È tempo di rendere sostenibile la pubblicità offline

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Foto di StockSnap da Pixabay

Al giorno d’oggi, le aziende hanno la possibilità di sponsorizzarsi in moltissimi modi diversi, grazie alle nuove opportunità messe a disposizione dalle tecnologie digitali.

Social media, siti web, forum e spazi pubblicitari sui motori di ricerca offrono infatti delle possibilità fino a pochi anni fa inaspettate, poiché consentono alle imprese di raggiungere il proprio target di clienti in maniera mirata senza un elevato dispendio di denaro e risorse materiali.

Tuttavia, la pubblicità offline continua a rappresentare un mezzo estremamente utile per attrarre nuovi acquirenti, fidelizzare quelli esistenti e posizionare nuovi prodotti.

Ciononostante, i poster affissi nei luoghi pubblici, come per esempio quelli situati ai lati delle strade, le brochure, il materiale informativo e i gadget, rappresentano tuttora il principale mezzo di comunicazione che le aziende hanno a disposizione per interfacciarsi con il pubblico su vasta scala.

Essi, al contrario delle inserzioni sul web, prevedono l’utilizzo di beni spesso non riciclabili e poco sostenibili. Pensiamo per esempio a carta, adesivi e colla: si tratta di risorse in parte non rinnovabili e, nella maggior parte dei casi, anche nocive nei confronti dell’ambiente.

In che modo le aziende possono promuovere prodotti e servizi senza generare rifiuti non riciclabili, continuando quindi a servirsi degli spazi pubblicitari offline riducendo il proprio impatto ambientale?

Carta, colla e adesivi

Come ormai tutti ben sappiamo, la carta non rappresenta una soluzione eco-friendly, poiché si tratta di un materiale ricavato dal legno proveniente dalle foreste, ecosistemi con un’elevata biodiversità gravemente minacciati dalle abitudini dell’essere umano.

Un altro capitolo si apre quando si prendono in esame materiali come colle e adesivi: se le prime sono sostanze di origine naturale, i secondi vengono ricavati da sostanze di sintesi spesso molto dannose per l’ambiente, come per esempio solventi, polivinilacetati, resine acriliche e fenolnitrili.

Le sostanze adesive possono però essere prodotte anche utilizzando ingredienti naturali, come la caseina. In questo caso l’impatto ambientale risulterebbe in parte ridotto rispetto all’uso di polimeri provenienti dall’industria petrolchimica, sebbene implichino lo sfruttamento di animali.

La buona notizia: esistono materiali privi di sostanze nocive

Al fine di promuovere i propri prodotti servendosi dei potenti mezzi di comunicazione offline, oggi le aziende hanno a disposizione diverse alternative sostenibili e rispettose non solo dell’ambiente, bensì anche degli animali.

Infatti, nonostante la caseina sia prevalentemente solubile in acqua, si tratta di un materiale non vegano, prodotto quindi secondo principi da molti ritenuti non etici, e contenente tracce di zolfo, un metallo non solubile in acqua.

Altre tipologie di collanti possono invece contenere ossa, pelle o altre componenti di origine animale.

Esistono però degli adesivi che presentano al loro interno solo una minima parte di elementi non degradabili, come per esempio le colle in dispersione acquosa, oppure amido e destrine.

Essi hanno un duplice vantaggio, poiché sono completamente biodegradabili per natura e, inoltre, non contaminano la carta con sostanze nocive, consentendo quindi un completo riciclo del prezioso materiale.

Quello della svolta green è un tema molto caro alle aziende oggigiorno. L’impegno di queste ultime nel ridurre l’impatto ambientale è di fondamentale importanza per salvaguardare il nostro Pianeta.

Non basta semplicemente modificare i processi di produzione e commercializzare prodotti ecologici, bensì è necessario abbracciare un approccio etico esteso in ogni fase del funnel di marketing.

In questo modo sarà possibile continuare a servirsi di uno strumento estremamente potente come la pubblicità offline senza ripercussioni negative per la Terra.

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