L’innovazione favorisce persone e imprese. Vediamo le nuove proposte per il futuro delle tecnologie emergenti, in particolare, quelle a beneficio di trasporti e salute.
Nell’ambito del progetto Sperimentazione Italia le strade di Milano ospiteranno la prima flotta di robot-fattorini a guida autonoma su strada. Ad aver ottenuto l’autorizzazione è Yape, azienda del gruppo e-Novia, che ha realizzato un robot in grado di effettuare consegne sia in ambienti esterni, sia all’interno di edifici.
Yape è un robot dotato di due ruote auto-bilanciate che ne garantiscono l’adattamento a superfici e contesti diversi. Può trasportare fino a 10 kg per un massimo di 80 km a una velocità controllata di 6 chilometri orari.
Yape, che punta a rendere il trasporto autonomo più sicuro e sostenibile – incidendo sul traffico e l’inquinamento dovuto alle consegne nelle aree urbane – sarà testato per sei mesi.
Circolerà nell’area di Cascina Merlata, dove verranno testati gli algoritmi per il rilevamento degli ostacoli lungo il percorso. Finita la prima fase, il test continuerà per altri sei mesi, periodo in cui potranno beneficiarne i cittadini della città di Milano.
Lo scopo del progetto è rendere l’Italia un laboratorio di innovazione, dando spazio a tecnologie emergenti in grado di favorire cittadini e imprese. In caso di risultati positivi, potrà essere proposta una modifica normativa per consentire alle innovazioni di diventare replicabili su tutto il territorio nazionale.
Auto elettrica? Sì, ma che sia accessibile
Nel futuro dei trasporti si fa strada l’idea di un’auto elettrica, funzionale e non lussuosa. La combo tra innovazione e design non implica necessariamente un prezzo proibitivo. È l’idea alla base di Piip: l’automobile elettrica disegnata dall’artista belga Harald Thys.
Dal lancio dell’8 settembre, Piip sarà esposta nella galleria Maniera di Bruxelles che, per l’occasione, sarà trasformata in uno showroom. Qui sarà possibile ammirarne un modello stampato in 3D, completando la prova con un’esperienza di realtà aumentata.
L’auto, nata dalla collaborazione con Lowie Vermeersch – esperto del settore automotive – ha un aspetto semplice e naïve che ne evidenzia subito la diversità rispetto al mercato delle auto elettriche.
Innovazione per la salute
Qual è la migliore alternativa per monitorare i segnali del corpo? Probabilmente un sensore bioriassorbibile sottopelle. È il dispositivo studiato e sviluppato dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, coordinati dal professor Giuseppe Barillaro, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e Surflay Nanotec GmgH di Berlino.
Tra i vari parametri, il sensore può registrare il livello del pH, da cui emerge l’acidificazione dei tessuti, indicativa dell’insorgenza di malattie come il cancro e problemi cardiaci.
Ciò che ora può essere rilevato solo tramite esami di laboratorio, grazie al sensore sarà sufficiente illuminare con una luce verde la zona della pelle in cui è stato impiantato. Entro 5 giorni dall’uso, il sensore si degrada senza necessità di rimozione chirurgica.
Grazie all’invenzione, il team ha vinto un nuovo progetto Europeo – Resorb – che apre la strada alla realizzazione di sensori chimici capaci di effettuare analisi direttamente all’interno del corpo, garantendo il monitoraggio continuo di una molecola specifica, per una medicina di precisione e personalizzata.
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