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Cosa significa hashtag 20e30: l’impegno politico dei giovani

lorenzo pavanello

In vista delle elezioni del prossimo 25 settembre, i giovani non ci stanno più e chiedono al Governo maggiori attenzioni e più garanzie. E lo fanno anche sui social, con la partecipazione dei partiti.

Lorenzo Pavanello, torinese di 29 anni, ha lanciato #20e30, un hashtag e una campagna sui social, dietro cui si nasconde l’appello di un’intera generazione.

Laureato in Business management, Lorenzo – che nella vita si occupa di consulenza gestionale in ambito sanitario – da sempre si interessa alla politica.

A interessarlo è soprattutto l’impegno sociale anziché partitico. E così, in occasione delle dimissioni del presidente Draghi, ha deciso di esporsi sui social per sfogare la propria preoccupazione verso una classe politica a suo dire irresponsabile.

Su Instagram pubblica una foto che lo ritrae con in mano un foglio. Sopra è scritto questo messaggio: “#20e30 perché voglio garanzie sull’utilizzo del Pnrr per noi giovani“.

In poco tempo il post si trasforma in un vero e proprio appello. Condiviso dalla pagina Aqtr il messaggio tocca sempre più giovani e nel giro di 24 ore arrivano le risposte in massa.

Altri coetanei seguono l’esempio di Lorenzo e usano Instagram per pubblicare la loro giovane richiesta, ovviamente partendo da #20e30.

Ciò che mi ha stupito è la risposta unanime. Non importa l’appartenenza partitica: che si definiscano di destra o di sinistra, ragazze e ragazzi della nostra generazione sono insofferenti e lamentano la mancata attenzione da parte delle forze in campo” dichiara Lorenzo Pavanello.

20e30

Insieme a Mattia Angeleri, il fondatore della pagina Aqtr, Lorenzo ha ordinato le richieste dei suoi coetanei e le ha classificate per categorie, sulla base della frequente ricorrenza.

Dall’attenzione per la salute mentale al salario minimo, dall’aumento delle borse di studio all’istituzione di fondi di garanzia per i mutui. Ma anche la giusta valutazione della paternità e la salvaguardia dell’ambiente (un’urgenza sempre più chiara ai venti e trentenni).

Si tratta di 20 richieste di buon senso che partono da una base, quella della sostenibilità a tre aree: quella ambientale, quella sociale e quella economica.

L’intersezione di queste tre aree – spiega l’ideatore della campagna – contiene tutte le richieste già arrivate e quelle che stiamo censendo“.

Scorrendo il feed di Instagram di #20e30 è evidente che i giovani vogliono città più verdi e maggiore tutela dell’ambiente naturale. Alcuni rafforzano il messaggio aggiungendo: “Lo sapevate e non ve ne siete occupati; ora, vi obbligheremo a occuparvene“.

Negli stessi giorni in cui è nato l’appello, sempre a Torino, si è tenuto il Climate Social Camp. Un campeggio fatto di incontri, scambi e dibattiti per discutere delle conseguenze della crisi climatica ed ecologica in occasione del meeting europeo di Fridays for Future.

Un evento voluto e creato dai giovani che – come coloro che hanno fatto proprio l’appello #20e30 – chiedono ai governi di agire per invertire il cambiamento climatico.

E ora, qual è il passo successivo della campagna?

Ora arriva la fase politica. I giovani hanno fatto delle richieste, spetta ai partiti presentare le proposte. Per noi è importante che si tratti di un appello super partes: un’iniziativa apartitica, a larga copertura, capace di trovare risposta concreta all’interno dei programmi elettorali. #20e30 non è e non deve ridursi a uno slogan“.

E, anche per questo, Lorenzo non parla di movimento: #20e30 è il simbolo delle richieste che i giovani fanno a chi governa. Un modo per farsi sentire, uniti e catalizzare l’attenzione di chi la Politica la fa.

Molte forze politiche hanno rilanciato l’appello, tra cui il Partito democratico, il Movimento 5 Stelle, Azione e Più Europa, i Radicali, Volt, Possibile, Articolo Uno, Italia Viva, Sinistra Italiana e i Verdi.

Ma – aggiunge Lorenzostiamo tentando di coinvolgere anche le forze del centro destra, che pubblicamente non hanno ancora aderito, così da garantire la trasversalità ideologica del progetto“.

Per dare un’ulteriore garanzia all’elettorato di venti e trentenni, Lorenzo Pavanello racconta l’obiettivo del sito 20e30: un vero e proprio strumento di fact checking per controllare che le promesse fatte dai partiti vengano rispettate dalla coalizione che andrà a governare anche dopo il 25 settembre.

Una rappresentanza politica composta da under30, secondo te, garantirebbe una risposta più concreta all’appello?

Onestamente mi interessa vedere nero su bianco dei programmi che prevedano una copertura per portare avanti l’iniziativa. Spesso, nella nostra generazione, l’essere giovani non è una garanzia sufficiente.

Nella mia idea di politica – che mi piacerebbe fare in futuro – per sviluppare delle buone idee serve una buona base di competenze, che si può costruire negli anni, grazie all’esperienza. Io, nel mio caso, le sto sviluppando sul lavoro“.

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