Giornata dell’acqua: la si festeggia in piena siccità. Manca, infatti all’appello quasi il 60% dell’acqua. Laghi e fiumi in Italia stanno facendo registrare valori che normalmente si vedrebbero a metà agosto. Fondamentale la consapevolezza di tutti noi e in questo senso gli studenti del SeaArtCamp stanno lavorando per denunciare la situazione delicata delle acque
Oggi, martedì 22 marzo, si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, dedicata quest’anno al tema delle acque sotterranee.
Questione a cui non si presta di solito attenzione, ma che risulta determinante considerato che l’acqua del sottosuolo è essenziale per il funzionamento di moltissimi ecosistemi e la produzione alimentare.
Oggi le acque sotterranee sono minacciate dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici e servono con urgenza nuovi approcci per ridurne il deterioramento.
La prima giornata mondiale dell’acqua è stata celebrata nel 1993 quando l’anomalia di temperatura rispetto alla base 1901-2000 era di circa tre decimi di grado. Oggi siamo vicini a un grado. Con conseguenze, anche sul ciclo dell’acqua, ormai evidenti a (quasi) tutti.
Nel Nord Italia, per esempio, l’inverno 2021-2022 è stato il più mite e il più secco degli ultimi trent’anni. Laghi e fiumi stanno facendo registrare valori che normalmente si vedrebbero a metà agosto e in media manca all’appello quasi il 60% dell’acqua del periodo.
Una siccità che, secondo Coldiretti, rischia di compromettere quelle colture, come orzo e frumento, che sono state seminate in autunno e che adesso dovrebbero iniziare la fase di accrescimento, che può essere rovinata dalla mancanza di acqua.
Stessa cosa anche per i prati destinati al pascolo degli animali e per il mais: dovrebbero iniziare le lavorazioni per la semina, ma i terreni sono duri e aridi, con parecchie difficoltà per gli agricoltori.
Secondo Arpa Lombardia in questo periodo dell’anno gli invasi dovrebbero contenere mediamente 3,6 miliardi di metri cubi d’acqua: ma come sottolinea Legambiente nessuna Regione italiana può disporre di simili volumi di riserve idriche, un volano formidabile per affrontare l’intera stagione irrigua.
Quest’anno mancano all’appello oltre 2 miliardi di metri cubi e la situazione è in continuo peggioramento, nonostante gli sforzi dei consorzi regolatori dei laghi per mantenere l’acqua all’interno degli invasi lacustri, ormai semivuoti: nei grandi laghi si stima che il volume di acqua disponibile per l’irrigazione si sia ridotto a 500 milioni di metri cubi, il 30% della media degli anni precedenti.
A conservare una buona parte delle sue riserve c’è solo il lago di Garda, mentre il Lago di Como e d’Iseo stanno raschiando il fondo, entrambi sono solo al 5% della loro capacità e il Lago Maggiore, da cui dipende l’irrigazione di gran parte delle risaie tra Lombardia e Piemonte, dispone solo del 30% della sua capacità.
In crisi anche le derrate
La produzione alimentare deve quindi affrontare e risolvere criticità importanti, che nelle prossime settimane saranno aggravate anche dalle ripercussioni dell’invasione dell’Ucraina.
Come ribadito anche da Coldiretti, occorre quindi esplorare tutte le opzioni per ridurre i consumi idrici.
Una proposta arriva da Ono Exponential Farming, una startup che opera nel settore dell’agritech, che ha presentato una piattaforma di agricoltura verticale modulare e completamente automatizzata.
La struttura, che può essere usata per le coltivazioni idroponiche, usa solo il 2% dell’acqua rispetto a una coltivazione tradizionale e non impiega pesticidi o altri prodotti chimici.
Anche dal punto di vista energetico i risparmi sono importanti. I sistemi di illuminazione a Led e quelli per la climatizzazione delle camere di crescita sono estremamente efficienti e gli impianti, che per operare non hanno sostanzialmente bisogno dell’intervento umano, permettono di triplicare la densità colturale rispetto ai sistemi vertical farm più diffusi, con un costo al metro quadrato inferiore del 73% in meno e con una riduzione del costo del lavoro pari al 95%.
La soluzione proposta da Ono Exponential Farming può essere applicata, oltre che nel campo alimentare, anche per la produzione di piante per la cosmesi, la nutraceutica e la farmacologia.
Inoltre, sarà possibile far crescere piante che potranno operare come veri e propri come bioreattori con cui produrre medicine specifiche: in questa applicazione sono stati raggiunti valori di produttività 400 volte maggiori rispetto al laboratorio.
Accanto all’innovazione tecnologica, anche i comportamenti individuali possono dare un contributo rilevante alla riduzione dei consumi di acqua.
Ne è convinta Aqua Italia, l’Associazione costruttori trattamenti acque primarie, che in occasione della giornata mondiale dell’acqua presenta il Water Development Report, elaborato dalle Nazioni unite e dedicato alle acque profonde.
Arte e consapevolezza
Noi di GreenPlanner abbiamo fissato per oggi la consegna dei progetti elaborati dagli studenti che hanno partecipato alla seconda edizione del SeaArtcamp.
Entro le 12:30 gli studenti devono inviare le bozze di descrizione che saranno valutate dalla giuria. I migliori progetti avranno l’ok per procedere verso l’installazione finale che quest’anno avverrà anche prezzo l’Università di Bari e la sede italiana di Siram/Veolia.
E che ci sia bisogno di informazione e consapevolezza sui problemi e le possibili soluzioni è quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos in collaborazione con Finish su un campione di oltre 1.000 persone.
Se cresce la familiarità con il tema della sostenibilità in generale, si assottiglia invece la percentuale di chi ritiene che la disponibilità d’acqua non sia un problema attuale (7% nel 2022 vs 9% nel 2021) o che sia un problema solamente di specifiche aree e in determinati momenti dell’anno (68% nel 2022 vs 70% nel 2021).
Le cose vanno un po’ meglio quando si tratta del consumo di acqua (siamo tra i primi in Europa, con 220 litri di acqua pro capite al giorno, rispetto a una media di 165 litri), con un dato in progressiva crescita nel corso degli anni (dal 48% del 2019 al 54% del 2022).
Luci e (parecchie) ombre, a cui Finish si propone di rispondere con varie iniziative. Prima fra tutte, il progetto Acqua nelle nostre mani, giunto quest’anno alla terza edizione, che si articola in un percorso di attenzione verso l’acqua e i modelli di consumo e i comportamenti che possono contribuire a farla risparmiare.
Ci sono poi la collaborazione con il Food Institute, che punta a sensibilizzare sul risparmio delle risorse idriche in campo agricolo, tema sempre più rilevante considerati i processi di desertificazione e perdita di fertilità dei suoli che investono il nostro paese e la partecipazione al progetto didattico di educazione civica Hackathon nella scuola.
Nell’ambito di questa iniziativa Finish sollecita gli studenti a presentare idee su come cambiare i comportamenti in famiglia a favore del risparmio dell’acqua.