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Vita dura degli agricoltori tra grandine e incendi. Ma c’è chi vince la Spiga verde

grandine e siccità
Immagine da Depositphotos

Agricoltori alle prese con grandine e incendi in questa estate 2022. Ma se ci si organizza – come la Iso 9001-2015 indica – si portano a casa anche successi. Quali le Spighe Verdi…

La grandine è forse l’evento climatico più temuto dagli agricoltori per i danni irreversibili che provoca ai raccolti: in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno, in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante sulle produzioni che fanno fatto stimare un caldo del 10% della produzione agricola nazionale.

Lo fa notare la Coldiretti che segue con apprensione gli andamenti del clima di questa estate bipolare: siccità da una parte, tempeste dall’altra. E poi ci sono gli incendi.

Il Consorzio Tutela Vini Montecucco che ha sede a Cinigiano in Maremma se l’è vista brutta quando domenica 24 luglio è scoppiato l’incendio che ha devastato centinaia di ettari di bosco e di campi – soprattutto incolti o messi a maggese.

Fortunatamente – precisano dal consorzio – non si registrano vittime, né danni importanti a strutture e colture per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e del Vab Vigilanza Antincendi Boschivi, nonché della Protezione Civile, che ha aiutato le operazioni di evacuazione di tutti gli abitanti del paese, sia in via precauzionale sia perché il fumo ha reso irrespirabile l’aria.

Ma non è soltanto un caso che vigneti e campi coltivati non siano stati colpiti dalle fiamme: rilevante infatti l’intervento dei produttori e degli agricoltori della zona che hanno contribuito a domare parte degli incendi e a evitare che si propagassero ulteriormente, arginando letteralmente il fuoco e salvando le proprie colture.

Utilissima la presenza degli invasi della Tenuta ColleMassari, che hanno consentito un rapido prelievo di acqua da parte dei mezzi antincendio.

E di fronte a calamità di questa portata, è inevitabile riaprire un dibattito che negli ultimi anni sta interessando il settore agricolo non solo toscano.

Il caldo torrido e l’assenza di precipitazioni degli ultimi mesi hanno contribuito in maniera importante a provocare un incendio di così vasta portata, che ha raggiunto un’estensione di circa 750 ettari.

Ora più che mai diventa necessario semplificare le procedure per la realizzazione di invasi, per contrastare l’emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici e che affligge il nostro comparto – dichiara il Giovan Battista Basile alla guida del Consorzio Montecucco – Sono ormai innumerevoli le segnalazioni da parte delle nostre aziende che nelle ultime stagioni produttive, per far fronte alla morsa della siccità, sono obbligate a intervenire regolarmente sui campi e in vigna con irrigazione di soccorso”.

7 Spighe verdi alla Toscana

Intanto, sempre la Regione Toscana segnala che ben 7 comuni rurali hanno vinto le Spighe Verdi, l’equivalente della Bandiere Blu per le località di mare.

Si sta parlando di Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima.

Spighe Verdi è un programma nazionale della Fee – Foundation for environmental education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

Per portare i comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione Fee Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

L’iter procedurale, certificato Iso 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla commissione di valutazione il raggiungimento del risultato finale.

Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per il Turismo, il Ministero della Transizione Ecologica, l’Ispra e Confagricoltura.

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