Oggi si celebra la Giornata internazionale del Mare Mediterraneo ma le notizie non sono buone. Le temperature dell’acqua sono pericolosamente elevate, la plastica abbonda così come le specie aliene, la biodiversità è a rischio. Dobbiamo ascoltare la sua richiesta d’aiuto
Il Mediterraneo è in sofferenza. L’estate in corso è tra le più calde mai registrate e sta provocando in Italia grave siccità, scioglimento dei ghiacciai (con la tragedia della Marmolada di qualche giorno fa), innalzamento delle temperature del mare, incendi, eventi estremi e il proliferare di insetti dannosi e di specie marine aliene.
In questo panorama preoccupante, l’8 luglio si celebra la Giornata Internazionale del Mare Mediterraneo, data istituita nel 2014 per sensibilizzare il mondo sulla tutela del mare nostrum.
Il Mediterraneo, pur avendo una superficie ridotta rispetto agli oceani (circa l’1%), ospita oltre 12mila specie marine, tra il 4 e il 12% della biodiversità marina mondiale.
Un patrimonio immenso da difendere per il bene dell’intero Pianeta. Ma le minacce sono tante. L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) denuncia la presenza di oltre 240 specie aliene identificate nel nostro mare sempre più caldo.
A questo problema si aggiungono i rifiuti che si depositano sui fondali o raggiungono le spiagge, di cui il 77% è costituito da plastica che, oltre a inquinare, viene ingerito da tartarughe marine e da altri animali.
Grave preoccupazione è stata espressa anche alla Conferenza delle Nazioni Unite di Lisbona sull’oceano (27 giugno-1 luglio 2022) che ha fatto il punto sullo stato di salute dei mari evidenziando problemi come erosione costiera, innalzamento del livello del mare, acidificazione e riscaldamento delle acque, inquinamento da plastica, overfishing e perdita di biodiversità marina.
La febbre del Mediterraneo
Vari istituti di ricerca hanno lanciato l’allarme: il mar Mediterraneo è sempre più caldo.
Diversi studi stanno monitorando l’ondata di calore marino (tecnicamente Mhw che si verifica quando le temperature del mare superano la soglia estrema per più di 5 giorni consecutivi) che dal 10 maggio ha colpito il Mediterraneo con conseguente innalzamento delle temperature di circa 4°C rispetto alla media del periodo preso in considerazione (1985-2005) con picchi superiori a 23°C.
Questi dati sono forniti dalla ricerca del progetto CareHeat (deteCtion and threAts of maRinE Heat waves) finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), al quale partecipano per l’Italia Enea e Cnr.
Salvatore Marullo, del Laboratorio Enea di Modellistica climatica e impatti, ha spiegato: “Le attività di ricerca sono iniziate con lo studio dell’ondata di calore che attualmente interessa il Mar Mediterraneo partendo dall’analisi dai dati satellitari disponibili che per primi hanno rilevato l’anomalia termica, con valori confrontabili con l’ondata di calore del 2003.
È dagli inizi di maggio che nell’area mediterranea si registrano temperature ben al di sopra della media stagionale e anche la prima metà di giugno è stata caratterizzata da situazioni meteorologiche tipiche di fasi più avanzate della stagione estiva“.
Ulteriori informazioni sono fornite dalle analisi prodotte da Cmcc, Fondazione Centro euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici, che hanno individuato questo fenomeno soprattutto nel Mar Ligure e nel Golfo di Taranto dove si sono raggiunti quasi i 5°C di temperatura sopra la media.
Questa ondata di calore persisterà nelle prossime settimane, soprattutto nel Golfo di Taranto, e arriverà a diffondersi anche nel mar Adriatico e nel mar Ionio.
Il Cmcc gestisce il Mediterranean forecasting system (MedFS) che produce previsioni a 10 giorni e dati sul passato recenti, disponibili gratuitamente su Copernicus Marine Service.
Questi studi hanno l’obiettivo comune di sviluppare nuove metodologie per prevedere le ondate di calore e studiarne gli effetti sull’ambiente, sulla biodiversità e sulle attività economiche.
Monitorare il Santuario dei cetacei
Preoccupa la situazione del Mar Ligure – le cui temperature, come abbiamo visto sono pericolosamente elevate – dove è presente il Santuario Pelagos, area protetta costituita da Italia, Francia e Principato di Monaco e che comprende le acque al largo di Liguria, Sardegna e Toscana fino a Corsica e Costa Azzurra.
Ma oltre al cambiamento climatico a minacciare questo tratto di mare ci sono anche le attività antropiche. Il gruppo Siram Veolia, impegnato in Italia nella gestione efficiente di energia, acqua e rifiuti speciali, ha lanciato una campagna a favore dell’Istituto Tethys, organizzazione dedicata alla conservazione dell’ambiente marino, che opera nel santuario dei cetacei.
L’iniziativa prevede una raccolta fondi dedicata alle prossime spedizioni invernali nel santuario per monitorare i gruppi di femmine di capodoglio con i piccoli che in inverno scelgono questo tratto di mare e nuotano più a lungo in superficie con il rischio di collisione con le imbarcazioni.
“L’obiettivo dell’iniziativa è di contribuire alla protezione dei cetacei del Mediterraneo, come testimonianza dell’impegno dell’azienda in attività di sensibilizzazione sui temi della biodiversità e in linea con la ragione d’essere del gruppo Veolia, valorizzando la cultura della sostenibilità ambientale e creando opportunità di conoscenza e visibilità su questo ambito per un futuro più sostenibile e attento all’impatto dell’uomo” spieha Emanuela Trentin, amministratore delegato Siram Veolia.
Ocean, il notes per gli amanti del mare
Fra le diverse iniziative a favore del mare, in occasione dell’8 luglio, Arbos, azienda pioniera della cartoleria ecologica made in Italy, lancia Ocean, il notes salvamare, un taccuino realizzato con carta riciclata 100% e copertina in plastica riciclata ricavata dai flaconi dei detersivi provenienti dalla raccolta di rifiuti in alcuni dei fiumi italiani.
L’idea è nata, insieme ad altre realtà, proprio per promuovere il recupero della plastica presente nei fiumi prima che finisca in mare.
Si tratta di un progetto corale di economia circolare, il primo di tale completezza del settore della cartoleria, che ha coinvolto diversi soggetti: Montello Spa (azienda bergamasca che opera nel recupero e riciclo dei rifiuti), Ctp Srl (produttrice di articoli in plastica da raccolta differenziata), Edizioni Green Planner Srl Scoietà Benefit (l’unica casa editrice BCorp, testata giornalistica dedicata alla Sostenibilità), Marevivo (onlus impegnata dal 1985 nella tutela del mare) a cui sono destinate le royalty sulle vendite del taccuino per sostenere le loro campagne.
Il risultato è un oggetto prezioso per la storia che racconta e che diventa a sua volta custode di storie personali. Dedicato a tutti coloro che amano il mare e che vogliono contribuire alla sua tutela.
Crediti immagine: Depositphotos