Di rifiuti in giro ce ne sono troppi e si moltiplicano le iniziative per ridurli. Che sempre più puntano su creatività ed economia circolare per coinvolgere cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni nelle azioni di contrasto e riduzione
La raccolta differenziata è donna. È quanto verrebbe da dire leggendo i risultati di una ricerca condotta da Giulia Romano, dell’Università di Pisa, insieme a un gruppo di economisti delle università di Firenze, Chieti-Pescara e L’Aquila.
Sì, perché secondo il gruppo di ricercatori, che hanno analizzato le performance in tema di riciclo e differenziata di 103 province italiane nel periodo tra il 2007 e il 2016, le amministrazioni in cui ci sono più donne elette nei consigli comunali sono quelle che hanno i tassi di raccolta differenziata più alti.
In realtà, la componente rosa non è l’unico indicatore considerato e pesano anche reddito, età e titolo di studio, più sono alti e più cresce la differenziata e conta anche quanto vengono perseguiti i reati contro la pubblica amministrazione.
D’altro canto, il tasso di raccolta differenziata si abbassa quanto più sono numerosi i nuclei familiari del territorio considerato e quanto più sono elevati il tasso di occupazione giovanile, la produzione di rifiuti pro capite e il ricorso alle discariche.
Quelle che emergono dalla ricerca sono indicazioni preziose per i decisori politici e i gestori delle utility dei rifiuti, che evidenziano la necessità di modificare le strategie e migliorare i livelli di raccolta dei rifiuti.
La riduzione delle quantità di rifiuti prodotte può essere incoraggiata anche con dei premi. La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti è un’iniziativa che coinvolge i cittadini, le pubbliche amministrazioni, le imprese, le associazioni e le scuole, che aderiscono a un progetto di sensibilizzazione e di incentivazione dell’economia circolare.
Di recente, presso il Ministero della transizione ecologica sono stati premiati i vincitori nelle varie categorie. Tra i cittadini il primo premio è andato a un’iniziativa di condivisione letteraria presso il Ragusa Caffè di Roma, mentre tra gli istituti scolastici la vittoria è andata all’Istituto Capizzi di Bronte, in provincia di Catania, che ha attivato un laboratorio di riparazione e riuso degli apparecchi elettronici.
Tra le associazioni, la vincitrice è stata la Aps Colibrì di Giulianova, con un progetto di recupero dei macchinari elettromedicali da destinare agli ospedali in Senegal e tra le amministrazioni pubbliche l’ha spuntata l’Università di Pavia, con gli studenti coinvolti in un programma di prevenzione.
Infine, tra le imprese ha vinto Natura Sì, con un progetto per ridurre gli sprechi direttamente nei campi che è stato premiato per la capillarità e la diffusione sul territorio.
Ma il contrasto agli scarti può, anche, essere un gioco e una sfida. Piantando, una società benefit di Milano impegnata in progetti ad alto impatto sociale, ha lanciato Plastic Pull, un contest aperto alle attività pubbliche e private di tutto il paese che raccoglie i rifiuti su spiagge, strade, parchi e fondali.
Ogni sacco di rifiuti raccolti viene pesato e georeferenziato e i rifiuti più inusuali possono essere condivisi sui social con l’hashtag #caccialrifuto.
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