Come intervenire per ridurre le emissioni generate dal trasporto aereo? Incentivando i passeggeri a scegliere traiettorie a minore impatto ambientale e concentrandosi sullo sui carburanti sostenibili…
Entro il 2050 i voli annuali in Europa potrebbero raggiungere i 12,2 milioni, per emissioni di CO2 fino a 188 milioni di tonnellate. E questo nonostante la pandemia, che ha provocato un calo negli aeroporti europei e dell’Efta: 9,3 milioni nel 2019, 4,12 nel 2020 e 5,07 nel 2021.
Lo riportano i dati del rapporto ambientale sull’aviazione Ue, redatto dall’European Union Aviation Safety Agency (Easa) con il sostegno dell’Agenzia europea dell’ambiente e di Eurocontrol.
Un campanello d’allarme che deve far interrogare l’Europa e il resto del mondo su come ridurre le emissioni dei trasporti aerei, che incidono sui cambiamenti climatici, sul rumore e sulla qualità dell’aria.
Il dossier contiene per esempio diverse raccomandazioni: incentivare gli utenti dello spazio aereo a percorrere traiettorie a minore impatto ambientale (in linea con quanto previsto dal cielo unico europeo) e concentrarsi su misure settoriali come l’utilizzo di carburanti sostenibili per l’aviazione.
Il rapporto analizza inoltre cinque settori chiave in cui intervenire: tecnologia e progettazione, carburanti sostenibili per l’aviazione, operazioni di gestione del traffico aereo, aeroporti e misure di mercato.
Soluzioni per la decabonizzazione del trasporto aereo
Wizz Air – compagnia aerea europea low-cost – ha annunciato nei giorni scorsi di aver presentato ad Airbus la notifica per l’esercizio del diritto di acquisto di 75 aerei Airbus A321neo.
Il modello incorpora le più recenti tecnologie nel settore dell’aviazione offrendo vantaggi ambientali: riduzione di quasi il 50 percento dell’impronta acustica, del 20 percento del consumo di carburante e del 50 percento delle emissioni di ossido di azoto.
La maggior parte di quegli aerei si uniranno a una flotta di Wizz Air (composta già da 165 Airbus) entro il 2029, con l’obiettivo di arrivare a 500 velivoli entro la fine del decennio.
L’impegno della compagnia è inoltre quello di ridurre, entro il 2030, le emissioni di CO2 del 25 percento.
Anche easyJet interviene per ridurre le emissioni che incidono su cambiamenti climatici, rumore e qualità dell’aria. La compagnia svizzera ha ricevuto la certificazione Iata IEnvA stage 2, che la rende il primo vettore low-cost al mondo a possedere un sistema di gestione ambientale (Ems) interamente certificato.
Il programma Iata Environmental Assessment (IEnvA) è stato progettato per permettere alle compagnie aeree di valutare in modo indipendente le proprie prestazioni ambientale e migliorarle.
Già in passato easyJet ha contributo alla lotta per l’ambiente e la sostenibilità: eliminazione di oltre 36 milioni di articoli di plastica monouso sui voli, riciclo dei rifiuti nella misura più ampia possibile e uniformi per l’equipaggio realizzare con bottiglie di plastica riciclate.
Basti pensare che per una divisa, di bottiglie, se ne usano 45: significa evitare che 2,7 milioni finiscano nelle discariche o negli oceani nei prossimi cinque anni.
L’impegno di easyJet, oltre al programma Iata IEnvA, è anche di ridurre l’impatto diretto sulle emissioni di anidride carbonica. Lo scorso anno è stata indetta la campagna Race to Zero supportata dalle Nazioni Unite, con l’impegno a raggiungere quota zero emissioni entro il 2050 e come obiettivo intermedio la riduzione al 35 percento entro il 2035.
Per l’Europa, dunque, la battaglia per l’ambiente si fa anche nei cieli. Sul piano politico, invece, si cerca di riportarla a terra. Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde e candidata con Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni politiche appena concluse, ha affermato di essere d’accordo con una proposta dei Fridays For Future: sostituire completamente i voli nazionali con i treni ad alta velocità e intervenire sui prezzi dei biglietti per favorire il pendolarismo sulle rotaie.
Anche dall’altra parte del mondo qualcosa si muove. Il 19 aprile 2022 American Airlines ha annunciato che la Science-Based Target initiative (SBTi), ente che definisce e promuove le migliori pratiche per raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni, ha approvato il traguardo che si è posto la compagnia per il 2035: ridurre del 45 percento l’intensità del carbonio, cioè le emissioni di gas serra per passeggero e per merci trasportati, rispetto ai livelli del 2019.
Si tratta di un obiettivo intermedio, dato che anche American Airlines mira alle zero emissioni nette entro il 2050. Altro impegno è quello di ridurre del 40 percento le emissioni derivanti dalla produzione dell’elettricità della compagnia aerea acquisita Scope 2 entro il 2035 (sempre su base 2019).
Incidere positivamente contro i cambiamenti climatici e il rumore, in favore della qualità dell’aria, è dunque un obiettivo per l’aviazione europea e mondiale.
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