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L’Europa promuove Alma, per chi vuole fare esperienze lavorative estere

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alma - lavoro giovani europa
Foto ddi bruce mars da Unsplash

Giovani “senza lavoro” cercasi. Dall’Europa arriva Alma che offre la possibilità di fare esperienze di lavoro all’estero.

L’Europa dedicherà il 2022 ai giovani per “valorizzarli rispetto ai sacrifici che hanno fatto per gli altri, come ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione europea.

L’Europa continua a sostenere concretamente i giovani, in particolare quelli che né studiano, né lavorano, i cosiddetti Neet e lo fa con Alma, una sorta di ErasmusPlus dei lavoratori che offre ai giovani l’opportunità di fare esperienze professionali temporanee in un altro Paese europeo.

Scopriamo un po’ di più di Alma

Alma è il nuovo programma che sta prendendo forma in Europa proprio in queste settimane e che a partire da gennaio 2022, offrirà nuove occasioni di lavoro ai giovani.

Per alcuni aspetti ricorderà il programma ErasmusPlus e per altri il Servizio volontario europeo. Considerando le limitazioni alla diffusione del Covid-19, di cui hanno particolarmente risentito anche le nuove generazioni per oltre un anno, l’Europa non li abbandona, anzi offre, in particolare ai giovani Neet, la possibilità di acquisire nuove competenze e creare nuove sinergie.

A ben vedere, la parola alma, tradotta dallo spagnolo, significa anima e i giovani sono questo per l’Europa, quell’anima che può plasmare la propria identità in un contesto europeo.

I giovani sono menti vulcaniche, ricche di idee, ispirazioni e, se adeguatamente stimolati e appassionati, imparano anche velocemente un nuovo mestiere e nuove tecniche, senza perdere di vista i valori cardine come quello della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, del clima e degli altri esseri viventi.

Dal Green Deal europeo per passare poi al Next Generation EU e ai programmi europei del settennato 2021-2027, tutti sono orientati alla protezione del futuro dei giovani.

Incoraggiare i giovani che non ce la fanno da un punto di vista anche socio-economico, che non hanno lavoro e che non seguono corsi di studio o di formazione. Alma sarà questo e molto altro.

Diamo i numeri dell’Europa

A luglio 2021, secondo i dati Eurostat, circa 3 milioni di persone in Europa, under 25, erano disoccupate, di cui circa 250mila provengono dall’interno della zona euro.

Anche se la disoccupazione giovanile europea è diminuita dal 18,7% dello scorso 2020, al 16,5% nell’euro-zona, il sud dell’Europa, Italia inclusa, sta attualmente affrontando alti tassi di disoccupazione giovanile.

Confrontando poi lo stesso mese di luglio, con quello del 2020, vediamo che, nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il tasso di disoccupazione è salito dal 33,6% al 46,8%; è necessario correre ai ripari e valorizzare al meglio i giovani, anche con esperienze in giro per l’Europa.

I giovani italiani e le professioni green

Molti di loro anche proprio attraverso Alma, potrebbero seguire dei percorsi professionali qualificati all’estero, per poi ritornare nella Bella Italia con un bagaglio esperienziale acquisito e impiegarlo in progetti lavorativi innovativi e rispettosamente sostenibili.

Quel know-how che servirebbe a indirizzare al meglio la crescita del Paese non solo a livello economico, m anche sociale e ambientale. E proprio in riferimento a questo ultimo fattore, il tessuto produttivo nazionale ha sempre più fame di competenze professionali verdi.

I ragazzi e le ragazze che, nel percorso formativo, accresceranno il proprio know how all’estero, avranno maggiori opportunità per collocarsi nel mercato del lavoro.

Di che cifre stiamo parlando? Circa 2 milioni di posti di lavoro è ciò che si prevede nell’indagine del 2020 di Legambiente e Green Factor, nell’ambito del progetto Ecco (Economie Circolari di Comunità).

Le competenze verdi non riguardano solo i lavori legati all’economia circolare (industria alimentare, tessile, manifattura, riciclo, metallurgia, trasporti, public utility di energia, gas e acqua), ma anche le professioni legate al commercio, alla logistica, alla ristorazione, ai servizi turistici e a quelli finanziari, assicurativi, sanitari e culturali.

Figure come cuochi, gestori di b&b e agriturismi, addetti all’assistenza di adulti e bambini, falegnami, webmaster, sono tra quelle che mostrano un elevato indice green, la percentuale che misura il potenziale di risparmio energetico e sostenibilità ambientale della singola professione.

Diminuire la disoccupazione e allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente. Occhi quindi puntati sull’Agenda 2030, i cui obiettivi devono diventare sempre più vicini e realizzabili e sensibilizzare il maggior numero possibile di cittadini a una quotidianità sostenibile, rappresenta una vera e propria sfida soprattutto per i giovani under 30, più formati e più occupati.

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