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Far crescere le imprese sociali, grazie alla spinta dei Big Data

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Sfruttare l’analisi dei dati per stimolare la crescita di attività imprenditoriali che abbiano finalità sociali e ambientali e, al tempo stesso, aiutare le imprese tradizionali a procedere verso una loro evoluzione innovativa: ci pensa il programma di accelerazione Impact Deal

Possono le nuove tecnologie e l’analisi dei dati aiutare a sviluppare un mondo migliore? Nei piani delle aziende che hanno concepito Impact Deal, un programma di accelerazione per sviluppare aziende con finalità sociale e ambientale, certamente.

I big data sono spesso associati ad azioni di controllo delle abitudini e di condizionamento dei comportamenti delle persone ma, in realtà, possono fornire utilissimi parametri per sviluppare un nuovo modello di business etico e attento alla comunità circostante e all’ambiente.

Il progetto Impact Deal vede la collaborazione di Top-Ix, The Data Science for Social Good Center, Impact Hub, Ashoka e The Data Appeal Company ed è promosso da Fondazione Crt e da Ogr Torino con il supporto tecnologico di Microsoft.

Impact Deal ha ricevuto oltre 40 candidature da tutta Europa e tra queste ne sono state individuate 12, di cui 7 sono italiane (4 di Milano, 1 Torino, 1 di Roma e 1 di Corato in provincia di Bari), mentre le 5 straniere provengono da Regno Unito (2), Danimarca (1), Portogallo (1) e Svizzera (1).

Le attività delle imprese selezionate vanno dallo Smart Environment al Medical Care, passando per Smart Cities, IoT, Logistic/Supply Chain, Digital Consciousness, Human Resources Services, Open Innovation, AI, Cultural Heritage, Food, Health, Agriculture, Augmented Mobility, Vehicles and Energy solutions.

Il percorso di accelerazione previsto si articola in due fasi: la prima, della durata di circa due mesi, fornirà le competenze specifiche in Data Science, Intelligenza Artificiale e imprenditoria.

La seconda, di circa 3 mesi, sarà rivolta a un sottoinsieme di imprese e si concentrerà sull’accelerazione del business attraverso lo sviluppo di veri e propri progetti e soluzioni abilitate dai dati grazie a programmi di mentorship e collaborazioni strategiche.

Le imprese selezionate per il progetto Impact Deal

Alla base del progetto c’è il Data Club – il cui nucleo iniziale è costituito da Banca Sella, Fondazione Snam, Città di Torino e Tim – che mette a disposizione le banche dati proprietarie in ottica collaborativa.

Ecco le 12 imprese selezionate per il programma di accelerazione basato sulla big data analysis, con la loro mission.

Alba Robot (Italy, Torino): aumentare l’indipendenza delle persone con mobilità ridotta, ridurre i costi di trasporto e migliorare la qualità della vita.

Aroundrs (Italy, Milano): incoraggiare e ispirare uno stile di vita circolare per ridurre l’uso di imballaggi monouso nell’industria alimentare, costruendo un ecosistema di riutilizzo che elimini gli sprechi in maniera innovativa e accessibile a tutti.

Open Impact (Italy, Roma): valorizzare i dati d’impatto di un’organizzazione, rendendoli una variabile prioritaria nei processi decisionali.

Optimiz Claims (United Kingdom): permettere l’ispezione da remoto della gestione (imballaggio e trasporto) dei cargo containerizzati e l’automazione dei reclami, riducendo così il danneggiamento di frutta e verdure, favorendone la disponibilità e migliorando la filiera alimentare.

Pin Bike (Italy, Corato, Bari): accelerare la transizione verso una mobilità più pulita ed ecosostenibile, attraverso il sistema di monitoraggio e gamification delle corse urbane in bicicletta.

Sbp (Italy, Milano): aiutare le aziende a posizionarsi nel crescente mercato dei brand sostenibili, supportandoli nell’analisi delle aree critiche nella loro supply chain, per migliorarne le pratiche.

Sorair Technologies (United Kingdom): rendere le consegne in giornata più economiche e accessibili, fornendo alle aziende un sistema autonomo di consegna via droni, a noleggio o previa concessione della tecnologia con l’obiettivo di diminuire le emissioni di carbonio prodotte nell’ultima fase della supply chain.

The Newsroom Ai (Portugal): contrastare la disinformazione e promuovere la pluralità online. Per raggiungere questo scopo stanno costruendo due soluzioni: una estensione gratuita per i motori di ricerca e una applicazione membership-based.

Virtuosis (Switzerland): migliorare la collaborazione nei team e il benessere sul luogo di lavoro. Il loro strumento (brevettato Epfl) analizza la voce durante le videochiamate per prevedere di ridurre drasticamente stress, ansia e burnout sul lavoro.

WeSolve Aps (Denmark): promuovere l’inclusione sociale, economica e politica attraverso la tecnologia Internet of Things e il Machine Learning per automatizzare processi decisionali e di risoluzione dei problemi.

Whitelibra (Italy, Milano): innovare le forme di lavoro ed organizzazione, anche in relazione all’impatto sociale dei modelli di lavoro (gender equality, tassi di nascita, invecchiamento attivo, inclusione…) e della tecnologia digitale (remote work, in cloud, con sistemi collaborativi).

Wiseair (Italy, Milano): favorire l’azione attraverso l’informazione: guidare i decisori a promuovere nuovi modelli di sviluppo per ottenere aria pulita e rafforzare le connessioni all’interno delle comunità locali, formandole a essere parte della soluzione.

Crediti immagine: Depositphotos

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