L’Italia è tra i campioni mondiali della sostenibilità. A dirlo sono i dati del report annuale Business Sustainability Risk & Performance Index di EcoVadis.
Il report di EcoVadis, giunto alla sua sesta edizione, registra un miglioramento delle prestazioni di sostenibilità rilevato nelle aziende di tutte le dimensioni di tutto il mondo, negli ultimi cinque anni.
La statistica si basa sui dati relativi alle prestazioni di sostenibilità derivanti da oltre 83.000 valutazioni di quasi 53.000 aziende in 800 supply chain, valutate da EcoVadis tra il 2017 e il 2021.
Le organizzazioni sono valutate in base a 21 criteri di sostenibilità su ambiente, lavoro e diritti umani, etica e acquisti sostenibili.
Il punteggio va da zero a 100, suddiviso nei seguenti livelli di performance:
- meno di 25 indica un rischio elevato
- 25-44 denota un rischio medio
- più di 45 significa che l’organizzazione ha raggiunto un livello buono sulle performance di sostenibilità
- più di 65 esprime un livello avanzato
Oltre il 65 percento delle aziende ha raggiunto uno di questi ultimi due livelli, in aumento rispetto al 50 percento del 2017.
L’Italia è migliorata di anno in anno su tutti i temi, superando la media europea e globale. Nel 2021 il punteggio complessivo è stato di 55 punti (contro i 53,8 e i 49,2 di Europa e mondo): quanto basta per mettere il nostro Paese nella Top 5 delle nazioni con le miglior performance al mondo.
Un risultato rafforzato dai dati di piccole e medie imprese, che superano le loro controparti più grandi. In linea con le tendenze globali, l’ambito in cui nel 2021 le aziende italiane si sono impegnate maggiormente e hanno ottenuto la valutazione media complessiva più elevata è quello del lavoro e dei diritti umani con il punteggio di 57,8, seguito da ambiente (55,9), etica (52,9) e acquisti sostenibili (43,9).
EcoVadis, analizzando le realtà del proprio network, rileva altri pregi e difetti a livello europeo e mondiale:
- una preparazione insufficiente per la due diligence sui diritti umani
- il miglioramento delle performance di sostenibilità nonostante le turbolenze della catena di fornitura
- l’aumento delle industrie che superano soglia 50 punti
- un miglioramento delle performance delle piccole medie imprese
Tra le aziende italiane c’è chi si distingue con la Platinum Medal conferita da EcoVadis per aver puntato sulla sostenibilità. Una di queste è Ald Automotive Italia, azienda leader internazionale delle soluzioni di mobilità sostenibile e del noleggio a lungo termine.
La società è rientrata nell’1 percento delle 10mila aziende in 160 Paesi del mondo valutate da EcoVadis su livelli di sostenibilità ambientale, sociale, etica e della catena di fornitura.
Altra medaglia di platino per Lucart, gruppo multinazionale noto per Tenderly, Tutto Pannocarta, Grazie Natural e Lucart Professional che promuove una produzione su carta sostenibile.
Dal 2014 l’azienda ha ridotto le emissioni specifiche di CO2 e NOx rispettivamente del 14,9 e del 47 percento e i consumi specifici di energia del 13,2 percento, destinando a recupero l’80 percento dei rifiuti. I consumi idrici specifici sono invece calati del 23,3 percento rispetto al 2013.
Lucart rientra inoltre tra gli esempi virtuosi di #GreenHeroes, iniziativa lanciata dal noto attore italiano Alessandro Gassmann a gennaio 2019, ideata con Annalisa Corrado e costruita con il supporto scientifico di Kyoto Club, che raccoglie le storie di aziende e imprenditori che dimostrano come sia possibile creare valore e lavoro anche prendendosi cura del posto in cui si vive, investendo nel futuro anziché rimandare la resa dei conti con il Pianeta.
Sostenibilità dal valore di platino anche per Fedrigoni, player globale nella produzione e vendita di carte special ad alto valore aggiunto per packaging e altre applicazioni creative, nonché di etichette e materiali autoadesivi premium.
L’azienda ha ottenuto un punteggio di 85 su 100, mentre sulle politiche di riduzione dell’impatto ambientale è stata valutata con 100 su 100.
Sono tanti i fattori che hanno contribuito a raggiungere questo successo:
- le emissioni assolute di CO2 calate dell’1,5 percento a fine 2021
- un aumento dei volumi prodotti del 5 percento (dal 2019)
- l’acqua pulita restituita all’ambiente ha superato l’obiettivo fissato al 2030
Anche dal trend di maggio 2022 si evincono altri dati: l’89 percento (contro l’84 del 2021) di rifiuti recuperati in ottica circolare e non mandati in discarica sono arrivati all’89%; aumento all’88 percento (81 nel 2021) dei fornitori selezionati secondo criteri Esg, avvicinandosi all’obiettivo 2030 del 95%.
Le aziende italiane si mettono in gioco per aumentare il ranking di quella top five segnalata da EcoVadis nel settore della sostenibilità. Puntando a ottenere il massimo dei voti in tutte le categorie.
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