Analisi, nuova progettazione e azioni di recupero hanno portato l’italiana Montecolino a progettare il montECOlino recycling carpet. A tutto vantaggio dell’ambiente e dei sistemi fieristici che possono così continuare a posare la moquette
Anche la moquette ha imboccato la strada della Sostenibilità. Almeno, così è per quella italiana prodotta dalla Montecolino che, su volere del proprio amministratore delegato Nico Fontana, ha intrapreso un percorso di analisi a monte, il tipico Life Cycle Assessment e di recupero, a valle, in pura ottica di economia circolare.
Nasce così il progetto montECOlino recycling carpet, tramite un gioco di parole nel nome che rispecchia l’attuale dna dell’azienda.
Il risultato ha portato a una diminuzione degli scarti di produzione, alla diminuzione delle emissioni e, lo afferma lo stesso Fontana, a una riduzione dei rifiuti generati dopo l’uso dei prodotti.
I principali passaggi di sostenibilità di Montecolino
Attraverso una riprogettazione dei pavimenti, dal 2017, Montecolino ha deciso di sfruttare l’esperienza maturata in 15 anni di recupero degli scarti interni e di applicare il sistema di recupero alla moquette post consumo.
E oggi, lo studio commissionato al Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia sulla Lca di due modelli di prodotti di Montecolino ha portato a risultati scientifici che dimostrano l’abbassamento del 78% della concentrazione di kg di CO2 per mq all’interno dei prodotti.
L’evoluzione delle politiche ambientali aziendali, vista infatti l’attualità del problema dei cambiamenti climatici e la crescente sensibilità dell’opinione pubblica a riguardo, trova oggi nel calcolo dell’Lca la nuova frontiera della contabilità ambientale.
L’analisi è stata realizzata secondo la metodologia Lca, consolidata e regolamentata dalle norme Uni Iso 14040:2021 e Uni Iso 14044:2021, che consente di analizzare il ciclo di vita di un prodotto valutandone gli impatti ambientali.
“Ci siamo sempre impegnati tanto per ottenere questo risultato – spiega a greenplanner.it Nico Fontana – molti anni fa, pensavamo bastasse la riciclabilità, oggi invece siamo in grado di trasformare i nostri prodotti in materia prima seconda, cioè in granuli riciclati di polipropilene, rivenduti a chi estrude o inietta materiali plastici per produrre manufatti di vario genere“.
“Abbiamo iniziato a cambiare strategia quando, nel 2017, una gara indetta dalla Fiera di Milano non chiedeva, come solitamente accadeva, solo la fornitura e la posa della pavimentazione, ma anche il riciclo e quindi la gestione del suo fine vita – continua Fontana – Da lì si è accesa la lampadina e abbiamo capito che dovevamo fare di più, cambiando completamente rotta. Nel 2018 avevamo già certificato 56 dei nostri articoli come sostenibili e si parla di materiali che hanno una vita media di 5 giorni, con uno scarto post consumo molto alto“.
Nello stesso anno, la Cina ha bloccato le importazioni di plastica usata, per cui i costi delle discariche cominciavano a crescere vertiginosamente: l’azienda è stata in grado di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, arrivando a prendere il contratto con la Fiera di Milano e a riciclare 1 milione e mezzo di m2 all’anno.
“Nel 2019, quando la Fiera ha rinnovato il contratto, ci siamo impegnati nei confronti della fiera nel recuperare l’80% di prodotto. Oggi ne ricicliamo l’86%, con l’obiettivo di arrivare al 100%, per un totale di 4 milioni di mq di moquette riciclata in totale” continua l’Ad.
“Inoltre, abbiamo disegnato la filiera della fine vita del prodotto: una volta terminato l’evento, la moquette viene subito raccolta in un centro logistico limitrofo ai padiglioni, pressata in balle e smistata in centri altrettanto vicini per la lavorazione plastica, con un raggio di distanza di massimo 400km. La filiera non è stata sviluppata internamente apposta, ma segue la territorialità delle fiere in tutto il mondo, scalando in base alle dimensioni dell’evento” conclude Fontana.
Ora, la Montecolino ha ideato un pannello con la stessa componente della moquette riciclata, personalizzabile mediante stampa, per essere utilizzato per le pareti degli stand.
Questo per chiudere il cerchio e creare una sorta di patto con le fiere, in un rapporto 1 a 1, dove per ogni metro lineare di moquette da pavimento, 1 metro diventa pannello: “si tratta di un impegno che deve portare il mondo delle fiere alla consapevolezza, perché solo tramite il coinvolgimento del cliente si riesce a cambiare veramente rotta e questo lo ha insegnato la pandemia, durante la quale sia loro che noi eravamo fermi“.