Uno studio di Enea pubblicato su Science Direct mostra un incremento del rischio di mortalità al 2050 dell’8% a Roma e del 6% a Milano, a causa di una combinazione di temperature crescenti e della concentrazione di inquinanti nell’aria.
C’è un’altra guerra nelle nostre vite, oltre a quella che si combatte in Ucraina. È quella che affrontiamo ogni giorno contro i tumori.
Le incidenze sono troppo alte e in continua crescita: i dati del Ministero della Salute sono spaventosi. Basta un’osservazione: “complessivamente in Italia ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno“.
Uno studio di Enea, realizzato grazie al supercomputer Cresco e pubblicato su Science Direct, nei prossimi decenni la città di Roma potrebbe raggiungere i 591 decessi l’anno durante i mesi estivi (l’8% in più rispetto ai decenni precedenti) a causa delle alte temperature e di una concentrazione di ozono troposferico (O3) al di sopra del valore limite per il danno alla salute umana (70 μg/m3).
A Milano, invece, si stima che la mortalità sarà più alta durante l’inverno (1.787 decessi su 1.977 complessivi, pari al 90%) a causa del clima più rigido, delle maggiori concentrazioni di Pm10 (oltre la soglia giornaliera di 50 μg/m3 fissata dalla Direttiva Ue sulla qualità dell’aria) per effetto delle maggiori emissioni da combustione e di condizioni atmosferiche stagnanti dovute alla geomorfologia e alla localizzazione.
“Il particolato atmosferico è riconosciuto come agente cancerogeno e rappresenta la prima causa ambientale di mortalità: secondo l’Oms il numero di decessi da inquinamento dell’aria è raddoppiato dal 1990 al 2019 raggiungendo i 4,5 milioni di morti, di cui il 92% a causa del particolato atmosferico e l’8% per l’ozono” spiega Maurizio Gualtieri, ricercatore del Laboratorio Inquinamento Atmosferico dell’Enea.
Insomma, l’inquinamento e le temperature sempre più alte aumentano il rischio di morte per tumore e patologie cardiovascolari e respiratorie.
E non c’è famiglia esente da questo dramma. Spesso multiplo. Eppure, facciamo come se fosse “normale”. Ma non lo è: in questi giorni la chat delle Pink runner 2016 scotta.
È mancata un’altra amica, compagna di corse, compagna di malattia. Prima guarita e poi maledettamente ricaduta. Le metastasi in tutto il corpo l’hanno fatta cedere dopo gli ultimi due anni pesanti. Insopportabili.
Quest’anno è la terza compagna di corse che viene a mancare. E per chi ha vissuto come me questa malattia è una doppia sofferenza.
Antonella scrive: “Questa notizia mi lascia senza parole e con un immenso dolore. So che aveva ripreso a dipingere, a comunicare la sua immensa creatività come lei sapeva e voleva fare. E questo le faceva un grande bene.
Parlavamo e ci scrivevamo della vita e di tante cose. Pochissimo della malattia. A lei faceva piacere focalizzarsi sulla Vita. Sul futuro. Negli ultimi tempi era più silenziosa. E io per delicatezza le ho lasciato i suoi spazi e tempi. Mai e poi mai, credetemi, avrei immaginato un epilogo di questo genere.
Ho davanti a me la sua chioma di capelli, i suoi occhioni, la sua voce sempre dolce e pacata. Con Claudia ho sempre avuto una empatia particolare e forte. Oggi, questa notizia, mi fa capire quanto lei volesse proteggere me e tutte noi che eravamo ancora in contatto con lei.
Parlando poco o nulla della propria malattia, minimizzando, cambiando argomento. Claudia è sempre stata di profondo e autentico ascolto, interessata all’Altro in un modo gentile, delicato, mai invadente. Presente. Aveva tanti progetti e tante risorse interiori e tante passioni che la aiutavano a combattere e ad andare avanti. Mi mancherà incredibilmente“.
Mancheranno Claudia, Natalina, Alessandra, Marialuisa. Mancherà tanto anche Gaetano, collega che in questo anno di guerra è caduto dopo aver lottato tanto. Non è giusto dover fare continui necrologi per morti da cancro.