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Riusciremo a stare senza auto, almeno oggi 22 settembre?

città no auto
Immagiune da Depositphotos

Il 22 settembre si celebra la Giornata mondiale senza auto (World Car Free Day), occasione per ribadire l’importanza di considerare nuove forme di mobilità – soprattutto in città – che aiutino a ridurre le emissioni climalteranti.

Oggi è il World Car Free Day, ovvero la Giornata mondiale senza auto, iniziativa nata nel 2000 per mano del World Carfree Network che vuole sensibilizzare i cittadini a considerare forme di mobilità alternativa, più sostenibile evitando – tutte le volte sia possibile – l’utilizzo di un mezzo endotermico.

L’invito, quindi, è di non mettersi alla guida della propria automobile o della propria moto per 24 ore, scegliendo di muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Per il bene della salute e dell’ambiente…

Infatti, secondo uno studio commissionato dal network europeo Clean Cities Campaign, ogni giornata senza auto permetterebbe di risparmiare – qualora fosse istituita in tutte le grandi città europee sopra i 200mila abitanti – tra le 76mila e le 133mila tonnellate di petrolio equivalente (Tep).

Potremmo quindi risparmiare, nello scenario di maggior efficacia della misura, circa 932mila barili di petrolio (quindi tra il 4 e l’8% del consumo medio giornaliero totale Ue e Regno Unito).

L’iniziativa, inoltre, sarebbe uno strumento estremamente utile per limitare l’inquinamento dell’aria: nel car-free day tenutosi a Bruxelles domenica 18 settembre, infatti, le riduzioni del biossido di azoto sono state superiori al 90% rispetto a una giornata media infrasettimanale.

Ridurre il traffico automobilistico nelle nostre città è una misura auspicata anche dagli operatori professionali del trasporto pubblico locale.

Camillo Ranza, presidente di Autoguidovie, azienda a capitale privato che operna nel Tpl su gomma, nella prefazione del Bilancio di Sostenibilità afferma: “La riduzione del traffico automobilistico e il passaggio culturale da mezzo individuale a servizio pubblico di qualità deve essere ancora capito e assimilato. Non è una possibilità ma una necessità assoluta.

È innegabile che la riduzione del gas serra passa attraverso la riduzione del traffico automobilistico privato. Oggi troppi servizi non sono coperti e i viaggiatori scelgono il mezzo individuale; quindi trasformare i bus a gasolio in bus elettrici non risolve il problema se non si limitano gli spostamenti inquinanti dei mezzi personali.

Una riduzione del solo 20% del traffico automobilistico, porterebbe a un traffico più sostenibile e a un servizio pubblico più equilibrato economicamente. Il nostro obiettivo è attrarre la domanda, valorizzare i territori e promuovere una cultura orientata alla sostenibilità.

Per fare questo sono tre le priorità dell’intera strategia di Autoguidovie: investimenti, qualità del servizio e innovazione tecnologica“.

Apprezzamenti alla misura arriva anche dallo studio legale Pirola Pennuto Zei & Associati, specializzato in consulenza tributaria e legaleper società e gruppi multinazionali, attento alle politiche di sostenibilità e ai parametri Esg, che ha invitato tutte le sue persone a riscoprire per una intera giornata altre forme di mobilità, incoraggiando tutti alla cura dell’ambiente, al risparmio energetico e al benessere personale.

Lo studio conta oltre 600 professionisti, 10 sedi in Italia (Milano, Roma, Torino, Verona, Padova, Bologna, Brescia, Napoli, Parma e Firenze): un esempio che, se seguito da altre aziende, potrebbe portare notevoli benefici all’aria cittadina, alla salute e all’ambiente.

Crediti immagine: Depositphotos

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