Home Eco Lifestyle La tecnologia aiuta ad andare in bici meglio, anche in gara. Parola...

La tecnologia aiuta ad andare in bici meglio, anche in gara. Parola di Francesco Moser

francesco moser libro

Padrino di eccezione della Polverosa 2022 , la pedalata con bici e abbigliamento d’epoca a Monticelli Terme, è stato Francesco Moser, che ha ripercorso le tappe della sua carriera, mettendo in luce come il ciclismo e il modo di usare la bicicletta è cambiato. Grazie alla tecnologia

Incontriamo Francesco Moser alla presentazione del suo libro – Un uomo, una bicicletta – a Monticelli Terme, in provincia di Parma, la sera prima della partenza della pedalata non competitiva con biciclette e abbigliamento d’epoca, La Polverosa 2022, di cui darà il via la mattina seguente.

Il mondo del ciclismo è cambiato molto nel corso degli anni e Moser, raccontandone la trama del libro lo mette in evidenza – i ciclisti di oggi devono saper sfruttare la tecnologia e non serve più la forza che invece noi dovevamo metterci.

Correre in bicicletta, racconta con ancora evidente passione, è uno sport difficilissimo: si corre per giorni, settimane e la competizione è oggi soprattutto tecnica e tecnologica.

Già, la tecnologia sta cambiando il ciclismo professionista ma anche il mondo delle due ruote in generale. Tanto che insieme al libro Moser presenta anche la sua ultima bicicletta ibrida – la FMoser – prodotta insieme a Fantic e venduta con tre ruote – quella davanti, e due dietro: una con il motore elettrico e l’altra tradizionale, per permettere anche di viaggiare a pedali e non in elettrico.

Il campione più vincente del ciclismo italiano – 273 vittorie su strada da professionista, tra il 1973 al 1988 – e, secondo il sito specializzato ProCyclingStats, il secondo più importante ciclista al mondo.

Moser è inoltre considerato come l‘inventore del ciclismo moderno, in cui oltre al fisico servono le capacità di un intero team fatto di ingegneri, medici, nutrizionisti, preparatori atletici.

La bicicletta elettrica è l’ultimo passo tecnologico compiuto dal campione trentino che dal 1979 progetta e realizza direttamente le sue biciclette e le vende in tutto il mondo.

Prodotto che ha voluto evidenziare attraverso il volume da collezione Francesco Moser – Un uomo, una bicicletta in cui racconta degli esordi nel ciclismo ma anche della famiglia, della tenuta agricola in cui da ragazzo lavorava e che gli ha consentito di “farsi i muscoli delle gambe, lavorando i campi senza macchine“.

Nei 10 capitoli del libro curato da Beppe Conti e con la prefazione di Bernard Hinault, Moser descsrive e racconta le 10 biciclette che hanno segnato la sua vita e la sua carriera: quella del fratello Aldo che lo convinse a correre, la prima bici marchiata Moser del 1979, quella del record dell’ora del 1984, fino alla FMoser elettrica.

Perché a una certa età, racconta il campione, si deve avere cura del proprio corpo e con la bicicletta elettrica lo si rispetta senza rimunciare a fare delle belle pedalate: la mattina della presentazione, Francesco aveva usato la nuova bicicletta per andare in cima alle Tre cime di Lavaredo.

Gare ciclistiche con la bicicletta elettrica però non le credo possibili – spiega Moserperché ci sono troppe variabili che renderebbero troppo complicato fare un regolamento. Ma la bicicletta elettrica aiuta ad avere rispetto della propria condizione fisica“.

Condividi: