Un’estate a bordo di One, il catamarano del progetto M.A.R.E. che navigherà il mar Tirreno per fare ricerca e divulgare l’ecologia marina.
È pronto One, il catamarano di 45 piedi che per 12 settimane, 84 giorni, dal 30 aprile al 23 luglio, solcherà le acque del Tirreno per studiare, far conoscere e raccontare le 23 aree marine protette italiane – un lavoro importante considerando che in Italia di aree marine protette ce ne sono 33.
Un progetto di ricerca scientifica per conoscere meglio il mare e la natura che lo abita, dal nome evocativo M.A.R.E., dove l’acronimo sta per Marine Adventure for Research and Education.
Così infatti lo hanno chiamato i suoi ideatori, il Centro velico di Caprera e One Ocean Foundation e che vede il patrocinio della Marina Militare.
One prenderà il largo dalla Sardegna, da la Maddalena con rotta su Porto Palma a Caprera, Alghero, Cagliari e poi ancora Palermo, Siracusa e Catania, per risalire la parte del periplo italiano, sul versante tirrenico con tappe in Calabria, Campania, Toscana e infine in Liguria, dove il catamarano approderà alle Cinque Terre, a Portofino, a Bergeggi, per poi concludere la sua navigazione ritornando a Porto Palma, passando dal Santuario dei cetacei.
Un laboratorio di ricerca sul mare
Un’esperienza di ricerca sul campo, anzi sul mare, che mette al centro del proprio studio la salute del mare, come ci dice Paolo Bordogna, presidente del Centro Velico Caprera, durante la conferenza stampa di presentazione di M.A.R.E.
Il progetto sarà la dimostrazione di come si possano effettuare i monitoraggi e le misurazioni con il più basso impatto ambientale possibile, attraverso il vento, sia per scoprire le specie che ci vivono e, soprattutto, per capire quale sia il loro stato di salute.
L’equipaggio di One sarà composto da 6 persone e dal team di 4 ricercatori che si alterneranno a ogni tappa; il progetto si focalizzerà sulla ricerca scientifica e divulgativa con due obiettivi primari: il monitoraggio dell’inquinamento da sostanze chimiche e il monitoraggio della biodiversità marina.
Temi importanti, come ci spiega Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica di One Ocean Foundation, come la raccolta di campioni di organismi zooplanctonici, bio-indicatori naturali dell’inquinamento ambientale, per valutare la presenza e il bio-accumulo di contaminanti persistenti nel Mar Tirreno e il monitoraggio della biodiversità marina, attraverso campionamenti di Dna ambientale.
“Servono dati aggiornati – ci dice ancora Ginevra Boldrocchi – quelli che abbiamo risalgono al 1970 e ci mostrano la presenza nel mare di contaminanti come l’arsenico, il cadmio e il mercurio, considerati inquinanti ambientali molto pericolosi, a causa della loro tossicità e capacità di accumulo negli organismi acquatici“.
Il progetto servirà a capirne la percentuale di presenza di questi contaminanti e come fare per ridurli e possibilmente eliminarli.
La ricerca condotta durante la navigazione nel Mar Tirreno rappresenterà un passaggio fondamentale per la raccolta di dati, che saranno poi documentati in una serie di pubblicazioni di articoli scientifici in riviste internazionali, per aggiornare le conoscenze della comunità scientifica.
Il mondo accademico è coinvolto pure, nel progetto e infatti vedrà la partecipazione di un gruppo di studenti dell’Università degli Studi dell’Insubria, che verranno ospitati a bordo di One per realizzare delle lezioni interattive di ecologia marina e di ecotossicologia, oltre a esercitazioni sul campo.
Questo permetterà di divulgare le conoscenze ambientali e di approfondire i temi scientifici legati alla tutela del mare. Un progetto complesso e ambizioso, che vede anche il coinvolgimento di partner attenti alla sostenibilità ambientale come Yamamay, Polaroid, Sorgenia e Synergie.
Parlare in particolare ai giovani, informarli ed educarli al rispetto del mare e dell’ambiente, anche attraverso l’inclusione sociale e il rispetto delle diversità.
E magari riuscire a stimolare il loro interesse verso nuove professioni, anche aiutati dai circa 900 milioni di euro del programma nazionale Gol per l’occupazione, fondi del Pnrr. Buon vento One!
Crediti immagine: Depositphotos