, usufruibile dal dipendente tramite app, permette di gestire le stazioni di ricarica personali presso l’abitazione del dipendente e quindi di garantire il rimborso della ricarica fatta per uso professionale tramite Sap Concur, nativamente integrato con il sistema di gestione.

L’app di Sap e-mobility consentirà anche di prenotare lo stallo della ricarica in azienda nel giorno e orario preferiti dal collega. Una seconda area di focalizzazione è la gestione dei rifiuti. Al momento siamo nella fase di valutazione insieme ai nostri fornitori, delle soluzioni che ottimizzano le nostre necessità e a minor impatto ambientale”.

Sap ha presentato alcuni giorni fa i risultati di uno studio realizzato insieme a Qualtrics dal quale emerge la rilevanza crescente della sostenibilità anche in Italia, a cui si riferiscono i dati sottostanti.

Dallo studio emerge in particolare che l’importanza del prezzo varia a seconda del settore in questione. Nel food, il 68% dei consumatori afferma di essere disposto a pagare di più per i prodotti green purché la differenza di prezzo sia marginale. Contro un 18% che sceglierebbe il prezzo migliore; per questo segmento il fatto che una marca sia sostenibile non è rilevante.

Al momento dell’acquisto di un’auto, il 70% degli intervistati tiene conto dell’impatto ambientale dei servizi e della manutenzione e il 60% sarebbe disposto ad acquistare l’opzione green per rispettare le normative vigenti, anche se il 32% non è a conoscenza delle opzioni di manutenzione più sostenibili.

Per quanto riguarda il settore dei trasporti, più della metà (58%) delle persone intervistate sceglierebbe un viaggio in treno di 5 ore con 4 volte meno emissioni rispetto a un viaggio in aereo di 1 ora.

Il 50% aumenterebbe il tempo di viaggio di almeno il 50% per ridurre la propria impronta di carbonio. Più di due terzi del campione dichiara di valutare attentamente il prezzo quando pianifica un viaggio ma, nonostante questo, quasi il 60% aumenterebbe i propri costi dall’1 al 10% per ridurre la propria impronta di carbonio.

Nel caso delle utility, il 50% degli intervistati cita il prezzo come deterrente nello scegliere fornitori con pratiche sostenibili anche se il 23% evidenzia una mancanza di conoscenza, soprattutto tra i più giovani.

Il livello di reddito è fattore determinante in questo contesto poiché i consumatori con livelli più bassi sono più restii a pagare di più per servizi pubblici sostenibili rispetto a quelli con reddito più elevato; le percentuali sono rispettivamente del 14% contro il 20%.

Il 53% dei partecipanti allo studio sarebbe interessato a entrare a far parte di un network o di una comunità alimentare per promuovere il riciclo dei prodotti o il cibo sostenibile, sebbene, al momento, solo l’8% ne faccia già parte.

Il 77% dei consumatori preferirebbe far parte di una community che premia l’acquisto di prodotti sostenibili piuttosto che appartenere a un programma fedeltà per acquisti a volume.

È opinione di Carlos Díaz, chief sustainability officer, Svp Sap Emea South, che “Per incrociare l’interesse che le persone dimostrano per le pratiche sostenibili, le aziende devono combinare tre tipi di indicatori: ciò che i clienti richiedono in termini di sostenibilità e quello che sono disposti a pagare; informazioni finanziarie, chiave per creare scenari di investimento e redditività; infine, la misurazione dei dati di sostenibilità delle loro attività con emissioni di tipo 1, 2 e 3, e la conformità agli standard.

Solo così le imprese possono conoscere le aspettative dei loro consumatori, quali azioni è meglio intraprendere per soddisfarle e l’impatto del profilo green dei loro prodotti sul mercato“.

Safilo: la sostenibilità come molla strategica

Alla presentazione dei risultati dello studio era presente anche Safilo, come azienda espressione della implementazione dei concetti e soluzioni relative alla sostenibilità di Sap.

Per Mirko Lucchetta, Ict associate director Emea and Hq presso Safilo (800 milioni di fatturato, stabilimenti in tutto il mondo, un modello B2b per gli occhiali, la sostenibilità rappresenta un traguardo importante e in parte già raggiunto grazie anche all’apporto tecnologico di Sap.

Perfino le nostre lenti – dice con soddisfazione – oggi sono realizzate con materie plastiche riciclate (segnatamente reti da pesca) e usiamo un sistema di tracciatura che ci consente di risalire ai fornitori.

In altri termini abbiamo fatta nostra la sensibilità dei consumatori verso questo tempo. Impegno che andremo a sviluppare ancora di più in futuro grazie ai progetti intensi nella tecnologia, che confermiamo essere un volano alla crescita della sostenibilità“.

(testo di Gian Carlo Lanzetti, videointervista di Paolo Galli)

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