Home Imprese Sostenibili Amianto: via dalle scuole

Amianto: via dalle scuole

amianto

L’amianto è ancora tra noi. Purtroppo. Basta allungare l’occhio sui tetti di case e capannoni per capire quanto ovunque questa spada di Damocle sia ancora in grado di trafiggere i nostri polmoni.

E a quanto pare anche le nostre scuole non sono esenti: “almeno 350mila bambini e e 50mila docenti sono ancora esposti, anche in classe all’amianto” denuncia l’Associazione Culturale Pediatri (Acp) su dati di Ona (Osservatorio nazionale amianto).

Secondo il rapporto di Legambiente sulle scuole ha segnalato che le amministrazioni che hanno effettuato monitoraggi per rilevare la presenza di amianto negli edifici scolastici sono l’87% (al Nord 89,5%, al Centro 73,3% al Sud 86,7%, nelle Isole 100,0%); dichiara di averlo bonificato in tutti gli edifici scolastici il 68,9% delle amministrazioni (Nord 60,7%, centro 77,8%, Sud 66,7%, Isole 83,3%), mentre presenta amianto non bonificato il 4% degli edifici (in particolare al Nord 6,9% Centro 0,2% Sud  0,6% Isole 2,5%).

Urge un intervento programmatico da parte della politica che non ha ben chiaro, probabilmente, il rischio effettivo dell’amianto, soprattutto nelle situazioni di deterioramento dei manufatti che lo contengono e che non era possibile attendere oltre.

Eppure, la recente direttiva della Commissione Europea (datata 1 ottobre 2021) chiede a ogni Stato membro una valutazione che stimi le quantità e i tipi predominanti di materiali contenenti amianto da rimuovere da edifici e infrastrutture.

In particolare, è richiesta una tabella di marcia per la rimozione dell’amianto, che attribuisca priorità a determinati immobili – quali scuole, strutture sanitarie, palestre e/o alloggi sociali – e preveda traguardi intermedi e valutazioni periodiche dei progressi compiuti almeno ogni 5 anni.

Infine, il decreto ex DG STA 6 dicembre 2019 n.467 ha già definito il Piano di Bonifica finalizzato a sostenere gli interventi di rimozione e smaltimento di amianto dagli edifici scolastici e ospedalieri di proprietà pubblica.

Quindi, i presupposti non mancano. L’Oms invita il Governo italiano a intensificare gli sforzi per rimediare agli impatti negativi che l’amianto causa. Rifiuti di amianto compresi.

Condividi: